Che cosa sono i lasciti testamentari

Il lascito testamentario, come dice la parola stessa, è strettamente connesso al testamento che una persona redige quando è ancora in vita per esprimere le proprie volontà e disporre del proprio patrimonio (o di parte di esso) per quando avrà cessato di vivere.

Per capire più nel dettaglio cosa sono i lasciti testamentari, bisogna sapere che si tratta di una donazione, scritta all’interno del testamento, con cui si decide liberamente di destinare i propri beni ad associazioni no profit, con l’obiettivo di sostenere e finanziare attività e progetti benefici.

Ad esempio, un lascito a Medici senza Frontiere consente a questa organizzazione di portare avanti operazioni sul terreno, intervenendo tempestivamente nelle zone di guerra e laddove siano presenti emergenze umanitarie con l’attivazione di numerose attività mediche. Anche grazie alle somme derivate dai lasciti testamentari, MSF in questi anni ha potuto dare vita ad attività di gestione di ospedali, cliniche e centri nutrizionali, chirurgia di guerra e routinaria, lotta alle epidemie e supporto psicologico per le vittime di traumi e guerre.

Come funzionano i lasciti testamentari

Il lascito testamentario deve essere fatto tramite testamento, che può essere di diverse tipologie. Il più diffuso e semplice è il testamento olografo, che consiste in un atto privato scritto interamente di proprio pugno, datato e sottoscritto, senza computer, macchina da scrivere o tramite terzi.

C’è poi il testamento pubblico, che viene redatto alla presenza di un notaio e di due testimoni e viene conservato in modo ufficiale, evitando rischi di falsificazione o perdita del testamento. Infine, esiste anche il testamento segreto, redatto in modo autonomo e consegnato a un notaio, sempre alla presenza di due testimoni, in una busta sigillata. Rispetto a quello pubblico, in questo caso nessuno se non il testatore conosce il contenuto dell’atto.

In tutti e tre i casi, per attivare un lascito solidale, è sufficiente dichiarare nel testamento la propria volontà di devolvere qualcosa a un ente no profit, specificando i dati del beneficiario. Si tratta di una procedura riconosciuta dalla legge, in quanto ogni persona ha diritto a destinare una parte del proprio patrimonio (quota disponibile) a proprio piacimento, lasciando la quota legittima agli eredi riconosciuti. Importante ricordare che il lascito testamentario non è mai definitivo, se non nel momento del decesso della persona che l’ha richiesto: è infatti possibile, in ogni momento, modificare o annullare le volontà espresse nel testamento qualora si cambiasse idea.

Cosa comprendono i lasciti testamentari

Quando si parla di “patrimonio” da destinare a un’organizzazione no profit tramite lascito testamentario, non si intende solo denaro. Infatti, oltre a tutti o ad una parte dei propri soldi o di titoli, azioni e fondi d’investimento, il testatore può decidere di lasciare beni mobili e immobili di sua proprietà, che fanno quindi parte del suo patrimonio, come terreni, gioielli, macchine o case, comprese quelle in multiproprietà con altre persone, limitatamente alla quota di diritto. Inoltre, è anche possibile cedere i benefici derivanti da una polizza assicurativa, quote di società e TFR.

La decisione è libera e personale e deve essere fatta nel pieno delle proprie facoltà, tenendo ben presenti due concetti chiave. Il primo è che, come ogni altra donazione, anche i lasciti testamentari non sono soggetti ad alcuna imposta e, di conseguenza, quello che viene donato va a finire interamente al beneficiario scelto.

Il secondo è che ogni bene che viene destinato ad una no profit tramite lascito testamentario rappresenta sempre una risorsa preziosa e spesso fondamentale per contribuire a una buona causa, anche dopo la propria morte: questi lasciti diventano infatti linfa vitale per finanziare attività e progetti solidali e per aiutare persone e comunità svantaggiate o che si trovano in una situazione di emergenza.

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