Annunciati alcuni titoli del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia
Trieste – Sono stati annunciati in anteprima – nel corso della ormai tradizionale conferenza stampa estiva tenuta dal Presidente dello Stabile regionale Sergio Pacor e dal direttore Franco Però – 12 titoli della Stagione 2017-2018 del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia.
Importante centralità della produzione di nuovi spettacoli e della prosa, attenzione alla qualità artistica di tutte le proposte di ospitalità, continuità e crescita del rapporto con il proprio territorio e interessante dialogo con il panorama europeo che si esprime in particolare (ma non esclusivamente) nell’ambito degli eventi di danza e musical, sono – a giudicare dalle anticipazioni – i cardini attorno ai quali si articola una nuova stagione ricca di idee, di temi interessanti e di versatilità.
All’incontro con i media – mercoledì 26 luglio alle ore 11 al Politeama Rossetti – sono state annunciate, come di consueto, alcune “primizie” per ognuno dei diversi cartelloni che compongono la notevole programmazione dello Stabile regionale: Prosa, Altri Percorsi, Danza e Musical ed Eventi.
La Stagione sarà inaugurata il 18 ottobre da Marco Paolini, straordinario artista e grande amico dello Stabile regionale che ha ospitato quasi tutti i suoi spettacoli. Sarà varata al Rossetti l’edizione completa del suo Le avventure di Numero Primo, dopo lo studio e le prove effettuati lo scorso anno in tournée. Il nuovo lavoro, scritto con Gianfranco Bettin, è un esperimento di “fantascienza narrata a teatro” che l’affabulatore Paolini ambienta a Mestre fra 5000 giorni. Sullo sfondo i problemi dei mutamenti climatici, della società multietnica, e in primo piano la rivoluzione tecnologica e l’evoluzione di un rapporto fondamentale, quello fra padre e figlio, in uno spettacolo che fa molto sorridere e molto pensare.
Ma nella Prosa, un’evidenza particolare hanno gli spettacoli prodotti dallo Stabile, che saranno numerosi e continueranno a indagare, seguendo linguaggi registici differenti in temi interessanti, proponendo necessarie riflessioni: i due titoli che si è scelto di annunciare vedranno protagonisti gli attori della Compagnia Stabile.
La Guerra di Carlo Goldoni sarà la prima produzione in scena nella Stagione 2017-2018 a novembre alla Sala Bartoli: diretto da Franco Però l’intero ensemble del nucleo stabile sarà affiancato da un “ospite” di raffinato talento come Mauro Malinverno. «Dopo la versione fassbinderiana de La Bottega del caffè, abbiamo scelto di continuare a indagare nell’universo goldoniano, questa immensa rappresentazione dei comportamenti umani, scegliendo, uno tra i testi meno frequentati ma più carichi di possibili raffronti con la nostra epoca» spiega Però. «Questi raffronti mostrano distanze, è chiaro, ma anche forti assonanze con l’attualità: come il rapporto denaro/arricchimento/guerra, l’irresponsabilità fanatica, l’attesa del combattimento e la conseguente situazione a-temporale in cui vivono i personaggi».
Ancora incentrata sul tema della guerra – questa volta più prossima ai nostri ricordi – l’altra produzione dello Stabile, Anomalie dall’omonimo libro di Mauro Covacich. A dirigere quattro interpreti della Compagnia e a elaborare per la scena tre dei racconti del letterato triestino, sarà Igor Pison, colto regista che in più occasioni ha collaborato con successo con lo Stabile. In tre segmenti solo apparentemente sconnessi, l’autore condensa diversi sguardi sulla guerra dell’ex Jugoslavia.
Quello di un gruppo di ragazzi, di un cecchino, infine il punto di vista di una giovane coppia: e ne trae un quadro illuminante sull’assurdità drammatica di questo e di ogni altro conflitto.
Fra le ospitalità brilla uno dei titoli più attesi del panorama italiano, Il nome della rosa che porta in scena per la prima volta l’omonimo capolavoro di Umberto Eco. Un omaggio al grande intellettuale italiano che è al contempo uno spettacolo di primo livello. Numeroso e ottimo il cast – Luca Lazzareschi darà vita a Guglielmo da Baskerville – ma sono state lodate dalla critica anche la regia di Leo Muscato e la versione teatrale – non a caso firmata da Stefano Massini – capace di rispettare la bellezza e la preziosa molteplicità di piani di lettura di questo avvincente thriller storico e filosofico.
Un’autrice e regista amata come Cristina Comencini ritorna al Rossetti con Tempi nuovi, una riflessione ironica e intelligente sull’arrivo di una nuova epoca, con la sua rivoluzione tecnologica, ma anche etica e di rapporti umani: si intravvede così che questo sarà uno dei temi portanti della stagione. I bravissimi Iaia Forte ed Ennio Fantastichini interpretano con humour e partecipazione i due protagonisti dello spettacolo.
Un altro omaggio e significativo momento di teatro apparterrà invece al cartellone degli Altri Percorsi: si tratta di Medea nella importante edizione che ne diede Luca Ronconi, affidando il ruolo del titolo a un uomo, Franco Branciaroli. L’attore si produsse in una prova memorabile. Era il 1996 ed ora per ricordare Ronconi Medea viene riproposta con lo stesso protagonista e la regia ripresa filologicamente da Daniele Salvo. Oltre a rappresentare un momento di storia del teatro moderno da conoscere, lo spettacolo riflette in modo attualissimo sulla paura del “diverso”.
Declinate come sempre sulla contemporaneità le altre proposte: ritorna, dopo il successo di Thanks for vaselina, il gruppo di Carrozzeria Orfeo con il nuovo lavoro Animali da bar. Lo spettacolo ha già ottenuto premi importanti per la sua capacità di raccontare il presente con crudeltà e ironia, alternando accenti trash a riflessioni esistenziali toccanti. Affiatati e coinvolgenti tutti gli attori della compagnia che – capitanata da Gabriele Di Luca, anche autore dei testi – ha le proprie radici nel fertile terreno dell’Accademia Nico Pepe di Udine.
Lo sport e la scienza sono stati due temi portanti della stagione passata : si continuerà a svilupparli anche nei nuovi cartelloni. Con 28 battiti, scritto e diretto da Roberto Scarpetti e interpretato da Giuseppe Sartori, si parlerà di doping e dello sport ormai asservito alle logiche del marketing, delle pressioni delle società e del risultato ad ogni costo. L’autore ha scritto sull’onda delle emozioni suscitate dal caso Schwazer, caso che legge sotto una luce singolare.
Nella Trieste appena designata “Capitale europea della scienza 2020”, il teatro si pone come strumento di dialogo e di diffusione anche di questi argomenti, apparentemente lontani dai palcoscenici. Solo apparentemente: lo dimostra appieno Gabriella Greison autrice e protagonista di 1927 – monologo quantistico che permetterà al pubblico di addentrarsi nel “dietro le quinte” di uno dei momenti di maggior fermento scientifico del secolo scorso, quello della nascita della fisica quantistica. Personalità versatile e esuberante, l’autrice offrirà una chiave efficace e gradevole per la divulgazione.
Come sempre, il cartellone Altri Percorsi si svilupperà su più spazi programmando gli spettacoli nei contesti fisici più adeguati a una eccellente fruizione: alla Sala Bartoli o alla Sala Generali, al Teatro Miela o nella sala principale del Teatro Stabile Sloveno con i quali si continua la collaborazione.
Molto ricche saranno nella Stagione 2017-2018 le proposte per gli appassionati di danza e musical: se per alcuni annunci importanti è d’obbligo attendere la conferenza di settembre, lo Stabile ha anticipato per la Danza due titoli di grande rilevanza.
Innanzitutto in collaborazione con il Teatro Sloveno sarà ospitato al Politeama Rossetti un eccellente titolo del repertorio del Teatro Nazionale d’Opera e balletto di Maribor, che possiede un ensemble e dei solisti quotati sul piano europeo. Presenteranno Romeo e Giulietta sulla splendida partitura di Prokofjev nella nuova coreografia di Valentina Turcu. L’artista ha scelto un’ispirazione neoclassica che le permette di dare espressione alla drammaticità della storia shakespeariana dando spazio all’espressività dei solisti, alle prese con alcuni dei personaggi più emozionanti di tutta la storia del teatro.
Un evento europeo è poi l’arrivo a Trieste – dopo i successi raccolti da Buenos Aires alla Germania da Zurigo a Vienna e Parigi – di Break The Tango spettacolo di danza che si fonda sulla contaminazione del tango con la breakdance. I ballerini travolgono la platea con la loro energia e con un linguaggio fisico che nulla perde della sensualità latina ma si arricchisce di nuove soluzioni.
Non per nulla i protagonisti sono eccellenti breakdancer europei e campioni di tango argentino, accompagnati da un eccellente band dal vivo, capace di fondere le hit del pop al tango della tradizione, il tango elettronico addirittura alle sinuose melodie di Adele…
Anche nel campo del Musical e degli eventi sono previste notevoli sorprese internazionali… La già annunciata presenza di Blue Man Group è solo la prima ed è già il top: il fenomeno infatti conquista le platee di tutto il mondo da oltre 20 anni e raggiunge per la prima volta l’Italia toccando soltanto Trieste e Milano. Gli acclamati uomini blu sono performer capaci di coinvolgere – questa volta letteralmente e fisicamente, basti pensare che lo spettacolo prevede una “splash zone” – in un’esperienza che è un’esplosione gioiosa di musica, arte, energia, colore. Difficile raccontarla: bisogna viverla.
Per il momento il musical nel senso tradizionale è invece rappresentato da un titolo molto amato: Dirty Dancing che ritorna per celebrare i 30 anni di un film divenuto cult sin dalla sua prima uscita, datata 21 agosto 1987 e assicura un concentrato di romanticismo, sensualità, balli e musiche travolgenti. La produzione è targata Wizard Productions e la regia porta la firma di Federico Bellone. L’adattamento del regista italiano ha incontrato il favore della critica, inducendo iproduttori del format originale inglese ad assumere la sua regia quale Regia Ufficiale dello spettacolo internazionale. Eleanor Bergstein, autrice del film e dello spettacolo teatrale, ha affiancato il team italiano nella scelta del cast (ancora da annunciare), proprio a garanzia dellaprofessionalità degli attori e della qualità dello spettacolo che in Inghilterra, Germania e Spagna ha già fatto registrare i più alti incassi nella storia del teatro europeo.
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