Cementificio di Fanna, interrogazione in parlamento europeo per le emissioni
Pordenone – Il deputato M5S Luca Lut, eletto nella circoscrizione del Friuli Occidentale, ha annunciato la presentazione di un’interrogazione dell’eurodeputata Eleonora Evi che, a partire dalla questione delle emissioni PCB del camino Buzzi Unicem di Fanna, ha posto alla Commissione europea l’annosa questione dei limiti emissivi previsti per i policlorobifenili*.
“Dal nostro lavoro territoriale sulle emissioni del cementificio di Fanna è scaturita un’interrogazione parlamentare della collega a Bruxelles Eleonora Evi, che ha chiesto alla Commissione se intenda abbassare il limite europeo di emissione per i PCB e, come mai, la norma consideri come soglia massima di inquinamento solo la concentrazione nei fumi emessi e non anche la massa di inquinante in uscita dal camino nel tempo”.
Così l’on. Luca Sut, che da tempo segue il tema delle emissioni provenienti dallo stabilimento Buzzi Unicem.
“Si tratta di un tema che ho seguito in prima persona, avvalendomi della collaborazione di validi attivisti locali. Sui fumi del cementificio abbiamo svolto accertamenti, esaminato i risultati delle rilevazioni dell’Arpa, presentato interrogazioni alla Giunta regionale con l’ausilio dei nostri eletti. Il problema delle emissioni industriali, con specifico riferimento ai PCB, rimane ad oggi attuale e irrisolto”.
“A Fanna – prosegue il parlamentare – la concentrazione di PCB dei fumi del cementificio è di molto superiore alla dose massima di esposizione considerata tollerabile dall’uomo in base ai criteri dell’OMS. Auspico dunque che il supporto in Europa della Portavoce Evi, che ringrazio ancora per la preziosa collaborazione, sia l’occasione per un intervento normativo che vada in direzione dell’abbassamento delle soglie di concentrazione e del flusso di massa emesso previste nell’ambito della legge europea, sia per quanto concerne i policlorobifenili che per gli altri inquinanti di riconosciuta tossicità”.
“Questo – conclude – nell’interesse della Salute pubblica non solo dei cittadini di Fanna e del Friuli Venezia Giulia, ma per tutta la popolazione italiana ed europea esposta al rischio di emissioni nocive”.
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*I policlorobifenili sono contaminanti ambientali di origine industriale prodotti in grandi quantità dal 1930 per vari usi commerciali, principalmente come componenti di fluidi dielettrici. I PCB sono scarsamente solubili in acqua, molto solubili nei grassi, resistenti alla degradazione chimica, fisica e biologica.
Nell’ambiente si accumulano nella componente organica dei suoli e entrano nella catena alimentare concentrandosi soprattutto nella parte lipidica degli alimenti. Salendo lungo la catena alimentare raggiungono l’uomo che li assume soprattutto attraverso il consumo di grassi animali.
La tossicità dei PCB, dimostrata su animali di laboratorio, e sull’uomo in seguito a esposizione occupazionale e accidentale, si manifesta con disordini cutanei, perdita di peso, danni epatici, disfunzioni endocrine e riproduttive. (Fonte: Istituto superiore di sanità)