Dedica 2018 con Atiq Rahimi: scrittore e regista afghano a Pordenone
FVG – Dieci gli appuntamenti fra libri, conversazioni, teatro, cinema, musica, fotografia, con ospiti prestigiosi che si alterneranno, a Pordenone, fra il Convento di San Francesco, il Teatro Verdi, il Municipio, la Biblioteca Civica, Cinemazero, con una tappa all’Università Ca’ Foscari di Venezia.
Se esiste una missione della scrittura, è quella di dare la parola a chi non l’ha. La letteratura deve saper mettere le parole dove la loro assenza è uno scandalo, dice Atiq Rahimi, lo scrittore e regista afghano che sarà protagonista della 24 edizione del festival Dedica, dal 10 al 17 marzo 2018, a Pordenone.
Sabato 10 marzo, alle 16.30, nel teatro Verdi, il festival sarà aperto da una conversazione con il suo protagonista. A dialogare con Atiq Rahimi il saggista e giornalista culturale Fabio Gambaro, nonché direttore dell’Istituto italiano di cultura a Parigi: una prima occasione per conoscere il poliedrico universo culturale di Rahimi, dove la passione per la scrittura, la letteratura e le arti visive non sono mai estranei alle sue origini e al mondo che le circonda.
Il festival è preceduto da un ricco calendario di anteprime che già dal 16 febbraio è partito e durerà fino al 7 marzo accompagnando il pubblico all’appuntamento con la rassegna, realizzate in collaborazione con diversi soggetti che si occupano di cultura in Friuli Venezia Giulia.
Seguendo questa suggestione, la rassegna si addentrerà nell’universo letterario dell’autore anche per dare la parola, attraverso la sua voce di artista e intellettuale, a un Paese – l’Afghanistan – animato da un grande spirito di libertà e di voglia di ricostruzione.
Un Paese che ha lungamente sofferto e di cui le cronache sono costrette a parlarci ancora in modo drammatico. Ma come scrive Rahimi gli afghani non sono affatto un popolo di guerrieri. Un tempo erano liberi, gioiosi, ospitali. E oggi vogliono la pace. Pagano il prezzo di tutte le politiche di potenza, di tutte le follie, di tutti i rancori e di tutte le voglie di vendetta. Io penso al popolo dell’Afghanistan, fatto di gente comune e terribilmente stanco di guerre e di tragedie.
La settimana successiva al festival, Dedica ha inoltre in serbo due date, altrettanto prestigiose, che porteranno in regione Malalai Joya, simbolo mondiale della lotta per i diritti delle donne, sarà a Pordenone mercoledì 21 marzo e a Udine giovedì 22 marzo.
“Una vera immersione nel mondo dell’autore protagonista – sottolinea il curatore di Dedica, Claudio Cattaruzza – attorno al quale ogni edizione costruisce il proprio specifico itinerario. Con l’obiettivo di offrire al pubblico un’occasione rara di condividere una coerente riflessione sulla figura dell’ospite, cosicché dal fulcro della sua produzione letteraria si possa spaziare sul pensiero, sui contesti culturali, sulle varie forme artistiche che i più diversi mezzi espressivi sanno far emergere dalla sua opera”.
Una formula che non cambia perché, oltre ad essere apprezzata dagli autori e dal pubblico, si conferma vincente e rimane unica nel vivace panorama delle rassegne letterarie italiane.
“Un’eccellenza della cultura regionale – afferma il presidente dell’associazione Thesis Antonino Frusteri – che porta con sé uno straordinario ritorno di immagine per Pordenone e il Friuli Venezia Giulia, sottolineato dagli stessi autori che ogni anno ci onorano della loro presenza. Anche Bjorn Larsson, protagonista nel 2017, salutandoci dichiarò che “Dedica è il miglior biglietto da visita, oltre che forma di promozione, per la reputazione e credibilità della città e della regione”.
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