Commemorato a Faedis l’80° anniversario dell’eccidio delle Malghe di Porzús

Faedis (Ud), 23 febbraio – Si è tenuta a Faedis una cerimonia per ricordare l’eccidio delle Malghe di Porzús, uno degli episodi più drammatici della Resistenza italiana in Friuli, nel suo 80° anniversario. L’evento ha reso omaggio alle vittime e al ruolo della Divisione Osoppo nella lotta per la libertà e la democrazia.

Il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, ha sottolineato l’importanza della memoria storica e della difesa dei valori democratici: “Commemorare le vittime di Porzús significa ricordare il sacrificio di chi ci ha consegnato un Paese libero e democratico: la libertà è una conquista che non dobbiamo mai dare per scontata”. Ha inoltre evidenziato come il ricordo di questi eventi sia un monito in un contesto geopolitico ancora segnato da tensioni e conflitti.

Alla cerimonia hanno partecipato il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, il sindaco di Faedis, Luca Balloch, e numerose autorità civili, militari e religiose. Il momento commemorativo ha offerto un’occasione di riflessione sul percorso storico che ha condotto alla costruzione della democrazia italiana e sull’importanza di preservarne i valori fondativi.

Anche il segretario del Pd provinciale di Udine, Luca Braidotti, ha ribadito il valore della memoria: “L’appuntamento annuale per ricordare l’eccidio di Porzús è oggi più che mai occasione per riaffermare i principi di libertà e democrazia su cui si fonda la nostra Repubblica”. Presente alla commemorazione anche la consigliera regionale dem Manuela Celotti, che ha ricordato le parole del presidente dell’Associazione Partigiani Osoppo-Friuli, Roberto Volpetti: “Verità e perdono sono la bussola che ha guidato un percorso di riconciliazione, unendo oggi tutti nel ricordo delle giovani vite spezzate”.

Il contesto storico dell’eccidio di Porzús

Durante la Resistenza italiana, le brigate partigiane si distinguevano per differenti orientamenti ideologici. Le Brigate Garibaldi (Gruppi di Azione Patriottica, GAP), di ispirazione comunista, perseguivano un cambiamento radicale della società, mentre la Divisione Osoppo, attiva soprattutto in Friuli, adottava una posizione più moderata e repubblicana, con l’obiettivo di garantire una transizione equilibrata verso la democrazia.

In questo contesto, tra il 7 e il 18 febbraio 1945, si consumò l’eccidio di Porzús, in cui 17 partigiani della Brigata Osoppo-Friuli furono uccisi da un gruppo di partigiani del GAP guidati da Mario Toffanin, noto come “Giacca”. Tra le vittime figuravano Guido Pasolini, fratello dello scrittore Pier Paolo Pasolini, e Francesco De Gregori, detto “Bolla”, zio dell’omonimo cantautore e comandante del Gruppo delle Brigate Est della Divisione Osoppo.

L’episodio rimane una delle pagine più dolorose della Resistenza, a testimonianza delle tensioni interne al movimento partigiano e della complessità del contesto politico dell’epoca.

Oggi il ricordo di Porzús assume un significato profondo, invitando alla riflessione sulla necessità di preservare la memoria storica per difendere i valori di libertà e democrazia.

 

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