Avvistato un pesce scoiattolo a Miramare: nuova specie infestante?
Trieste – Avvistato un esemplare di pesce scoiattolo nella notte tra il 23 e il 24 Agosto nell’Area marina protetta di Miramare. Nel sito gestito dal WWF quattro subacquei si sono imbattuti in questa curiosa creatura, specie aliena. Si tratterebbe infatti di un esemplare adulto di Holocentrus adscensionis lungo circa 16 cm; senza un campione di Dna non è possibile affermare per certo la specie esatta del pesce che potrebbe essere confuso con altri holocentridi.
I sub del Nordè Diving Team hanno subito segnalato all’Area Marina Protetta Miramare l’insolito esemplare. Sono partiti quindi i monitoraggi subacquei dell’area con il supporto del Nib di Pirano (Slovenia) e dell’Istituto nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (OGS). Dopo 3 ore di intense ricerche l’esemplare è stato fotografato.
Il pesce scoiattolo è un esemplare diffuso nell’Atlantico occidentale (in paesi come Brasile, Messico, ma anche India e Caraibi): insolito quindi trovarlo a Trieste. Per la prima volta è stato avvistato nei mari italiani. Già nel 2016 un esemplare di pesce scoiattolo è stato avvistato a Malta, sintomo di un progressivo insediamento della specie anche grazie alla tropicalizzazione del Mediterraneo.
Il suo insediamento in zone aliene è facilitato dal prolungato periodo pelagico di pre-insediamento che può superare i 50 giorni; questo gli consente di percorrere lunghi tragitti prima di insediarsi e diffondersi. Il suo arrivo è molto probabilmente legato al trasporto marittimo. Solito nascondersi in fessure e anfratti sul fondo marino, di giorno, potrebbe essersi nascosto nei piccoli spazi delle chiglie delle navi ed essere giunto fin qui.
Non è un caso quindi che proprio nelle zone con un più alto traffico marittimo spesso ci si imbatta in avvistamenti del genere. Inoltre la zona di Miramare è una delle più monitorate, sia per scopi scientifici che divulgativi. Tre porti (Trieste, Monfalcone e Capodistria) dalle attività navali in crescita: ma a crescere è anche la varietà di fauna marittima dell’Adriatico, e questa non è per niente una bella notizia.
L’animale è notturno e si sposta solitamente sui letti di sabbia cibandosi soprattutto di granchi e piccoli molluschi. Il graduale riscaldamento del Mediterraneo rischia di creare un habitat dalle condizioni perfette per la proliferazione di questa specie aliena, che potrebbe diventare invasiva. Inoltre si teme un’espansione areale (ovvero un’espansione del territorio di proliferazione della specie).
Quanto le specie aliene possono rappresentare un fattore di rischio per l’ecosistema? Un esempio è ciò che è accaduto con il Sargocentron robrum (meglio noto come pesce soldato) giunto nel Mediterraneo tramite il canale di Suez. Nel giro di una decina d’anni è diventato una delle specie alloctone (aliene) più invasive dell’area. Anch’esso è appartenente alla famiglia degli holocentridi, e si teme che possa accadere lo stesso anche con il pesce scoiattolo.
In condizioni ottimali, infatti, una specie animale che vive nel suo habitat naturale è sia predatore che preda (fatta eccezione dei superpredatori); questo complesso sistema di reti alimentari fa sì che si mantenga il corretto equilibrio tra le varie specie. Se si esporta una specie in un habitat diverso (con un proprio equilibrio) si rischia che questa non abbia più predatori (e quindi non viene predata da nessuno). Questo porta ad una proliferazione eccessiva e a danni talvolta irreversibili all’ecosistema. È il caso delle cimici asiatiche che negli ultimi anni stanno infestando le nostre abitazioni e distruggendo le colture.