Elezioni regionali all’orizzonte: intervista a Sergio Bolzonello candidato presidente del PD
Pordenone – Nel 2018 si vota per il rinnovo dell’amministrazione regionale. Il momento politico che stiamo attraversando è tra i più delicati. Importanti riforme istituzionali sono al loro esordio: a livello nazionale, la nuova legge elettorale; in Regione, la riforma del sistema degli enti locali, con l’abolizione delle Province e l’introduzione delle Unioni Territoriali Intercomunali.
Mentre in Consiglio regionale è in discussione l’ultima manovra finanziaria regionale di questa legislatura, abbiamo raggiunto per un’intervista il vicepresidente ed assessore alle attività produttive del Friuli Venezia Giulia Sergio Bolzonello, candidato presidente del Partito Democratico.
Vicepresidente, il Pd, in modo compatto, le ha assegnato la candidatura alla presidenza alle prossime elezioni regionali. Con quale programma intende presentarsi al giudizio degli elettori? Quali, i punti forti?
Per prima cosa mi preme sottolineare che l’intero programma verrà costruito attraverso un percorso partecipativo che inizierà nelle prossime settimane, dove sentiremo gli amministratori locali, le categorie economiche, quelle professionali, le associazioni e i singoli cittadini; un passaggio che ritengo indispensabile per ascoltare i loro punti di vista, le necessità, le preoccupazioni e soprattutto i suggerimenti.
Un’azione che è in piena continuità con quello che ho fatto in questi anni come vicepresidente della Regione Friuli Venezia Giulia, ovvero costruire azioni sulla base di confronti diretti con gli interessati. La politica, secondo me, deve esercitare le pratica fondamentale che è l’ascolto di tutti.
Incentrerò la mia campagna elettorale, in primis, su due temi: lavoro e scuola. In questi anni nel mondo del lavoro è stato fatto tanto, al punto che il numero degli occupati è tornato ai valori pre crisi con oltre 510mila persone occupate. La vera sfida è quella che riguarda le giovani generazioni, con un piano di vero e proprio “risarcimento generazionale” dal punto di vista occupazionale.
Per quanto riguarda la scuola ho una concezione moderna, dal mio punto di vista bisogna unire formazione, welfare, politiche della famiglia, trasporti, infrastrutture e tant’altro. Il primo passo, che stiamo valutando di attuare anche dopo le opportune verifiche contabili è di avere la competenza primaria per consentirci di intervenire non solo sugli edifici, ma anche creando un sistema integrato.
Ottenuto il via libera del Pd, ora l’obiettivo è avere una coalizione più ampia possibile per arrivare al successo. Quali, i suoi prossimi passi in questa direzione?
Abbiamo già iniziato a confrontarci con le forze politiche di centro sinistra che hanno dato vita e sostenuto, sino ad ora, questa maggioranza regionale. È il punto di partenza per ragionare sul perimetro della futura maggioranza. Nei prossimi giorni completeremo questo primo giro di consultazioni necessario per definire il quadro; poi, assieme alle altre forze politiche e ai movimenti che si sono dichiarati disponibili a delineare assieme a noi il percorso, faremo il punto della situazione. In quell’occasione definiremo i tempi e le modalità su come procedere, per costruire un programma condiviso da tutti e che dovrà essere proteso verso la gente, per riacquistare una capacità di dialogo diretta.
Un’impresa davvero difficile sembra quella di riuscire a raggiungere anche il riottoso Mdp. Come pensa di convincere gli esponenti di questo partito?
Fino all’ultimo cercheremo un accordo con il Mdp, credo che siano molti di più gli elementi che ci uniscono rispetto a quelli che ci dividono. Ci tengo a sottolineare che l’unico rappresentante di Mdp, presente oggi in Consiglio regionale, ha sempre condiviso e votato con la maggioranza tutti i provvedimenti presentati. Ritengo comunque che il riflesso nazionale sulle alleanze avrà ripercussioni anche in Regione. La porta è aperta fino all’ultimo secondo perché guardo al terreno comune di valori che ci accomuna.
Un’ultima domanda: con lei alla guida di questa importante coalizione, il Pordenonese, per la prima volta, ha concrete possibilità di avere un suo esponente alla presidenza della Regione. Una grande opportunità che potrebbe essere raccolta anche da elettori di questo territorio, provenienti da altre fazioni. Ha in mente qualche iniziativa particolare?
Vorrei andare oltre la prospettiva elettorale per fare un’osservazione necessaria e concreta su questo territorio. Il Pordenonese sta dando segnali estremamente importanti dal punto di vista economico, soprattutto in riferimento all’export. Il nostro tessuto sociale, culturale, formativo e come servizi di welfare presenta un livello qualitativo molto alto.
Credo che la nostra cultura e la nostra esperienza possano offrire, oggi più che mai, strumenti preziosi a disposizione della crescita della nostra regione.
(A cura di Maurizio Pertegato)