Branco di cinghiali in A4, autostrada chiusa per 2 ore. Allarme Coldiretti: 20mila esemplari nelle campagne

Palmanova – Desta preoccupazione il numero di cinghiali in libertà in varie zone della regione. Nella mattinata di sabato 16 gennaio il tratto autostradale della A4 tra Palmanova e Villesse (Bivio A4/A34) è rimasto chiuso in entrambe le direzioni a causa della presenza di un branco di cinghiali (5 animali selvatici) su entrambe le carreggiate. Istituite anche le uscite obbligatorie a Palmanova in direzione Trieste e Villesse in direzione Venezia. La riapertura è avvenuta solo dopo le 11.30 il tratto autostradale Palmanova – Villesse in entrambe le direzioni.

A seguito della segnalazione di alcuni automobilisti e grazie al tempestivo intervento del personale di Autovie Venete e della Polizia Stradale è stato possibile chiudere il tratto impedendo così conseguenze gravi agli automobilisti.

Liberata la sede stradale dalla presenza degli animali selvatici la situazione è tornata alla normalità. Gli ausiliari della Concessionaria stanno controllando la zona per comprendere da dove e come i cinghiali siano riusciti a entrare in autostrada.

L’allarme di Coldiretti

Coldiretti Fvg denuncia da tempo la situazione insostenibile di 20mila cinghiali liberi di circolare sul territorio regionale nelle campagne e nelle aree urbane, a danneggiare le colture e a mettere a rischio la sicurezza dei cittadini.

«La presenza stamattina di alcuni esemplari in A4, con tanto di chiusura delle carreggiate, purtroppo, non ci sorprende – osserva il delegato confederale in Fvg Giovanni Benedetti –. È stata solo per una casualità che non si siano registrati incidenti e vittime».

Di incidenti, nei mesi scorsi, ce n’erano invece stati. Uno sempre in A4, in zona Portogruaro, un altro in zona Nimis, con due donne rimaste ferite in modio serio.

La notizia di oggi, prosegue Benedetti, «non fa altro che confermare gli allarmi di lunga data della Coldiretti. Questo ennesimo episodio deve necessariamente portare anche le istituzioni a prendere in mano la situazione e a non limitarsi alle solite affermazioni di rito. Comprendiamo che il momento sia particolare e che la pandemia faccia convergere gli sforzi su altri fronti, ma quella dei cinghiali è una criticità che va affrontata prioritariamente. Non è più solo una questione di risarcimenti, ma è diventato un fatto di sicurezza delle persone».

 

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