Emergenza sanità privata accreditata, rientra il blocco delle prenotazioni in convenzione con il SSR
Le strutture sanitarie private accreditate del Friuli Venezia Giulia avevano annunciato nei giorni scorsi la sospensione delle prenotazioni in convenzione con il Servizio Sanitario Regionale (SSR) a partire dal 1° marzo. La decisione, presa dalle associazioni di categoria Aiop FVG, Anisap FVG, Aris FVG e Assosalute FVG, era arrivata dopo il deposito di un ricorso contro alcune delle nuove tariffe sanitarie entrate in vigore il 29 dicembre, ritenute insostenibili a causa della riduzione dei rimborsi fino al 60%.
Dopo un fine settimana di confronti con la Regione, le associazioni hanno però deciso di sospendere temporaneamente il deposito dell’istanza per la fissazione dell’udienza al Tar e di riattivare le prenotazioni, aprendo al dialogo con l’amministrazione regionale. La Regione ha infatti manifestato la volontà di proseguire il confronto e ha convocato un tavolo di lavoro per venerdì prossimo, con l’obiettivo di trovare soluzioni alle criticità sollevate dal nuovo tariffario.
“La priorità – sottolineano i rappresentanti delle associazioni – è garantire la continuità del servizio e la salute dei cittadini. Il tavolo di confronto rappresenta un’opportunità concreta per individuare soluzioni sostenibili. Il nostro timore maggiore riguarda le strutture sanitarie mono o bi-specialistiche, come quelle dedicate esclusivamente alla radiologia o alla riabilitazione, che rischiano di essere gravemente penalizzate dalla riduzione dei rimborsi.”
Nei giorni scorsi, i centralini, i siti web e i profili social delle strutture sanitarie private accreditate sono stati inondati di richieste di chiarimenti da parte di pazienti preoccupati per l’improvvisa sospensione delle prenotazioni. La decisione di riattivarle, seppur in un contesto ancora incerto, è stata presa nella speranza che il confronto con la Regione porti a una soluzione tempestiva.
Le associazioni chiedono inoltre alla Regione di definire entro la fine di marzo un nuovo accordo triennale per garantire maggiore stabilità al settore. Il ricorso al Tar, depositato lo scorso 25 febbraio, contestava alcune delle nuove tariffe, con riduzioni che rendono insostenibili i costi di erogazione dei servizi in convenzione. La revisione delle tariffe, secondo le associazioni, è essenziale per tutelare il diritto dei cittadini a un’assistenza sanitaria adeguata e per garantire la sopravvivenza delle strutture accreditate all’interno del sistema sanitario regionale.