Cambiamenti climatici, siccità ed eventi estremi, Coldiretti: investire in infrastrutture e innovazione
Udine – I cambiamenti climatici non risparmiano nessuno ed è evidente che senza acqua non c’è agricoltura. Bisogna dunque continuare a investire nelle infrastrutture e nella cultura della corretta gestione della risorsa idrica affinché non ci siano sprechi e la si possa immagazzinare ovunque possibile. La rete irrigua deve essere rafforzata anche perché è la più grande opera di sicurezza idraulica sul territorio. Serve un piano straordinario di manutenzione delle condotte per ridurre le perdite ed estendere le reti alle zone attualmente non servite.
È uno dei punti del Patto di Coldiretti per il Fvg, il documento elaborato dall’Organizzazione in vista del prossimo appuntamento elettorale in regione, con focus anche su assessorato delle Risorse agroalimentari, identità e nuova filiera sostenibile, temi ambientali, energie rinnovabili e consumo di suolo, digitalizzazione, capitale umano, ricerca, sperimentazione, ricambio generazionale, zone montane e fauna selvatica.
Il tema del cambiamento climatico è stato al centro di un convegno promosso da Coldiretti Fvg in Sala Ajace. I lavori, moderati dal direttore del Messaggero Veneto Paolo Mosanghini, sono stati aperti dai saluti del delegato confederale Coldiretti Fvg Giovanni Benedetti, del sindaco di Udine Pietro Fontanini, del consigliere regionale Alberto Budai e dell’assessore regionale alle Risorse agroalimentari Stefano Zannier.
Quindi, gli interventi di Rosanna Clocchiatti, presidente dell’associazione Consorzi di Bonifica Fvg, Angela Bortoluzzi, presidente Condifesa Fvg, Anna Turato, delegata regionale Giovani Impresa Fvg, con le conclusioni del presidente della Regione Fvg Massimiliano Fedriga.
Davanti ai vertici regionali e provinciale della Coldiretti Fvg, Fedriga ha ricordato l’ulteriore investimento di 18 milioni di euro nell’ultimo anno sui micro invasi, confermato i finanziamenti per chi più in generale innova in agricoltura. Ha inoltre informato i partecipanti sull’ipotesi di utilizzare strumenti di desalinizzazione.
Agricoltura 4.0 per fronteggiare il cambiamento climatico
Cresce del 31% in un anno il fatturato dell’agricoltura 4.0 che fra droni, robot, satelliti e controlli da remoto supera i 2 miliardi di euro di investimenti per salvare i raccolti anche contro gli effetti del meteo pazzo fra siccità e maltempo.
Sono questi i dati forniti dalla Coldiretti, tratti dall’elaborazione dell’Osservatorio Smart Agrifood del Politecnico di Milano.
La difficile situazione climatica rischia di diventare strutturale in Italia e impone agli agricoltori un approccio innovativo al lavoro in azienda con soluzioni 4.0 che riescano ad ottimizzare le risorse disponibili: dalle centraline meteo a rilevamento continuo collegate al satellite per monitorare l’umidità dei terreni e la distribuzione dell’acqua, sistemi hi tech per la distribuzione mirata dei fertilizzanti solo dove servono e in condizioni meteo climatiche ottimale per la massina resa, utilizzo di attrezzature di precision farming per velocizzare le lavorazioni e salvare i raccolti in situazioni di emergenza.
Non è un caso che il 65% degli investimenti riguardi proprio macchinari a tecnologia avanzata come la guida Gps e sistemi di monitoraggio e controllo delle lavorazioni e delle superfici interessate.
Le aree agricole coltivate con strumenti a tecnologia avanzata sono pari a ben oltre 1 milione di ettari, raddoppiate in meno di un quinquennio salendo all’8% del totale grazie a investimenti in tecnologia che nello stesso arco di tempo sono stati moltiplicati per cinque.
Oltre la metà delle imprese agricole – ha spiegato Coldiretti citando i dati Smart Agrifood – sfrutta più di una soluzione 4.0 con un approccio che coinvolge anche le industrie della trasformazione agroalimentare con adozione di sistemi di cloud computing (58%), QR Code (56%), tecnologia mobile (45%) e strumenti meccanici con interazione umana (34%).
Un profondo cambiamento che vede in prima fila proprio le nuove generazioni con quasi una impresa agricola giovanile su tre (31%) che applica oggi tecniche di agricoltura di precisione, secondo un’analisi Coldiretti sulla base del Rapporto del centro Studi Divulga.