Controlli alle frontiere con la Slovenia: si andrebbe ad una ulteriore proroga di altri 6 mesi

Trieste – Erano stati prolungati fino al 21 dicembre 2024 i controlli ai confini tra Italia e Slovenia e la Slovenia aveva esteso – fino a tale data – i controlli alla frontiera con la Croazia e con l’Ungheria. Ora il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, in due colloqui telefonici con gli omologhi di Slovenia e Croazia, rispettivamente Bostjan Poklukar e Davor Bozinovic ha discusso dell’opportunità di un ulteriore prolungamento per altri sei mesi. Ne dà notizia l’agenzia giornalistica ANSA lunedì 18 novembre.

Sostanzialmente restano immutate le motivazioni: la nuova proroga va intesa nel contesto di una persistente instabilità internazionale che alimenta preoccupazioni legate al rischio di infiltrazioni terroristiche attraverso i flussi migratori lungo la rotta balcanica.

“Visto il persistere di dinamiche di instabilità nell’attuale scenario internazionale – ha dichiarato all’ANSA Piantedosi – con i colleghi abbiamo condiviso le preoccupazioni per i rischi di infiltrazione terroristica nei flussi migratori lungo la rotta balcanica. In tale ottica, ho anche sottolineato l’importanza dei controlli alla frontiera per gli aspetti di sicurezza legati al Giubileo 2025”.

Il provvedimento era scattato nell’ottobre 2023 in seguito all’attacco ad Israele da parte di Hamas il 7 ottobre dello stesso anno e doveva essere solo temporaneo. Di sei mesi in sei mesi di proroga, ormai è passato più di un anno e nulla è cambiato.

Secondo l’opinione di esponenti dell’opposizione ed associazioni impegnate nell’accoglienza, tuttavia, il provvedimento punta solo ad alimentare artatamente una ingiustificata “emergenza migranti”.

Pure dal mondo della cultura si sollevano interrogativi sull’equilibrio tra sicurezza e fluidità dei collegamenti transfrontalieri in vista di GO!2025 – Gorizia e Nova Gorica Capitale della Cultura europea 2025. L’evento transfrontaliero si basa su una visione di apertura e collaborazione, in linea con i valori europei, e i controlli potrebbero essere percepiti come una barriera rispetto a tale spirito.

In tutto ciò c’è una nota curiosa: nonostante i controlli, da oltreconfine sono tornati a frotte in Italia i transfrontalieri della spesa, che – complice un’inflazione più spinta in Slovenia e in Croazia – affollano negozi di abbigliamento, supermercati ed anche pizzerie e ristoranti, dove trovano prezzi più convenienti rispetto ai loro Paesi.

Print Friendly, PDF & Email
Condividi