“Cassandra, o dell’inganno”: il mito in scena con Elisabetta Pozzi alla Sala Bartoli del Rossetti

Trieste – Va in scena da stasera, martedì 4 a venerdì 7 febbraio alla Sala Bartoli alle 19.30, “Cassandra, o dell’inganno”: il mito in scena attraversa la storia della letteratura e della poesia. Ma anche il mito di un’attrice come Elisabetta Pozzi, interprete straordinaria, dall’immenso, magnetico talento, dalla sensibilità sottile, in grado di abitare le pieghe dei personaggi in modo toccante e sempre originale.

È indimenticabile la sua prova assoluta nella “Maria Stuarda” di Schiller in cui – due stagioni fa, al Rossetti – lasciava decidere al caso quale delle due regine interpretare di sera in sera, scambiandosi di ruolo con Laura Marinoni.

Da molti anni lavora intorno ai grandi temi e archetipi del Mito: “Elektra” di Hoffmansthal, “Medea”, “Ippolito” e “Ecuba” di Euripide, “Elena” e “Fedra” di Ghiannis Ritsos, sono soltanto alcuni dei testi che ha affrontato nel corso della sua carriera. Elisabetta Pozzi porta così in scena una figura di strabiliante modernità, in cui convivono forza e fragilità, dando corpo e voce a un personaggio indimenticabile.

Una consolidata passione che la conduce a un personaggio fondante per la cultura occidentale: Cassandra, la profetessa troiana cui Apollo ha dato il dono di prevedere il futuro e insieme la condanna di non essere creduta.

Elisabetta Pozzi ha costruito una drammaturgia originale che, partendo dalle tragedie di Eschilo ed Euripide, compie un affascinante percorso intorno alla profetessa raccogliendo liberamente suggestioni e riletture da grandi testi e autori di ogni tempo, da Seneca a Christa Wolf, da Omero a Ghiannis Ritsos fino a Wislawa Szymborska e Pier Paolo Pasolini.

In un montaggio serrato e avvincente emerge un ritratto originale di una delle figure femminili di più profonda tragicità, per l’impotenza e la tremenda solitudine che la connotano nel sostenere il peso della conoscenza.

In questo emozionante spettacolo il mito di Cassandra prende nuovamente vita sotto i nostri occhi, attraversando le epoche con la sua dolorosa e inascoltata capacità di preveggenza, fino a prefigurare, nel potente epilogo scritto a quattro mani con Massimo Fini, un futuro incerto per la nostra civiltà orfana di identità, in cui l’uomo moderno – con la sua incapacità di porsi dei limiti – “è ormai diventato un minuscolo ragno al centro d’una immensa tela che si tesse ormai da sola, e di cui è l’unico prigioniero”.

Il compositore Daniele D’Angelo ha creato una partitura musicale e sonora originale e raffinata, un filo rosso che attraversa lo spettacolo intrecciandosi alle parole alte, ipnotiche ed attualissime di Cassandra.

Lo spettacolo replica martedì e venerdì alle ore 19.30, mercoledì e giovedì alle ore 21 per la stagione Scena Contemporanea del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia. Biglietti sono ancora disponibili presso i punti vendita e nei circuiti consueti del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia: www.ilrossetti.vivaticket.it Informazioni sono disponibili sul sito www.ilrossetti.it e al tel 040.3593511.

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