Bloccata un’azienda che per non pagare Inps e tasse pagava i lavoratori con rimborsi spese
Gorizia – La Guardia di Finanza di Gorizia ha scoperto la frode fiscale di un’azienda che operava in subappalto all’interno di grandi commesse nel settore della carpenteria metallica con sede legale a Gorizia e unità locali a Monfalcone e nelle province di Pordenone e Treviso.
Per evitare il versamento delle ritenute Irpef e dei contributi previdenziali, tale impresa adottava un sistema di retribuzione dei dipendenti che permetteva di mascherare i compensi per il lavoro straordinario, rimpiazzandoli con voci totalmente o parzialmente non soggette a tassazione come le indennità di trasferta e i rimborsi chilometrici.
La Compagnia della Guardia di finanza di Gorizia era stata allertata da una segnalazione dell’Ispettorato territoriale del lavoro di Udine e Pordenone. Le indagini hanno accertato che l’azienda aveva assunto in modo irregolare, negli anni 2014, 2015 e 2016, di 437 lavoratori, in prevalenza di nazionalità bosniaca, serba e croata, sistematicamente retribuiti indicando in busta paga voci fittizie anziché l’esatto ammontare del lavoro straordinario prestato.
Le dichiarazioni rese dai dipendenti durante gli accessi che le fiamme gialle goriziane e gli ispettori del lavoro hanno fatto insieme in diversi cantieri, e l’esame di alcuni documenti contabili e messaggi di posta elettronica acquisiti nel corso della verifica fiscale, hanno portato a scoprire l’evasione fiscale e contributiva messa in atto dall’impresa.
Gli accertamenti, che hanno preso avvio nel gennaio 2017 e che si sono conclusi nelle scorse settimane, hanno ricostruito in quasi un milione di euro l’ammontare del lavoro straordinario a cui non sono state applicate le ritenute Irpef pari a 270.530 euro, mentre l’imponibile previdenziale sottratto a tassazione contributiva è stato quantificato in 1.027.890 euro.
La società con sede nel capoluogo isontino, costituita nel febbraio 2014, con un volume d’affari nel 2016 pari a quasi sei milioni di euro, al termine delle indagini, è stata avviata alla liquidazione volontaria da parte dell’amministratore e socio unico, un cittadino di nazionalità slovena.