All’ospedale Cattinara di Trieste inaugurata la sala operatoria ibrida per la chirurgia avanzata
Trieste – È stata inaugurata mercoledì 18 dicembre, presso l’Ospedale di Cattinara a Trieste, la prima sala operatoria ibrida del Friuli Venezia Giulia, un concentrato di tecnologie d’avanguardia che permetterà di affrontare le procedure chirurgiche più complesse in modo maggiormente rapido e sicuro.
Alla conferenza stampa di presentazione hanno partecipato numerose autorità, tra cui il Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina (ASUGI), Antonio Poggiana, Il Direttore SC (UCO) Clinica Chirurgia Vascolare ed Endovascolare Sandro Lepidi, il Direttore DAI Cardiotoracovascolare, Gianfranco Sinagra, l’Assessore regionale alla Salute Riccardo Riccardi e il Rettore dell’Università di Trieste, Roberto Di Lenarda.
Cos’è la sala operatoria ibrida
La sala operatoria ibrida combina l’ambiente di una sala operatoria tradizionale con avanzate tecnologie di imaging medicale, consentendo ai chirurghi di operare con estrema precisione e in modo minimamente invasivo.
È dotata di un angiografo rotazionale robotizzato, in grado di acquisire immagini tridimensionali in tempo reale durante gli interventi. Questo sistema, equipaggiato con un braccio robotico che ruota attorno al paziente, permette di guidare il chirurgo in ogni fase dell’operazione, garantendo una precisione eccezionale e riducendo significativamente i rischi per il paziente.
Un aspetto fondamentale della sala ibrida è l’utilizzo della tecnologia “Fusion”, che integra immagini TAC preoperatorie con quelle generate dall’angiografo, offrendo una visione tridimensionale dettagliata dei vasi sanguigni. Questo approccio non solo aumenta la sicurezza delle procedure, ma riduce anche la necessità di utilizzare mezzi di contrasto iodati, che possono essere dannosi per i reni. Per i pazienti con insufficienza renale, la sala offre un’alternativa sicura grazie all’impiego di anidride carbonica come mezzo di contrasto.
Le applicazioni cliniche della sala ibrida sono molteplici. Sarà possibile trattare aneurismi aortici, patologie gravi delle arterie periferiche e malattie delle carotidi, spesso responsabili di ictus cerebrali. La capacità di intervenire con incisioni minime o accessi percutanei garantisce tempi di recupero rapidi e una ridotta invasività per il paziente. Inoltre, la sala consente interventi multidisciplinari, coinvolgendo specialisti di diverse branche per affrontare casi complessi.
La dotazione tecnologica comprende anche strumenti come l’ecografia intravascolare (IVUS), che offre una visione unica dei vasi sanguigni dall’interno. Un ulteriore vantaggio è la riduzione dell’esposizione a radiazioni ionizzanti, un beneficio sia per i pazienti sia per il personale medico.
Oltre agli avanzamenti clinici, la sala operatoria ibrida avrà un ruolo educativo di primo piano. Gli studenti di medicina e i medici specializzandi potranno osservare da vicino le procedure chirurgiche, facendo della sala un laboratorio didattico d’eccellenza.
Il Direttore Generale Antonio Poggiana ha sottolineato l’importanza di questa inaugurazione, definendo la sala un fiore all’occhiello per la sanità regionale. “È un passo avanti straordinario per la chirurgia moderna,” ha dichiarato, “che pone Trieste all’avanguardia in Italia e in Europa.”
Con questa nuova struttura, l’Ospedale di Cattinara consolida il proprio ruolo come centro di riferimento per la chirurgia vascolare ed endovascolare, aprendo la strada a un futuro in cui la tecnologia e l’innovazione migliorano concretamente la qualità delle cure per i pazienti.