Cittadini lasciati allo sbando dopo il blocco della cessione del credito del superbonus 110%, le proteste
Trieste – Il prossimo sabato 5 agosto, tra le ore 9 e le 13, una rappresentanza di dell’Associazione Esodati del superbonus manifesterà davanti al civico 5 in Largo Barriera Vecchia a Trieste. Inoltre un gruppo di attiviste faranno volantinaggio in centro città il giorni 2 e 3 agosto.
L’Associazione si propone di portare a conoscenza della situazione di disperazione che molte famiglie, imprese e professionisti stanno vivendo a causa delle continue variazioni normative intervenute nel tempo e del blocco della cessione dei crediti edilizi legati essenzialmente al superbonus 110%.
Riceviamo e pubblichiamo volentieri una comunicazione pervenutaci da un componente del gruppo, il signor Plinio De Zorzi.
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Scrivo in qualità di privato cittadino committente, portavoce di altri cittadini, imprese, tecnici, professionisti esodati del superbonus che hanno avviato le pratiche per l’efficientamento energetico e la ristrutturazione della propria abitazione cogliendo l’opportunità definita dall’ art. 121 del DL 34/2020 e DL 157/2021.
Voglio portare alla Vostra attenzione la gravissima situazione che noi privati cittadini, piccole e medie imprese del settore edile, tecnici, artigiani, professionisti stiamo attraversando.
A causa delle continue variazioni normative e del blocco della cessione dei crediti migliaia di committenti ed imprese si ritrovano oggi con cantieri fermi, case sventrate e crediti inutilizzabili giacenti sui cassetti fiscali o ad aver speso decine di migliaia di euro per poter pagare i professionisti (ingegneri, architetti, geometri, geologi,…) per poter predisporre la documentazione necessaria al fine di iniziare dei lavori che, in alcuni casi, non sono nemmeno partiti, visto che non c’è la possibilità concreta di cedere i crediti.
Certamente questo non riguarda chi ha le ingenti possibilità economiche di poter anticipare grosse cifre e la capienza necessaria per poter detrarre le spese, per quanto importanti. Riguarda invece solo chi, come noi che rivolgiamo questo disperato appello, non ha in primis la possibilità di sostenere tali spese e, in seconda battuta, la capienza fiscale per detrarle in dichiarazione dei redditi.
Non avremmo mai fatto certe scelte, non avremmo mai sostenuto certe spese, se non avessimo avuto una legge dello Stato che ci permetteva di farlo.
Stiamo pagando caro per esserci fidati di una legge dello Stato e non lo riteniamo giusto.
Gravissimi sono i problemi economici che stanno vivendo imprese e cittadini del nostro territorio, che hanno investito nell’efficientamento energetico delle proprie abitazioni (installando pannelli solari, cappotti termici, ecc.) e nella messa in sicurezza sismica delle case, e non sono riusciti a cedere/recuperare i crediti con il conseguente blocco dei cantieri. Molte famiglie stanno pagando mutui, affitti e prestiti nell’attesa che qualcosa si sblocchi.
Siamo persone che hanno operato nel pieno rispetto della legge e che oggi rischiano il tracollo finanziario con immani conseguenze a catena per tutta l’economia della nostra regione.
L’attuale Governo aveva garantito di trovare una soluzione in grado di sbloccare le cessioni dei crediti fiscali, ma la situazione è ancora oggi completamente bloccata.
La Legge dell’11 aprile 2023, n. 38, in conversione del Decreto-legge 16 febbraio 2023, non ha fornito le risposte che l’intero comparto attendeva.
Vorremmo sollecitare l’autorevole intervento della Regione presso le istituzioni centrali perché il Governo dia risposte immediate e concrete per i problemi sopra esposti e per lo sblocco delle cessioni dei crediti facendo ripartire immediatamente le cessioni tramite le partecipate regionali e statali quali Poste, CDP, MPS, ENI, Enel, Leonardo, etc.