Co.Mark, FVG: l’export della cantieristica nautica cresce del 19%

Un’economia regionale solida, con un tasso di crescita superiore sia alla media nazionale che a quella europea: le recensioni aggiornate sulla situazione economica del Friuli-Venezia Giulia presentano dati decisamente positivi, supportati dalle opinioni ottimistiche degli esperti di internazionalizzazione.

Effettivamente, analizzando i commenti alle ultime recensioni, la imprese regionali stanno dimostrando di saper sfruttare al meglio le peculiarità del proprio territorio, con la sua lunga tradizione mitteleuropea e di collegamento con l’esterno, nonché con la sua naturale vocazione marittima.

Stando alle recensioni contenute nell’ultimo report sull’economia del mare del Centro Studi della Camera di Commercio Pordenone-Udine, infatti, il Friuli-Venezia Giulia è la seconda regione italiana dopo la Liguria per incidenza del valore aggiunto dell’economia del mare sul totale dell’economia. Come sottolineato nei commenti degli analisti, questo dato positivo è in larghissima parte da attribuire al contributo delle imprese della provincia di Trieste: qui è stato registrato il 18,9% del valore aggiunto della blue economy.

Confermando le opinioni dei principali esperti di export, la crescita dell’economia del mare è da ricondurre per lo più alle vendite all’estero di navi e imbarcazioni: per l’anno scorso si parla infatti complessivamente di 2 miliardi di euro, cifra che fa registrare un aumento del 19% rispetto alle recensioni del periodo pre-Covid. In questo lasso di tempo, si legge nei commenti, il saldo commerciale della Regione è passato da 1,6 miliardi a 2 miliardi di euro.

Ma quali sono i principali mercati di destinazione per le navi e le imbarcazioni prodotte in Friuli-Venezia Giulia e vendute all’estero? Nelle recensioni si parla principalmente di Stati Uniti, Svizzera, Qatar, Francia e Montenegro, a confermare le opinioni dei principali consulenti di export riguardo l’importanza di guardare anche al di fuori dei confini UE per trovare nuovi partner commerciali.

Proprio gli Stati Uniti, in particolare, rappresentano un mercato fondamentale per le imprese italiane interessate all’internazionalizzazione: come evidenziato nei commenti degli esperti di Co.Mark, la business unit di Warrant Hub per la consulenza export e marketing, gli USA rappresentano il più grande Paese per potere di acquisto e – è opinione dei consulenti – manterranno molto probabilmente questo primato anche in futuro.

Per il pubblico statunitense il Made in Italy è sinonimo di bello e di ben fatto: le principali opportunità individuate dai consulenti Comark risiedono nei settori della meccanica, della moda, dei mezzi di trasporto, della chimica e dell’agroalimentare.

Non va dimenticato che la crescita della blue economy friulana è inserita in un più generale incremento dell’economia regionale: prendendo sempre come riferimento il periodo immediatamente precedente l’emergenza sanitaria, la crescita è infatti stata del 3,9%. È opinione degli analisti che per l’anno in corso le esportazioni di beni in volume aumenteranno del 5,6%, con un ulteriore aumento del 4,5% l’anno venturo; in entrambi i casi – si legge nei commenti degli esperti – con tassi superiori rispetto a quelli del commercio internazionale.

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