Debutta “La lingua virale” dal racconto di Diego Marani per la regia di Silvia Mercuriali al Rossetti

Trieste – Debutta, sabato 23 novembre alle 21.00, “La lingua virale” tratto dall’omonimo racconto lungo di Diego Marani e interpretato da una talentuosa compagnia d’attori.

Lo spettacolo recitato in “europanto” – la lingua artificiale creata da Marani dalla fusione di tutti gli idiomi europei – è strettamente legato ai principi di GO!2025 –  all’utopia di confini che siano luoghi di scambio, evoluzione e  non di chiusura e immobilità. Ogni replica sarà diversa e coinvolgente grazie al metodo dell’ “autoteatro” inventato da Silvia Mercuriali.

Attorno al  testo di Marani  “La lingua virale”, il direttore del Teatro Stabile ha scelto di costruire un laboratorio per giovani attori, affidandolo a Silvia Mercuriali, artista internazionale che vive a Londra e ha lavorato in tutto il mondo.

La particolarità del testo è di essere scritto in Europanto, un idioma costituito da un insieme di tutte le lingue europee che Diego Marani ha ideato come provocazione contro l’integralismo di chi predica la “purezza” delle lingue: Marani invita invece a vedere le lingue come strumenti identitari che sono in continuo mutamento e soggette a contaminazioni, senza confini netti e invalicabili.

E questa dimensione è stata respirata con grande intensità dalla regista e dall’intero gruppo di attori, Emiliano Albor Boscato, Federica Lea Cavallaro, Marta Cellamare, Alessandro Colombo, Claudio Gattuli, Carlotta Grimaldi, Irene Lay, Guido Sciarroni, Silvia Viviani, Giorgio Zobel

Dopo l’esperienza laboratoriale, adesso sono pronti a portare in scena “La lingua virale”. Uno spettacolo del tutto particolare perché segue il metodo – creato da Silvia Mercuriali – dell’autoteatro.

«L’autoteatro è una strategia di messa in scena teatrale che pone lo spettatore al centro della narrazione» spiega infatti la regista. «Seguendo una serie di istruzioni precise lo spettatore diventa attore e scopre il suo ruolo all’interno della storia semplicemente lasciandosi guidare. Ho sviluppato questa strategia nel 2007 spinta dal desiderio di mettere in scena un’umanità vera, senza la maschera dell’attore. Lasciando la responsabilità del proprio agire completamente alle istruzioni, lo spettatore è immerso nell’azione e libero di potersi svelare, mostrandoci le proprie peculiarità e, perché no, le proprie insicurezze, creando cosi degli spettacoli completamente unici ad ogni iterazione»

Anche con la visione dell’autore, Diego Marani, Silvia Mercuriali si è sentita subito in sintonia: «Da bilingue e amante delle lingue straniere, mi sono subito appassionata al tema. Trovo che ci sia una naturale connessione tra questa lingua ‘spontanea’ che senza essere mai studiata può essere parlata da tutti, e l’idea dell’autoteatro, dove lo spettatore può diventare ‘attore in una storia che non conosce, senza dover imparare le proprie battute. Da una parte un’apparente mancanza di regole grammaticali e dall’altra l’apparente assenza di regole teatrali. Un’altra cosa che per me è molto importante è poi questa idea della commistione di linguaggi, di culture, questa completa apertura all’altro… La possibilità di lasciarsi influenzare, lasciarsi infettare dagli altri, da un diverso modo di vedere, di parlare, di comportarsi, perché più noi ci apriamo a metodi, modi, lingue e occhi diversi, più il mondo diventa vario e interessante e sempre sorprendente».

Lo spettacolo va in scena alla Sala Bartoli dal 23 al 25 novembre. Biglietti e abbonamenti sono ancora disponibili presso i punti vendita e nei circuiti consueti del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia: www.ilrossetti.vivaticket.it

Informazioni sono disponibili sul sito www.ilrossetti.it e al tel 040.3593511.

Print Friendly, PDF & Email
Condividi