Confederazione italiana agricoltori, cresce del 10% il costo della tavola di Pasqua
Udine – Doveva essere la prima vera Pasqua di ripresa, dopo due anni di pandemia, ma guerra, caro-energia e inflazione galoppante mettono un freno alle festività alle porte.
Tagliate le spese extra, in primis quelle per i viaggi con due terzi degli italiani a casa, resta la voglia di stare a tavola con famiglia e amici.
Anche se quest’anno lo scontrino sarà il 10 per cento più salato: la spesa prevista per il carrello alimentare, infatti, si attesterà a 1,2 miliardi di euro, in crescita rispetto al 2021, per colpa dei forti rincari dei prezzi al consumo.
Così la Confederazione italiana agricoltori (Cia), secondo cui sui menù di Pasqua peseranno sia gli aumenti di frutta (+8 per cento) e verdura (+17 per cento) sia quelli di pasta (+12 per cento) e carne (+6 per cento).
“In ogni caso – commenta Franco Clementin presidente di Cia Fvg – Agricoltori Italiani – protagonisti delle tavole, anche in questo 2022, saranno i piatti tradizionali del territorio, scelti nell’80 per cento dei casi. Trionferanno i dolci “fai da te”, dalla pastiera alla torta pasqualina passando per la colomba e le focacce, che trascineranno gli acquisti di uova: fino alla fine della settimana di Pasqua, se ne compreranno oltre 300 milioni. Gli italiani, però, spenderanno il 4 per cento in più per portarle in dispensa. Ancora più alti i rialzi per la farina e il burro, altrettanto essenziali per le preparazioni culinarie, rispettivamente il +10 per cento e il +17 per cento rispetto a un anno fa”.
Complice la primavera e, soprattutto, la fine dello stato di emergenza – continua Cia Fvg – saranno comunque moltissimi gli italiani che approfitteranno di Pasqua e Pasquetta per una gita fuori porta in campagna, spingendo il turismo rurale e di prossimità.
A beneficiare di questa voglia di natura e aria aperta, ma anche di cucina tipica e contadina, saranno i 24mila agriturismi italiani (674 in FVG), con almeno 300mila presenze attese nel week-end di festa.
Una prima boccata d’ossigeno dopo un 2021 disastroso, con perdite per oltre 1 miliardo di euro di fatturato tra pandemia, restrizioni e crollo dei turisti stranieri.