Commemorato il 61° anniversario del disastro del Vajont. La lettera della presidente del Parlamento europeo
FVG – Ricorrono oggi 9 ottobre i 61 anni dal disastro del Vajont, giornata dedicata con legge del Parlamento alla memoria delle vittime dei disastri ambientali e industriali causati dell’uomo.
L’anniversario è stato commemorato in Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia.
Così il presidente Mauro Bordin: “’Cosa siamo noi senza la memoria’. La scritta su uno dei cartelli affissi sulle vecchie case di Casso, ci ricorda in modo chiaro l’importanza di non dimenticare quel 9 ottobre del 1963. Le vittime e i sopravvissuti al disastro, ma anche le responsabilità umane di quella terribile tragedia”.
“Dobbiamo imparare da quanto accaduto in passato – ha aggiunto il presidente dell’Assemblea legislativa del Friuli Venezia Giulia -. Un monito anche per le istituzioni chiamate a governare, con responsabilità, compiendo scelte a garanzia della sicurezza di tutti, nel rispetto della natura”.
“Nell’ultimo anno, oltre 150.000 persone hanno visitato l’area del Monte Toc, l’imponente diga, i monumenti e i musei che ricostruiscono nei dettagli la tragedia. C’è l’interesse a conosce l’accaduto e a capirne le cause – ha concluso Bordin -, anche da parte dei più giovani, nell’auspicio che la lezione non rimanga solo memoria”.
La lettera della presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola
“Dal disastro del 9 ottobre del 1963 sono passati sessantun anni. Non è stata solo una tragedia Italiana, ma una tragedia Europea”. Così esordisce la lettera a firma della Presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola, che prosegue:
“Guardo con immensa gratitudine e profondo orgoglio a tutte le generazioni di cittadini che si sono rialzati e onorando la memoria dei loro defunti, hanno ricostruito quelle abitazioni e quelle fabbriche sradicate dalla violenza di un’onda implacabile. Forti dei loro valori, uniti nella solidarietà e nel coraggio hanno reso oggi questa valle una delle aree produttive più avanzate di questa regione”.
“Permettetemi di ricordare su cosa si basa l’Unione europea. La nostra ragion d’essere si basa sulla certezza della solidarietà dei nostri Stati membri. È nella solidarietà che l’Europa è più forte e migliore.
“Ecco perché questa giornata è di grande importanza: perché mostra l’esempio concreto della solidarietà e forza dimostrata dai cittadini di questa valle nei confronti di una sfida che sembrava insormontabile.
Voi siete la versione migliore dell’Europa”.
“(…)L’Unione europea però non è perfetta, condivido le frustrazioni di molti di voi. Dobbiamo ascoltare di più e parlare di meno. È importante mettersi al servizio delle persone nei comuni, nelle città e nelle regioni di tutta Europa.
La nostra Unione Europea, ha richiesto coraggio. Il cambiamento richiede coraggio. Il progresso europeo è stato possibile grazie a soluzioni audaci”.
“Ma come diceva il Presidente Mattarella, il Vajont continua a dare una lezione terribile ed indimenticabile di quanto sia importante la tutela del territorio. Anche, aggiungo, quando parliamo di progresso (…)”.
“Nonostante le numerose sfide e le dure verità, sono ottimista. Sono piena di speranza. Ho fiducia nelle possibilità del nostro tempo e quando guardo a voi e ai giovani di tutta Europa so che il futuro è brillante”.
“Sono convinta che questo sia il momento di restare uniti. Per dimostrare che i valori che ci legano come europei sono ancora molto più grandi di ciò che può dividerci. Il mondo che ci aspetta sarà migliore di quello che ci lasceremo alle spalle.
Voi l’avete già dimostrato”.
Per saperne di più sul disastro del Vajont:
http://www.ertoecasso.it/diga-vajont.html
http://www.longarone.net/page.php?pageid=SB2SX00P
fondazionevajont.org
(Foto: Archivio TM ©)