Crisi Flex, tavolo al Ministero: chiesti chiarimenti e responsabilità sul futuro dello stabilimento di Trieste

Roma – Si è tenuta nel pomeriggio di martedì 28 gennaio a Roma, presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), un’importante riunione sulla crisi della Flextronics di Trieste.

Al centro del dibattito, la decisione della multinazionale di cedere il 100% delle quote del sito triestino al fondo FairCap già dal 1° febbraio, una scelta che ha sollevato dure critiche per la mancanza di trasparenza e di un piano industriale chiaro che garantisca la continuità produttiva e occupazionale.

Lo stabilimento occupa 350 persone (273 diretti e 77 indiretti) ma già nelle scorse settimane il fondo aveva fatto sapere che ci sono “esuberi strutturali”, da gestire con gli strumenti di legge. Per i sindacati la situazione è “inaccettabile” in assenza di “un piano industriale credibile da parte del fondo tedesco e di qualsiasi elemento di garanzia a tutela dell’occupazione”.

Nel corso del tavolo, il Governo ha assunto una posizione ferma contro l’operato della multinazionale, definendo la vicenda “una delle pagine più brutte della politica industriale del Paese”.

I rappresentanti della Regione Friuli Venezia Giulia, presenti al confronto, hanno sottolineato la necessità di un’azione decisa per evitare che l’azienda eluda le proprie responsabilità.

L’assessore regionale al Lavoro, Alessia Rosolen, ha dichiarato: “La Regione agirà in ogni sede per garantire i diritti dei lavoratori, la salvaguardia degli assetti produttivi e la tutela del territorio. Non possiamo accettare che Flextronics si sottragga ai percorsi previsti dall’ordinamento italiano, versando somme a un soggetto terzo senza un piano industriale concreto per Trieste”.

Anche l’assessore alle Attività produttive, Sergio Emidio Bini, ha criticato duramente l’atteggiamento della multinazionale: “È inaccettabile – ha affermato – che Flex agisca incurante delle conseguenze sul territorio e sui lavoratori. Abbiamo assistito al rifiuto di valutare opzioni alternative di vendita che avrebbero potuto salvaguardare la produzione e l’occupazione”.

Entrambi gli assessori hanno sottolineato il sostegno della Regione agli sforzi del Mimit e la compattezza dimostrata al tavolo da sindacati, istituzioni locali e Confindustria.

L’obiettivo condiviso è ottenere dal fondo FairCap un piano industriale solido che assicuri il mantenimento delle attività produttive e dei posti di lavoro nello stabilimento triestino.

La riunione si è conclusa con la richiesta di un incontro urgente con i nuovi proprietari, per ottenere risposte chiare sul futuro dello stabilimento e la garanzia di continuità per i lavoratori coinvolti.

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