“Cantieri aperti”: il ministro dell’interno Matteo Piantedosi visita lo stabilimento Fincantieri
Monfalcone (Go) – Il 7 novembre 2024, il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha effettuato una visita allo stabilimento Fincantieri di Monfalcone.
La visita si è svolta nell’ambito di un’iniziativa più ampia denominata “Cantieri aperti, vista sul futuro”, un roadshow organizzato da Fincantieri per far conoscere le proprie attività e prospettive.
All’incontro con i vertici di Fincantieri – il presidente Biagio Mazzotta, l’amministratore delegato Pierroberto Folgiero e il direttore dello stabilimento di Monfalcone Cristiano Bazzara – hanno partecipato, tra gli altri, anche il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani e la viceministro dell’Ambiente Vannia Gava. Ha portato i saluti della Regione Friuli Venezia Giulia l’assessore alla Difesa dell’ambiente, Fabio Scoccimarro.
“Un’occasione per conoscere quali sono esattamente i progetti dell’azienda e capire come le istituzioni possono affiancare questo percorso di crescita, nell’interesse e a tutela di tutto il territorio”.
Così il presidente del Consiglio regionale, Mauro Bordin, al termine della visita del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, allo stabilimento Fincantieri di Monfalcone”.
“Da quanto abbiamo potuto vedere e sentire oggi – racconta Bordin -, Fincantieri si conferma un’azienda di rilievo per l’economia del Friuli Venezia Giulia e dell’intero Paese. Solida economicamente, con un portafoglio ordini decennale e che ha la volontà di investire su settori importanti come la sicurezza sul lavoro, il rispetto della legalità, l’innovazione tecnologica, il welfare aziendale e il reclutamento del personale in Italia e all’estero”.
“Fondamentali anche i progetti di integrazione dei lavoratori stranieri. Giustamente il ministro Piantedosi – aggiunge il presidente del Consiglio regionale – ha sottolineato questa necessità. Ci deve essere un impegno reciproco all’inclusione, sia dell’azienda, sia dei lavoratori, chiamati a rispettare le nostre regole e la nostra cultura. Dall’odierno confronto sono emersi tanti aspetti importanti, su cui lavorare assieme. Senza un dialogo continuo e concreto, si rischia di viaggiare su binari paralleli”, ha concluso Bordin.