Emergenza acque nel Pordenonese, nuovi filtri e un piano di manutenzione. Preoccupazioni per siccità
Pordenone – La società di gestione delle acque Hydrogea interverrà subito con un piano sperimentale di installazione di carboni attivi, misti alla sabbia già presente, in uno dei quattro filtri della centrale di Marsure e se la soluzione avrà un positivo risultato su odore e sapore dell’acqua il piano verrà esteso a tutte le centrali.
Questa la soluzione a breve termine individuata nel corso del secondo vertice sull’emergenza acqua a dieci giorni dall’ordinanza del Comune di Aviano che ne ha sospeso la potabilità.
Al vertice presieduto dal vicepresidente della Regione con delega alla Salute e Protezione civile, Riccardo Riccardi e dall’assessore all’Ambiente Fabio Scoccimarro sono intervenuti i responsabili dei tre gestori tecnici – Hydrogea, Consorzio di bonifica Cellina Meduna e Edison -; il Dipartimento di prevenzione Igiene e Sanità pubblica della Aas 5; Arpa; la Protezione civile Fvg; Ausir- Autorità unica per i servizi idrici e rifiuti; la Prefettura di Pordenone; i sindaci di Aviano, Ilario De Marco Zompit, e di Barcis, Claudio Traina.
“Assieme all’assessore Scoccimarro abbiamo cercato di individuare soluzioni a breve termine per garantire il servizio ai cittadini nel giro di una quindicina di giorni: la soluzione proposta fa ben sperare quanto al ripristino delle condizioni di utilizzo dell’acqua”.
Confermato nel corso del vertice che l’acqua, dal sapore e odore altamente sgradevole, è comunque conforme ai limiti di legge previsti per i parametri chimici e microbiologici nelle acque destinate al consumo umano.
Da parte del presidente di Hydrogea, Giovanni De Lorenzi, la conferma che “in tre settimane dovremmo essere in grado di aver strutturato il filtraggio con l’aggiunta alla sabbia dei carboni attivi, intervento che “potrebbe configurarsi come risolutivo nel breve termine”.
Quanto alle cause che hanno provocato il problema, il tavolo le ha individuate, in sintesi, in un insieme di cause: la manutenzione ordinaria programmata degli impianti sul Cellina e gli effetti della tempesta Vaia dell’ottobre scorso che ha riempito il lago di Barcis di tronchi d’albero.
L’Arpa (Agenzia regionale per l’ambiente) ha rilevato nei suoi campionamenti di superficie che a monte del lago di Barcis e di Ravedis non esiste contaminazione; nel punto storico di monitoraggio, al laghetto di Giais, i dati elaborati la scorsa settimana rilevavano invece presenza significativa di sostanze organiche, la cui origine si suppone sia di origine naturale e legata ai danni del maltempo dello scorso ottobre.
Oltre alla soluzione a breve termine, nel vertice sono stati individuati anche altri due punti nodali, il primo dei quali riguarda la complessa situazione del lago di Barcis.
“Sono già previste una serie di attività cantierate e finanziate dalla Regione per lo sghiaiamento e la rimozione dei tronchi”, ha assicurato Riccardi.
A preoccupare il sindaco Traina non è la potabilità dell’acqua, visto che è attinta direttamente dalle sorgenti, ma tutta una serie di altre emergenze, che si sommano alle problematiche endemiche di un bacino semiinterrato, che ha perso metà della sua capacità e che necessita di sghiaiamenti.
“Abbiamo già rimosso 50 cassoni da circa 250 quintali ciascuno di materiale legnoso scaricato nel lago a seguito del maltempo con un costo di 50 mila euro (24 verranno risarciti dalla Regione e 10 sono stati promessi da Hydrogea), ma resta una massa altrettanto imponente e di difficile rimozione visto il suo ancoraggio con lo strato limaccioso del fondo: corriamo il rischio a breve di termine di compromettere un evento molto atteso e dalle ricadute turistiche importanti per la zona come è il mondiale di motonautica che si tiene ogni anno in estate”.
Il sindaco di Aviano ha espresso soddisfazione dopo il vertice. “Finalmente prendiamo provvedimenti per ripristinare la normalità: domani sera informerò la cittadinanza in una seduta di Consiglio comunale”, ha reso noto De Marco Zompit, ricordando che restano attive le 22 cisterne installate da Hydrogea per fornire acqua ai cittadini e accogliendo come molto utile la proposta del Dipartimento di prevenzione Igiene e Sanità pubblica della Aas 5 di organizzare incontri periodici con gli esercenti dei locali pubblici per attività di formazione e informazione.
Infine, il terzo punto, a medio – lungo termine individuato nel vertice riguarda il tema dell’approvvigionamento idrico.
“Va affrontato in modo strutturale e anche in un quadro stabile e non emergenziale: ci sono sette gestori con una concessione trentennale che sono in grado di assumere gli impegni”, ha osservato Riccardi.
Dello stesso parere Scoccimarro. “Si possono ricercare soluzioni alternative e avviare uno studio per un nuovo acquedotto. La regione ha bisogno di cantierare piani alternativi in grado di gestire l’emergenza in caso di effetti causati da eventi calamitosi come quello accaduto ad ottobre scorso: in futuro queste emergenze causate dai cambiamenti climatici potrebbero essere non più così occasionali. La Giunta si è mossa istituendo un tavolo interdirezionale affinché tutti gli assessori si mettano al lavoro: ci aspettiamo che anche le società private idroelettriche e i Consorzi avviino una programmazione in tutta la regione”.
Infine Scoccimarro, in merito ai controlli Arpa, ha sollecitato l’agenzia affinché vengano effettuate ulteriori e puntuali analisi. “Se mancano i mezzi, penso ad esempio alle acque di profondità del lago di Barcis, verranno messi a disposizione con strumentazioni necessarie” ha assicurato l’assessore.
(foto: si ringrazia Maurizio Salvador)