Amministratrice di sostegno infedele sottrae oltre 160mila euro ad una persona invalida

Pordenone – Aveva sottratto indebitamente ad una persona disabile una somma di oltre 160.000 euro: per questo la Guardia di Finanza ha sequestrato i beni di una 69enne, consulente della provincia di Pordenone, amministratrice di sostegno di un grande invalido – scomparso nel 2019 – non più in grado, per gravi deficit cognitivi, di provvedere in proprio alla cura dei suoi beni.

L’amministratrice infedele, oltre ad appropriarsi del denaro, aveva lasciato a carico dell’assistito debiti per decine di migliaia di euro.

Partendo dalla denuncia di una degli eredi, la Procura della Repubblica di Pordenone ha dato ordine al locale Gruppo della Guardia di Finanza di ricostruire le movimentazioni subite dal patrimonio dell’invalido, nel quale erano confluiti, nel 2014, circa 180.000 euro ottenuti dalla vendita di un immobile.

La capillare analisi dei rapporti finanziari dell’assistito ha permesso di ricostruire la gestione fraudolenta fattane dalla professionista, che, in sei anni, dal 2013 al 2019, ha operato, a proprio esclusivo vantaggio, prelievi e pagamenti ed ha effettuato, sui conti suoi e del marito, importanti bonifici, appropriandosi, complessivamente, di ben 161.812 euro e lasciando un debito di oltre 40.000 euro nei confronti della struttura nella quale era ricoverato l’inabile.

Tra le tante operazioni analizzate, spicca l’anomalo pagamento di un abbonamento quadriennale ad una pay-tv, ordinato dal conto dell’invalido, cui risulta intestato, nonostante in quel periodo risultasse ricoverato presso una struttura assistenziale.

Per il comportamento adottato, la consulente – che, in qualità di amministratrice di sostegno, rivestiva la qualifica di pubblico ufficiale – è stata segnalata all’Autorità Giudiziaria per i reati previsti dagli articoli 314 (peculato) e 328 (rifiuto di atti d’ufficio, conseguente al mancato deposito dei rendiconti di gestione) del Codice Penale.

Ritenendo congrua la ricostruzione dei Finanzieri della Destra Tagliamento e condividendo le motivazioni addotte dal Pubblico Ministero, il Giudice per le indagini preliminari ha ordinato il sequestro preventivo del profitto del reato, pari alle somme fraudolentemente sottratte dall’indagata.

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