Droga a Pordenone, la preoccupazione del sindaco: “Mobilitiamoci tutti”
Pordenone – La forte preoccupazione sull’aumento del consumo e dello spaccio di droga a Pordenone è al centro del comunicato diffuso giovedì 8 novembre da Alessandro Ciriani, sindaco di Pordenone, in seguito alla chiusura per detenzione e spaccio di stupefacenti del sesto locale, “La Cicheteria al 1843”, disposta dal questore Marco Odorisio nei giorni scorsi.
«Il fenomeno droga a Pordenone è preoccupante e radicato – scrive Ciriani. – Noi vogliamo sradicarlo con una forte azione culturale e sociale. Ma a muoversi devono essere in primis gli organi di prevenzione. Per questo convocherò l’azienda sanitaria invitandola a mettere in campo risorse e interventi. Inoltre, ho informato l’assessore regionale alle politiche giovanili, Alessia Rosolen, e le ho chiesto strumenti specifici per Pordenone. La nostra città ha toccato con mano la piaga della droga negli anni ’80. Non vogliamo tornare a quei livelli».
«Bisogna mettere in atto un piano organico e strutturato di intervento – è l’appello del sindaco – non solo repressivo, ma educativo e sociale. Vanno mobilitate azienda sanitaria, istituzioni e amministrazioni, mondo della scuola, organi di sicurezza, associazioni, tutti. Ma, appunto, devono essere innanzitutto le agenzie di tutela della salute a intervenire. Da qui l’invito all’azienda sanitaria – prosegue – per capire cosa possiamo fare noi ma soprattutto loro. Chiederemo di mettere risorse anche sulla base di progetti già pronti del Comune che riguardano il coinvolgimento di ragazzi e associazioni. L’offerta di droga purtroppo non manca, e su quella stanno agendo egregiamente le forze dell’ordine. Noi dobbiamo agire sulla domanda, facendo in modo che i ragazzi si girino dall’altra parte quando vengono loro offerte sostanze stupefacenti».
Per Ciriani «la chiusura del locale di corso Garibaldi è la punta dell’iceberg di un fenomeno diffuso, abituale e ormai percepito quasi come normale e scontato, specie tra giovani e giovanissimi. Guai sottovalutarlo, guai ritenere che tutto sommato non sta succedendo niente e non c’è problema. Invece il problema c’è, è serio e va affrontato. Basti pensare al dato storico della polizia locale che mai aveva eseguito sequestri di droga, mentre tra il 2017 e 2018 ne ha fatti circa 40. Ciò anche grazie al lavoro dell’assessore Loperfido, del comandante Rossi e dei suoi uomini. Un ringraziamento speciale va al questore Odorisio – conclude Ciriani – auspichiamo e siamo certi che l’attenzione sui locali chiusi temporaneamente per droga rimarrà alta».