Base militare Usa di Aviano al centro delle pressioni di Putin e Trump nella crisi siriana
Aviano (Pn) – L’uso della base militare USA di Aviano (Pn) assieme a quella di Sigonella in Sicilia è uno dei fattori in gioco per Russia e Stati Uniti, nel quadro dei rapporti tra il nostro Paese e le due potenze in merito alla delicata situazione in Siria, creatasi dopo l’attacco con armi chimiche a Douma.
Mosse tattiche e minacce sono state intraprese dai due leader: il presidente americano Trump scrive un tweet in cui avvisa la Russia: preparatevi ai missili. Mosca reagisce avviando manovre navali nel Mediterraneo.
Tuttavia il presidente della Federazione Russa Vladimir Putin ha tentato di abbassare i toni: durante la consegna delle credenziali di 17 nuovi ambasciatori, tra cui l’italiano Pasquale Quito Terracciano, ha detto che “La situazione nel mondo non può non suscitare preoccupazione, sta diventando sempre più caotica, ma la Russia spera che il buonsenso prevalga”.
Nel corso della cerimonia Putin ha aggiunto che “per noi è molto importante la collaborazione con l’Italia, uno dei nostri partner chiave sul continente europeo. Abbiamo accumulato una notevole esperienza di lavoro congiunto nei più svariati settori. Sappiamo che il business italiano è interessato a ricostruire i rapporti commerciali ed economici con il nostro Paese”.
Da parte degli Stati Uniti, la recente visita a Palazzo Chigi di Kelly Degnan, Vice Capo Missione dell’Ambasciata Americana a Roma, farebbe intendere che Trump è alla ricerca di appoggi alla sua politica militare all’interno del nostro Paese.
Ci sono da segnalare tuttavia le dichiarazioni del segretario di Stato Usa designato Mike Pompeo: “La guerra è sempre l’ultima risorsa. Preferisco raggiungere gli obiettivi della politica estera del presidente con una diplomazia accanita piuttosto che mandare giovani uomini e donne in guerra”, ha detto il deputato repubblicano ed ex direttore della Cia nella dichiarazione davanti alla commissione Esteri del Senato degli Stati Uniti per la sua conferma.
Il Governo italiano, consapevole dei forti interessi economici degli imprenditori, penalizzati nell’export dalle sanzioni alla Federazione, ha in generale assunto atteggiamenti meno rigidi nei confronti della Russia rispetto ad altri partner europei.
Tra le formazioni politiche in pista per il nuovo esecutivo, la Lega Nord si dice contraria all’impiego delle basi e il M5S ha sempre sostenuto la necessità di limitazioni.
Il mondo imprenditoriale e culturale del Friuli Venezia Giulia ha una lunga tradizione di scambi con la Russia e vede con preoccupazione l’aggravarsi delle tensioni internazionali, che non possono non nuocere alle buone relazioni commerciali.