Contraffazione dei marchi di moda: la Guardia di Finanza sequestra 115mila articoli

Trieste – La lotta alla contraffazione ha segnato un nuovo traguardo significativo con un’operazione congiunta che ha visto protagonisti i militari della Guardia di Finanza di Trieste e i funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM).

Nelle scorse settimane, i finanzieri hanno scoperto e sequestrato quasi 115.000 capi d’abbigliamento contraffatti nel porto di Trieste, merce che avrebbe potuto fruttare oltre 15 milioni di euro se immessa sul mercato.

L’operazione si è avviata quando le Fiamme Gialle hanno individuato un container e un tir di immatricolazione polacca provenienti dalla Turchia, al cui interno si nascondeva un vasto assortimento di capi fraudolentemente etichettati con i loghi di noti marchi di lusso come Chanel, Burberry, Louis Vuitton, Gucci, Guess, Moncler, Prada, Dolce & Gabbana e altri.

I tessili contraffatti erano abilmente occultati tra articoli regolari, presentati in maniera tale da far sembrare legittimo l’intero carico.

Le perizie effettuate dalle aziende titolari dei marchi coinvolti hanno confermato senza ombra di dubbio la natura contraffatta dei prodotti sequestrati.

Questo intervento rappresenta un duro colpo per la rete criminale dietro l’importazione e distribuzione di tali beni, mettendo in luce l’evoluzione costante delle tecniche utilizzate per aggirare i controlli.

Il fenomeno della contraffazione si conferma una minaccia sempre più insidiosa, non solo per la sicurezza dei consumatori che potrebbero acquistare prodotti di qualità inferiore o non conformi agli standard di sicurezza, ma anche per l’economia nel suo complesso. La presenza di merce contraffatta sul mercato lede gravemente le entrate fiscali e mette in pericolo numerosi posti di lavoro, alimentando un circuito illegale che danneggia l’intera filiera produttiva.

Grazie a questa operazione, le autorità hanno potuto infliggere un duro colpo alla criminalità organizzata, riaffermando l’importanza di un contrasto sempre più deciso e coordinato per proteggere il mercato legale e la salute pubblica. La lotta alla contraffazione, dunque, rimane una priorità strategica nella difesa della qualità del made in Italy e dell’economia nazionale.

 

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