Celebrati ad Ingolstadt i 50 anni dell’oleodotto transalpino TAL, 753 km da Trieste alla Baviera
Ingolstadt (Germania) – Sono stati celebrati ad Ingolstadt, in Baviera, i 50 anni dell’oleodotto transalpino TAL che trasporta petrolio per 753 chilometri dall’Italia alla Germania.
Alla cerimonia di festeggiamento dello storico anniversario erano presenti il primo ministro della Baviera, Horst Seehofer, la presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, e l’ambasciatore italiano in Germania, Pietro Benassi.
“Lo scorso anno abbiamo trasportato una quantità record di petrolio, 41,4 milioni equivale al 100% del fabbisogno della Baviera e del Baden-Wurttember, al 90% di quello dell’Austria e al 50% della Repubblica Ceca. Per il 2017 puntiamo a superare ancora i 41 milioni e a nuovi record, a cominciare a quelli legati alla sicurezza e agli investimenti”, ha detto il presidente della TAL, Alessio Tilli.
Da parte sua la presidente della Regione ha parlato di “una storia di successo e un modello di integrazione tra aree industriali, ma anche un esempio di cui l’Europa ha sempre più bisogno”.
A proposito di ambiente e sicurezza, la presidente ha sottolineato come, grazie anche alla collaborazione tra Friuli Venezia Giulia e Baviera, “abbiamo dato al settore petrolifero un contributo compatibile e sostenibile dal punto di vista ambientale. La tecnologia tedesca e quella italiana hanno assicurato un apporto fondamentale per la buona riuscita dell’iniziativa e, nel contempo, si sono arricchite e reciprocamente avvantaggiate”.
“Ciò dimostra – ha rimarcato Debora Serracchiani – che bisogna crescere insieme e, per farlo, occorre abbandonare logiche localistiche ed avere il coraggio di guardare strategicamente in prospettiva. Lo abbiamo dimostrato con i fatti e questa scelta ha portato beneficio ai nostri territori e alla nostra economia, contribuendo alla crescita europea”.
In quest’ottica la presidente Fvg ha ribadito il ruolo centrale del porto di Trieste, invitando gli operatori tedeschi, quelli bavaresi in particolare, a sfruttare ancora di più lo scalo giuliano dal punto di vista dell’approvvigionamento energetico ma anche da quello commerciale.