Caterina Filograno porta in scena “Oleandra” per Residenze Artistiche al Teatro dei Fabbri a Trieste

Trieste – Cosa significa per tutti noi abitare il virtuale, come sta cambiando i nostri rapporti, il nostro modo di raccontare il presente e la nostra memoria? Sono le domande che muovono Oleandra, il nuovo testo teatrale della drammaturga e regista Caterina Filograno, protagonista del terzo appuntamento con Vettori 2024, –  residenze artistiche del Teatro La Contrada – che porterà in scena  il 14 ottobre alle ore 18 al Teatro dei Fabbri di Trieste.

In scena, oltre a Filograno, anche gli attori Isacco Venturini, Giulia Mazzarino e Francesca Osso. La restituzione è anticipata da un evento speciale: oggi mercoledì 9 ottobre, alle ore 18 al Teatro dei Fabbri e in streaming sul canale Youtube della Contrada, la drammaturga converserà del progetto insieme allo “spettatore esperto” e critico teatrale Roberto Canziani. Tutti gli eventi sono a ingresso libero.

Caterina Filograno e i suoi attori sono in residenza al Teatro La Contrada dal 1 ottobre per proseguire il lavoro su Oleandra, «un testo in cui si avvicendano storie di personaggi reali e dei loro avatar nel Metaverso: versioni di loro molto più fantasiose, più libere», anticipa Filograno.

«Il lavoro di recitazione pura è il più divertente che stiamo esplorando. La restituzione dello spettacolo sarà in forma di reading, per mostrare al pubblico il frutto del lavoro che abbiamo fatto esplorando i personaggi».

Oleandra gioca quindi col reale e il virtuale, in un continuo scambio di universi, ambienti e caratteri: nel mondo reale incontriamo i protagonisti Tom e Mildred, una coppia in disfacimento, e poi Lucy, la migliore amica di Mildred, nel Metaverso l’avatar dell’agente immobiliare K, quelli di Brooke e Ridge di Beautiful, maschere del rapporto in crisi dei protagonisti, e poi XY e XYY, gli avatar di due ragazzine».

Il titolo viene da «una pianta di oleandro di pixel rimasta incastrata in un terreno nel Metaverso che Tom vuole rivendere», spiega Filograno. Per il gruppo di interpreti è il terzo reading del testo dopo quelli al CSS di Udine e all’Hystrio Festival.

«La tecnologia e il virtuale sono ormai colonne portanti della nostra esistenza», afferma l’autrice. «Questi nuovi pilastri stanno mettendo sempre più in discussione il nostro guardare, sentire, creare, amare, parlare. In una parola, vivere. Ci sono molti modi per raccontare questo presente. Uno di essi è il teatro, gioco di corpi e parole, in un presente che è già passato. Io parto dalle parole per arrivare al linguaggio, decomporlo, vivisezionarlo».

«Il Metaverso – aldilà della nuova visione filosofico | esistenziale che di esso ci offre Mark Zuckerberg – è un luogo pensato per il guadagno. E, inevitabilmente, anche il concetto di memoria è destinato ad assumervi risvolti economici non trascurabili», dice Filograno. «La memoria qui è anche, e soprattutto, la capacità di ciascun bene immateriale di persistere, lasciando le proprie tracce all’interno del sistema. La tecnologia sta cambiando la realtà, il linguaggio, il nostro modo di relazionarci. E sono questi gli aspetti che voglio scoprire nel lavoro con gli attori. Perché il Metaverso è solo uno dei – tanti – modi attraverso cui raccontare il presente in tutte le sue contraddizioni».

Oleandra affonda la sua genesi proprio in Friuli Venezia Giulia: nell’aprile 2022 vince, assieme ad altri due autori, il bando drammaturgico Futuro Passato, indetto da Festil Festival del Litorale in collaborazione con CSS Udine. Con il progetto di regia su questo testo, Filograno vince poi il bando SIAE U35 PER CHI CREA

Le Residenze Artistiche/Artisti nei Territori 2024 del Teatro La Contrada, sono realizzate con il sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e del Ministero della Cultura e la collaborazione del Comune di Trieste.

 

 

 

 

 

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