Cyberbullismo, attacchi principali da messaggi, chat e videogame online
Negli ultimi anni il tema cyberbullismo ha trovato sempre più spazio in seno al dibattito pubblico. Vuoi per un degenerare del problema, vuoi per i sempre più frequenti episodi di bullismo online.
L’argomento è di quelli massimamente delicati, perché chiunque può essere vittima di cyberbullismo: un uomo o una donna, due adulti, due anziani, persone con le spalle quadrate.
Ma anche ragazzi in età scolare, molto più spesso le vittime vere del bullismo online come si può evincere dalla cronaca nera degli ultimi anni.
Argomento spinoso – che si è allargato se vogliamo con l’avvento delle nuove tecnologie, che hanno pur avuto il loro impatto sul fenomeno, forse allargandolo in altri sensi. In effetti non si parlerebbe di cyberbullismo senza una componente tecnologica che è comunque necessaria. C’è un intero capitolo del Codice Penale che affronta il tema, ad oggi in fase di modifica.
Proprio in seno all’esame della modifica sul punto prevenzione e contrasto del bullismo è emerso che la maggior parte degli episodi di cyberbullismo proviene da chat, messaggi e videogiochi online. A renderlo noto Paolo Ciani, relatore della commissione Affari sociali che sta lavorando alla modifica.
A comprovarlo sono poi i dati: l’ultimo rapporto Eu Kids Online riporta che il 12% dei ragazzi italiani solo nel 2020 ha subito episodi di bullismo online, perlopiù a mezzo social, messaggi e videogame. Un problema da stigmatizzare insomma, con cui fare i conti.
“Non si può negare che il bullismo online sia tendenza recente per il mondo del gambling” – sostengono gli esperti di Topbonusitalia.com – “anche in seguito all’aumento dei volumi del gaming online, letteralmente esploso tra gennaio 2020 e gli ultimi mesi del 2021”. Dati di fatto comprovati dalla realtà: gli italiani sono un popolo di videogiocatori e in particolare videogiocatori sono i ragazzi.
Particolarmente coinvolti, sensibili alle nuove istanze della tecnologia e alle nuove mode. E proprio per questo vittime preferite per quel che riguarda il cyberbullismo.
“I dati vanno in questo senso: ragazzi in età scolare sono i più soggetti ad episodi di cyberbullismo. I casi aumentano nella fascia di età 7-13 anni, diminuiscono per quella successiva ma restano un grave campanello d’allarme su cui focalizzare le attenzioni da qui al prossimo futuro” – proseguono da Topbonusitalia. - Un futuro che ha bisogno di maggior attenzione a certe tematiche: quel che viene messo in campo, va sostenuto con azioni e rinforzi necessari per arginare il problema cyberbullismo. Occorre, questa volta sì, una larga azione comune tra tutte le parti coinvolte nei processi di sensibilizzazione e contrasto.