Emergenza Venezuela per i nostri emigrati: appello del presidente dell’Ente Friuli nel Mondo
Udine – Alla vigilia della manifestazione degli esuli e rimpatriati venezuelani che si ritrovano sabato 2 febbraio dalle 15 alle 18, in piazza San Giacomo a Udine, Adriano Luci, presidente dell’Ente Friuli nel Mondo, invia un appello per l’emergenza in Venezuela, che pubblichiamo integralmente.
L’Ente Friuli nel Mondo segue da sempre, con grande attenzione e preoccupazione, le sorti dei corregionali friulani che vivono in Venezuela e che soffrono da tempo le conseguenze di una grave crisi democratica e umanitaria che ha privato la popolazione di quella Nazione dalle libertà fondamentali e del necessario sostentamento alimentare e sanitario.
Lo dichiaro alla vigilia della manifestazione degli esuli e rimpatriati venezuelani che si ritroveranno domani pomeriggio, sabato 2 febbraio dalle 15 alle 18, in piazza San Giacomo a Udine.
Ricordo l’iniziativa promossa già nel 2017, nel corso di un apposito convegno tenutosi a Villa Manin nel quale era stata sottolineata la gravità della situazione da tempo attraversata dai nostri corregionali in Venezuela e delineati i percorsi di un possibile aiuto umanitario.
Tali percorsi hanno trovato attuazione grazie ad un finanziamento assicurato dalla Regione Friuli Venezia Giulia per un’azione che l’Ente Friuli nel Mondo sta portando avanti, con non poche difficoltà, assieme alle altre associazioni dei corregionali all’estero.
Le modalità operative per l’invio degli aiuti sono state messe a punto a Caracas con la presenza dal consigliere dell’Ente Luigi Papais, che ha incontrato sul posto e costituito un gruppo di lavoro con il quale vengono mantenuti i contatti e attuate le azioni previste dal progetto per la distribuzione mirata di medicinali e di protesi.
Ora la situazione si è indubbiamente aggravata e vi sono evidenti difficoltà anche di comunicazione.
In tale contesto, a nome dell’Ente Friuli nel Mondo, presente alla manifestazione di Udine, esprimo la mia preoccupazione per le sorti di tutti gli italiani che attualmente vivono in Venezuela e in particolare dei friulani e degli altri corregionali.
Nel mentre garantisco la continuità delle azioni di solidarietà nei loro confronti e rivolgo un accorato appello alle nostre autorità nazionali affinché intervengano perché venga evitata una guerra civile, con spargimento di sangue e altri sacrifici per la popolazione, e ci si incammini verso una piena democrazia che consenta un’adeguata ripresa economica, tale da soddisfare le elementari esigenze dell’intera Nazione.
Auspico che la comunità internazionale possa contribuire a trovare con urgenza una soluzione a questa grave crisi e, a tale proposito, sollecito un più coraggioso intervento da parte dello Stato italiano, nella direzione attesa da ampi strati della popolazione del Venezuela, con la quale la nostra comunità di rimpatriati è in piena condivisione e costante contatto.
Apprezzo la posizione di vicinanza ai connazionali espressa l’altro ieri dall’Europa e sollecito altresì la stessa nostra Regione a promuovere ogni utile istanza nei confronti delle nostre autorità diplomatiche nazionali, affinché vengano ripristinate la democrazia e le libertà individuali, così come del resto previsto dalla Costituzione venezuelana che prevede, nell’attuale situazione venutasi a creare, il ricorso a nuove elezioni libere e democratiche.