Coronavirus, indagine sierologica su 8.000 persone in Friuli Venezia Giulia

Trieste – “Da lunedì 25 maggio prenderà il via in Friuli Venezia Giulia l’indagine di sieroprevalenza per il Covid-19 che permetterà di capire quante persone hanno sviluppato gli anticorpi al coronavirus, quindi sono entrati in contatto con la malattia, anche se non hanno alcun sintomo”.

Lo hanno annunciato il governatore Massimiliano Fedriga e il vicegovernatore con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, alla vigilia dell’avvio sul territorio regionale dello studio promosso da Ministero della Salute e Istat, con la collaborazione della Croce rossa italiana e della Regione.

“Partecipando a questa indagine nazionale, che punta a valutare la risposta anticorpale raggiunta nei confronti del Covid-19 dalla popolazione, sarà possibile avere un quadro di riferimento della diffusione dell’infezione nel nostro territorio – hanno spiegato Fedriga e Riccardi -. Questi dati si sommeranno a quelli che sono stati raccolti grazie all’azione di test tramite tamponi e consentiranno di comprendere meglio le dinamiche di diffusione del virus e di stimare quanti soggetti potrebbero avere contratto la malattia pur essendo asintomatici”.

I vertici dell’Esecutivo hanno spiegato che “in Friuli Venezia Giulia l’indagine coinvolgerà un campione di 8mila persone, il quale è rappresentativo dell’intera popolazione, in quanto stratificato per età attraverso 6 differenti classi a partire dai neonati, genere, Comune di residenza e settore di impiego. La Croce rossa contatterà le persone selezionate per lo studio, mentre il sistema sanitario regionale si occuperà dell’esecuzione dei test, della raccolta e del caricamento dei dati sulla piattaforma informatica predisposta dall’Istat”.

“L’indagine avrà una durata di circa due settimane, quindi da domani la Croce Rossa interpellerà telefonicamente i cittadini del campione, somministrando loro un questionario e fissando l’appuntamento per il prelievo del sangue – hanno precisato Fedriga e Riccardi -. Per facilitare la partecipazione, che è comunque volontaria, e aumentare l’adesione abbiamo quindi messo a disposizione per i test ben 21 centri, distribuiti sull’intero territorio regionale. Inoltre, nel caso in cui le persone individuate non potessero uscire di casa, come i soggetti fragili e quelli che presentano sintomi riconducibili al Covid-19, il prelievo verrà effettuato a domicilio da parte dei volontari della Croce rossa”.

Tutti i test sierologici saranno processati dal laboratorio dell’Azienda sanitaria universitaria Giuliano Isontina al laboratorio dell’ospedale di Monfalcone, che eseguirà le analisi e trasmetterà i risultati grazie anche al supporto di Insiel e dell’Azienda regionale di coordinamento per la salute (Arcs).

“Il risultato del test sarà ovviamente comunicato anche alle persone coinvolte nell’indagine che, in caso di esito positivo verranno contattate dal Dipartimento di prevenzione per l’esecuzione del tampone, al fine di verificare l’eventuale stato di contagiosità, e la presa in carico – hanno chiarito Fedriga e Riccardi -. Inoltre, i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta, che sono stati avvisati dell’avvio dell’indagine attraverso una nota della Direzione centrale salute trasmessa attraverso le aziende sanitarie, potranno sapere quali loro assistiti faranno parte del campione attraverso il portale di continuità assistenziale e in caso di risultati positivi saranno contatti dai dipartimenti di prevenzione”.

A livello nazionale il test verrà eseguito su un campione di 150mila residenti in duemila Comuni e gli esiti dell’indagine, diffusi in forma anonima e aggregata per garantire la riservatezza dei partecipanti, potranno essere utilizzati anche per altri studi scientifici e per l’analisi comparata con altri Paesi europei, favorendo così la conoscenza dei meccanismi di diffusione del Covid-19.

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