Continua la rassegna teatrale del Teatro Verdi di Pordenone con “Il Nodo” dell’autrice Johnna Admas
Pordenone – Il tema delicato, e purtroppo attualissimo, del bullismo a scuola è al centro del nuovo appuntamento con il cartellone 2022 del Teatro Verdi di Pordenone: “Il nodo”, in scena venerdì 21 e sabato 22 gennaio alle 20.30 e domenica alle 16.30, è imperniato su un dialogo serrato e di grande impatto tra una madre e un’insegnante che si fronteggiano su quel complesso rapporto che lega i genitori, i figli e la scuola.
L’intensa interpretazione delle protagoniste, le attrici Ambra Angiolini e Arianna Scommegna, ben sostiene questo confronto durissimo e pressante tra due donne forti alle prese con una questione di stretta attualità. Ambra Angiolini interpreta la madre di Giodion, un ragazzino che a scuola è problematico: la questione però non è lo studio. È stato sospeso, è ritornato a casa pieno di lividi… e chissà quali altre rivelazioni lo riguarderanno. È una vittima o un carnefice nel crudele nodo del bullismo? La madre, all’ora di ricevimento, vuole dall’insegnante la verità. Ma la verità non è sempre raggiungibile, suggerisce la giovane e pluripremiata autrice Johnna Adams, fin dal titolo originale – “Gidion’s Knot” – che rimanda al nome del ragazzino, ma evoca anche il “gordian’s knot”, il “nodo gordiano” impossibile da sciogliere.
Uno spettacolo di grande impatto emotivo sul filo di una narrazione elegante, a tratti anche divertente e al tempo stesso profonda. Al centro il mondo dell’adolescenza. Dove sbagliamo? Di chi è la colpa se i nostri figli si trasformano in vittime o carnefici? Il dialogo senza veli tra le due donne potrà, forse, dare un senso al loro dolore, al reciproco e soffocante, senso di colpa ma il loro conflitto, chiama in causa tutti noi, come singoli individui e come società. Ci pone di fronte alle nostre responsabilità: per ogni ragazzo ferito, umiliato, ma anche per chi umilia e ferisce, siamo tutti colpevoli e sconfitti.
«Il nodo non è semplicemente un testo teatrale sul bullismo – spiega la regista – è soprattutto un confronto senza veli sulle ragioni intime che lo generano. Osa porsi domande assolute come accade nelle tragedie greche, cerca le cause e non gli effetti. Ed è questo aspetto ad attrarmi di più. Oggi abbiamo le piattaforme digitali per raccontare storie, per denunciare fatti e azioni rilevanti. Dunque a cosa serve nello specifico il teatro? Serve a mettere a nudo, nella sintesi e nell’intensità che lo contraddistinguono, le più profonde contraddizioni dell’uomo, le ragioni ultime del suo agire», conclude Sinigaglia.
La Stagione del Verdi di Pordenone prosegue mercoledì 26 gennaio con la leggenda vivente del pianismo mondiale Maurizio Pollini.
Prevendite di biglietti e abbonamenti in corso presso la biglietteria, per info. www.teatroverdipordenone.it tel 0434 247624ì