Confcommercio Fvg: crescono i ricavi del turismo, commercio in crisi

Udine – Nel secondo trimestre del 2019, nelle imprese del terziario del Friuli Venezia Giulia, si è registrata una flessione del clima di fiducia circa l’andamento dell’economia italiana (l’indicatore cala da 38,5 a 34,7, con previsione 34,0 al 30 settembre). Allo stesso modo, è peggiorata la fiducia delle imprese del terziario anche con riferimento all’andamento della propria impresa (indicatore da 46,5 a 45,4 e flessione pure al 30 settembre a 44,6). A mostrarsi più pessimiste sono le imprese del commercio.

Lo rileva un’indagine dell’Osservatorio di Confcommercio Fvg curata da Format Research e illustrata in Regione a Udine lunedì 9 settembre dal direttore scientifico Pierluigi Ascani.

Nel secondo trimestre è peggiorato anche il livello dei ricavi (indicatore da 43,2 a 42,4). La previsione al 30 settembre mette in luce ulteriori rischi al ribasso (indicatore 42,0), anche a causa di una stagione di saldi che non è bastata a recuperare il calo di vendite primaverili.

Tiene il turismo

Più positivo il quadro per le imprese del turismo (valore aggiunto sul totale del terziario pari al 5,1%), che fanno segnare un indicatore dei ricavi nettamente superiore alla media del terziario (58,3, con aumento del 50% negli ultimi 4 anni, vs 42,0). Non a caso, i dati dei primi sei mesi del 2019 fanno segnare un incremento di arrivi e presenze (specialmente grazie al contributo dei turisti stranieri, che hanno fatto segnare un incremento del +3,6% in fatto di arrivi e di +4,9% di presenze).

Il commento del presidente Da Pozzo

 «Si tratta di una fotografia che conferma un trend consolidato – commenta il presidente regionale di Confcommercio Fvg Giovanni Da Pozzo –. Il commercio al dettaglio è in profonda sofferenza. Lo penalizzano la pressione fiscale e la burocrazia, oltre a un clima di sfiducia e di preoccupazione alimentato dall’instabilità della politica nazionale. Il turismo, invece, anche grazie al fattore innovazione e, in regione, a lungimiranti contributi pubblici per l’adeguamento delle strutture, riesce a reggere e a migliorare le performance».

Diminuisce il numero di imprese

Nel secondo trimestre 2019, informa ancora Format Research, sono nate in Fvg 255 imprese dell’industria e 442 imprese del terziario, a fronte della cessazione di 268 imprese dell’industria e di 500 imprese del terziario. Il saldo è negativo per entrambi i comparti: -13 per l’industria, -58 per il terziario, con marcate differenziazioni in termini di settore di attività economica (-89 imprese nel commercio, -9 imprese nel turismo, +40 imprese nei servizi).

Tendenze di lungo periodo

Allargando il campo di analisi all’ultimo decennio, si evidenziano chiaramente le migliori performance delle imprese del terziario in termini di resilienza alla crisi economica. Dal 2010 le imprese dell’industria hanno fatto segnare un decremento del -11% in termini di unità economiche esistenti sul territorio, provocando una desertificazione del comparto seconda solo a quella delle imprese dell’agricoltura (-25%).

Di contro, il terziario ha tenuto (-1%), sebbene il risultato si posizioni al di sotto della media nazionale (+5%) e non uniforme a tutti i settori: le imprese del commercio sono diminuite del -10%, a fronte dell’incremento delle imprese dei servizi (+5%) e del turismo (+10%). In linea generale, il ruolo del terziario è evidente analizzando il contributo in termini di valore aggiunto: rappresenta il 72% dell’economia complessiva del Fvg.

Nel secondo trimestre migliora inoltre la percezione delle imprese circa il quadro occupazionale (indicatore da 43,8 a 45,0, con un outlook di 45,8 per il terzo trimestre, il miglior risultato dal 2012, frutto del crescente numero di stabilizzazioni di contratti in essere).

Diminuisce il ricorso al credito

A seguito della ripresa registrata nell’arco del 2018, a metà 2019 si assiste ad un calo della domanda di credito e delle risposte positive. Sono le micro e le piccole imprese quelle più colpite. Nel secondo trimestre 2019, il 28,1% delle imprese del terziario del Fvg si è recata in banca per chiedere un fido, un finanziamento o la rinegoziazione di un fido o di un finanziamento (-1,5% rispetto a 12 mesi fa). Di queste, il 48,2% ha ottenuto il credito richiesto con ammontare pari o superiore a quello desiderato, il 20% ha ottenuto il credito con un ammontare inferiore, il 12,1% si è vista respinta la richiesta, il 19,7% è ancora in attesa di risposta.

Famiglie e imprese su Internet: l’e-commerce

Nel 2018 sono aumentate le famiglie che dispongono di un accesso a internet da casa (+3,4% a livello nazionale, +6,2% in Fvg). Il 70% delle imprese del terziario del Fvg dispone di un sito web aziendale. Di queste, il 61% lo utilizza come sito istituzionale, il 16% come sito di e-commerce, il 14% come sito di informazione, il 9% come blog. Tra coloro che lo utilizzano come sito di e-commerce, il 23% ha visto incrementati i propri ricavi derivanti dall’attività sul web nel 2018 rispetto al 2017.

L’incremento dei ricavi delle imprese del terziario del Fvg derivanti dall’attività di e-commerce è contestualizzato in un quadro in cui, a livello nazionale, si registra una forte progressione del giro di affari on line: +21 miliardi dal 2009, con una stima che, a fine 2019, porta l’asticella fino a 31,5 miliardi. Dal 2009 sono nate 14 mila imprese del commercio al dettaglio on line in Italia (commercio di qualsiasi prodotto effettuato via internet). In Fvg, le imprese di questo comparto sono 319, con una crescita del +211% negli ultimi 10 anni.

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