Donna ritrovata senza vita a Trieste, la conferma: si tratta della signora Liliana Resinovich

Trieste – È stata riconosciuta la salma della donna ritrovata in un’area boschiva del parco dell’ex ospedale psichiatrico di San Giovanni di Trieste lo scorso 5 gennaio: si tratta della signora Liliana Resinovich.

È stato il fratello ad effettuare il riconoscimento – riporta la stampa locale. – Sergio Resinovich non ha visto direttamente il corpo della sorella, bensì le foto della salma. Questo pomeriggio si effettuerà l’autopsia.

La signora Resinovich era scomparsa lo scorso 14 dicembre. Le ricerche avevano interessato tutta l’area nei dintorni dell’abitazione della donna. Le perlustrazioni nella zona ex OPP erano iniziate verso le 14 del 5 gennaio. Vi avevano preso parte i vigili del fuoco, polizia, carabinieri, guardia di finanza e corpo forestale. Il corpo si trovava in un’area boschiva a circa 50 metri dalla strada.

Il corpo era adagiato a terra dentro due sacchi neri che coprivano uno la parte superiore e uno quella inferiore. Si sarebbero intravisti alcuni indumenti, tra cui un giubbotto grigio.

Sul posto sono giunti anche il medico legale Fulvio Costantinides e il magistrato Maddalena Chergia. Le operazioni di recupero sono durate molte ore allo scopo di non cancellare tracce utili per le indagini.

Ora è stata confermata l’identità della vittima.

La procura della Repubblica di Trieste venerdì 7 gennaio scorso aveva diffuso una nota a firma del procuratore della Repubblica Antonio De Nicolo, nella quale comunica che, “valutato l’interesse suscitato nei mezzi d’informazione e per il relativo procedimento penale aperto dall’Ufficio”, “ritiene opportuno inviare periodicamente sintetici comunicati stampa sull’andamento delle indagini, onde fornire notizie attendibili” e, soprattutto, fugare i dubbi sulle “tante illazioni che finora sono apparse qua e là sulla vicenda”.

Nei prossimi giorni – si legge nella nota – verrà effettuata una tac integrale sul corpo della donna rinvenuta senza vita, e subito dopo verrà eseguito un completo accertamento autoptico. Gli specialisti ai quali sono stati affidati i due incarichi sono rispettivamente il dott. Fabio Cavalli e il dott. Fulvio Costantinides.

“Quei risultati – scrive il procuratore – saranno determinanti per orientare la successiva attività di questo ufficio, necessaria per fare completa luce sull’accaduto e per verificare tutti i profili penalmente rilevanti nella vicenda”.

Nel frattempo proseguono le investigazioni da parte della Squadra Mobile di Trieste, coordinate dal sostituto procuratore Maddalena Chergia, titolare del procedimento, finalizzate a raccogliere sul luogo del ritrovamento del corpo senza vita tutto quanto sia rilevante per ricostruire i fatti.

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