Censimento della popolazione: in Friuli Venezia Giulia calano gli abitanti e sale la mortalità
Roma – Sono stati diffusi oggi dall’Istituto centrale di statistica (Istat) i dati regionali del Censimento permanente della popolazione.
Al 31 dicembre 2020, data di riferimento della terza edizione del Censimento, in Friuli Venezia Giulia si contano 1.201.510 residenti.
Al netto degli aggiustamenti statistici derivanti dalla nuova metodologia di calcolo, i dati censuari registrano in regione un calo di 4.706 residenti rispetto all’edizione del 2019.
Nella provincia di Udine, che ricopre il 62,6% del territorio, vive meno della metà della popolazione regionale (43,4%) con una densità di 104,9 abitanti per km quadrato. All’opposto, la provincia di Trieste, la più piccola d’Italia in termine di superficie, si estende solo sul 2,7% del territorio ma in essa vive quasi un quinto della popolazione (19,2%) con una densità di 1.085,6 abitanti per km quadrato a fronte dei 151,5 della media regionale.
Tra il 2019 e il 2020 la popolazione aumenta in provincia di Gorizia (+0,9%) e resta sostanzialmente stabile in quella di Pordenone, dove si rileva un incremento in termini assoluti di 132 persone. Diminuisce invece nel resto della regione, con perdite minori in provincia di Trieste (-756, -0,3%) e più consistenti in quella di Udine, sia in termini assoluti (-5.357) sia relativi (-1,0%).
L’incremento della popolazione straniera (+7.598 unità al 31 dicembre 2020 rispetto al 2019) non ha impedito il declino, ascrivibile principalmente al deficit di “sostituzione naturale” tra nati e morti (saldo naturale) e questa tendenza alla decrescita demografica è stata ulteriormente accentuata dalla pandemia da Covid-19.
L’eccesso di decessi, direttamente o indirettamente riferibile alla pandemia, ha comportato in Fvg l’incremento del tasso di mortalità da 11,8 per mille del 2019 a 13,6 per mille del 2020, con il picco di 15,9 per mille della provincia di Trieste.
In regione tra il 2019 e il 2020 il tasso di natalità è rimasto invariato al 6,2 per mille, con un calo nella provincia di Pordenone (da 7,1 a 6,7 per mille) e valori stabili o in crescita nelle altre province.
I movimenti tra comuni si sono ridotti durante la prima ondata dell’epidemia, a causa del lockdown di marzo che ha ridotto al minimo la mobilità residenziale, per poi riprendere nei mesi successivi durante i quali si è tornati sostanzialmente ai livelli pre-Covid.
Il tasso migratorio interno del 2020, pari mediamente a 2,1 per mille, oscilla tra 1,5 per mille della provincia di Gorizia e 3,1 di Trieste.
Le ripercussioni sui movimenti migratori internazionali – osserva l’Istat – non hanno influito sul tasso migratorio estero della regione, che passa da 1,5 per mille del 2019 a 1,8 per mille del 2020. Il tasso diminuisce nelle province di Gorizia (da 3,7 a 2,6 per mille) e di Pordenone (da 2,2 a 1,2) mentre aumenta a Udine (da 0,6 a 1,0) e in modo consistente a Trieste, dove quasi si triplica (da 1,4 a 4,0).
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