Covid-19: percentuale di tamponi positivi ancora superiore alla media in Friuli Venezia Giulia
FVG – Domenica 8 novembre in Friuli Venezia Giulia sono stati rilevati 504 nuovi contagi da Covid-19 su 4.486 tamponi eseguiti, con una percentuale di tamponi positivi pari all’11,23%, ancora al di sopra della media mobile regionale.
Le persone attualmente positive sono 7.641 rispetto alle 7360 del giorno 7 novembre. Rimangono 45 i pazienti in cura in terapia intensiva mentre salgono a 301 – dai 286 di sabato 7 novembre – i ricoverati in altri reparti.
Si contano purtroppo altre 9 vittime: un uomo di 90 anni di Cavasso Nuovo morto in una Rsa, una donna di 90 anni di Trieste deceduta in una Rsa, un uomo di 90 anni di Trieste morto in una Rsa, un uomo di 89 anni di Maniago deceduto in ospedale, un uomo di 84 anni di Paularo morto in ospedale, un uomo di 84 anni di San Daniele del Friuli deceduto in ospedale, un uomo di 81 anni di Travesio morto in ospedale, un uomo di 81 anni di Pordenone deceduto ospedale e, infine, un uomo di 75 anni di Trieste morto in ospedale.
Per quel che riguarda le nuove positività al virus, nel settore delle residenze per anziani sono stati rilevati 18 casi di persone ospitate nelle strutture regionali, mentre gli operatori sanitari che sono risultati contagiati all’interno delle stesse strutture sono in totale 28.
Sul fronte del Sistema sanitario regionale (Ssr) da registrare nell’Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale le positività al Covid di otto infermieri, un Oss e un farmacista; nell’Azienda sanitaria Friuli Occidentale: tre infermieri e un Oss. Da rilevare anche i casi di un infermiere del Cro di Aviano e di un medico dell’Irccs Burlo Garofolo di Trieste.
Relativamente alle scuole si rilevano due contagi nella secondaria di primo grado I.C. “Aviano” di Aviano e uno nella scuola materna Fabrici di San Vito al Tagliamento, oltre a un docente universitario di Trieste, uno studente dell’Università di Udine e un alunno della scuola primaria V.Giotti di Trieste.
Infine da registrare le positività al virus di tre persone rientrate dall’estero (Serbia, Romania e Polonia) e di 10 migranti richiedenti asilo.