Cambia di nuovo il modulo per l’autocertificazione dei cittadini che intendono spostarsi

Roma – Cambia di nuovo il modulo per l’autocertificazione dei cittadini che intendono spostarsi da un luogo a un altro.

Lo prevede una circolare inviata ai prefetti dal capo della Polizia, Franco Gabrielli, alla luce del nuovo decreto del presidente del Consiglio pubblicato in Gazzetta Ufficiale e contenente ulteriori misure contro la diffusione del Coronavirus.

Il Viminale cambia il modulo per l’autocertificazione inserendo le modifiche introdotte con l’ultimo Dpcm che ha vietato anche gli spostamenti per il rientro al proprio domicilio.

Nel nuovo modulo il dichiarante deve indicare oltre alla residenza anche il domicilio. Nella prima parte, tra i provvedimenti di cui deve dichiarare di essere a conoscenza, ci sono anche il Dpcm del 22 marzo e l’ordinanza del ministero della salute del 20 marzo “concernenti le limitazioni alle possibilità di spostamento delle persone” nel territorio nazionale.

Nel nuovo modulo occorre inoltre indicare da dove lo spostamento è cominciato e la destinazione.

Ci si può muovere soltanto per i seguenti motivi: comprovate esigenze lavorative, esigenze di assoluta urgenza e motivi di salute. Il nuovo D.P.C.M. abolisce la previsione, contenuta nel decreto precedente, che assicurava il rientro nel luogo di domicilio, abitazione o residenza. Tale rientro è consentito solo nel caso in cui lo spostamento all’esterno è connesso ai motivi sopra elencati.

Rientra negli spostamenti per comprovate esigenze lavorative il tragitto effettuato dal lavoratore da e per il proprio luogo di residenza, dimora e abitazione al/per il luogo di lavoro. Rientra nelle esigenze di assoluta urgenza anche il caso in cui l’interessato si rechi presso grandi infrastrutture del sistema dei trasporti (aeroporti, porti e stazione ferroviari) per trasferire propri congiunti alla propria abitazione.

Infine rimane la “situazione di necessità” per spostamenti all’interno dello stesso comune, come già previsto dai Dpcm dell’8 e del 9 marzo.

Ecco il modulo

Possibile impiego dei droni

Via libera – intanto – all’impiego di droni per “le operazioni di monitoraggio degli spostamenti dei cittadini sul territorio comunale” da parte delle Polizie locali. Lo prevede una disposizione dell’Enac – valida fino al 3 aprile – che consente di derogare ad alcune norme del regolamento sugli aerei a pilotaggio remoto, “nell’ottica di garantire il contenimento dell’emergenza epidemiologica Coronavirus”. Le esigenze di impiego di questi mezzi sono state manifestate “da numerosi comandi delle polizie locali”.

Inasprimento delle sanzioni

Dovrebbe tenersi martedì alle 15 una riunione del Consiglio dei ministri. Sul tavolo potrebbe esserci anche un decreto per inasprire le sanzioni per chi viola le norme anti-contagio. L’idea al vaglio del governo è inasprire l’ammenda ora prevista, introducendo una sanzione amministrativa, non penale, per chi violi le limitazioni agli spostamenti o le altre disposizioni del dpcm. Si discute, secondo alcune fonti, di una multa che potrebbe essere intorno ai 2000 euro.

I controlli

Ieri le forze di polizia hanno controllato 157.621 persone e 10.326 sono state denunciate. Gli esercizi commerciali controllati sono stati 53.776, denunciati 158 esercenti e sospesa l’attività di 7 esercizi commerciali. Salgono così a 2.016.318 – informa il Viminale – le persone controllate dall’11 al 22 marzo, 92.367 quelle denunciate per inosservanza degli ordini dell’autorità, 2.155 le denunce per false dichiarazioni; 973.799 gli esercizi commerciali controllati e 2.277 i titolari denunciati.

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