Al via discussione su assestamento di bilancio regionale più ricco di sempre: 1 miliardo e 79 milioni
Trieste – Archiviata un’intera settimana di lavori propedeutici da parte delle singole Commissioni del Consiglio regionale FVG, ha preso il via lunedì 10 luglio, con prevista conclusione entro domani, l’esame del disegno di legge sull’assestamento di bilancio 2023-25.
L’analisi dei documenti è affidata ai componenti della I Commissione, presieduta da Alessandro Basso (FdI) e integrata dai presidenti delle altre Commissioni regionali (Markus Maurmair, FdI, II Commissione; Carlo Bolzonello, Fedriga presidente, III; Edy Morandini, Fp, in vece del leghista Alberto Budai, IV; Diego Bernardis, Fp, V e il forzista Roberto Novelli per la VI) che, in apertura, hanno presentato le rispettive relazioni contenenti poste e provvedimenti principali suddivisi per direzioni, anticipando anche gli emendamenti e le richieste espresse dai consiglieri nel corso delle precedenti sedute.
Questo il pensiero espresso dall’assessore regionale alle Finanze Barbara Zilli, intervenuta oggi in I Commissione integrata durante l’esame del disegno di legge sull’assestamento di bilancio 2023-25:
“Questo Assestamento di bilancio è il più ricco della storia del Fvg – ha detto Zilli – e questa situazione è il frutto della prudenza che abbiamo messo in campo dal primo giorno nella gestione e nell’attenzione dei conti. Tutte le risorse che andiamo a spendere, in misure non assistenzialistiche ma che aiutano e danno impulso a tutti i settori economici, hanno già dato risultati straordinari e siamo convinti che daranno risposte in termini ancora più strutturali”.
“Il miliardo e 79 milioni di euro che verrà stanziato nel prossimo assestamento è lo specchio di una manovra straordinaria – la più robusta di sempre -, che permette all’Amministrazione regionale di allocare risorse massicce in tutti i settori strategici, nella direzione di una crescita complessiva del territorio e del tessuto sociale”.
“La ricchezza dei fondi messi a disposizione – ha concluso Zilli – è frutto dell’oculatezza adottata sin dall’inizio della scorsa legislatura nella gestione del quadro economico, sia delle politiche strutturali attuate con una visione di lunga prospettiva. Tutti gli investimenti programmati hanno già portato a risultati di rilievo, dando impulso ai principali settori economici, e sono convinta che continueranno a dare risposte positive anche negli anni a venire”.
Le perplessità delle opposizioni
Una manovra di assestamento da record, talmente ricca da non avere precedenti storici, che deve costituire un’opportunità per una programmazione a medio e lungo termine in grado di condizionare in maniera tranquillizzante gli assetti futuri del Friuli Venezia Giulia.
Poste quantitativamente rilevanti e forse irripetibili per tutti i comparti ma, secondo gli esponenti delle Opposizioni, non sempre adeguate e troppo spesso slegate da una strategia coerente.
La discussione generale è stata aperta da Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) che, rimarcando di “non voler incidere sulle decisioni, ma di voler conoscere e sapere”, ha lamentato il fatto di “essere costretto a rovistare tra delibere, allegati, accessi agli atti e interrogazioni per verificare l’effettiva concretizzazione delle scelte fatte”.
“Quest’anno la lettura del Documento di economia e finanza regionale 2024 (Defr) risulta infatti difficile, se si vogliono capire gli obiettivi di parole che devono essere tradotte in azioni e tempistiche concrete, nonché efficaci. Questo assestamento avrebbe dovuto lasciare il segno con la potenza e le enormi risorse che reca, invece ciò non avviene”.
Massimo Moretuzzo (capogruppo del Patto per l’Autonomia-Civica Fvg) ha evidenziato che “dagli 88 milioni di euro del primo assestamento Zilli, questa volta parliamo di oltre dieci volte tanto. È però necessario ottimizzare e mettere in sicurezza questo periodo di vacche grasse per quando tutti questi fondi non ci saranno più. La sanità costituisce il punto centrale e richiede un’azione coordinata e radicale. Riguardo l’assetto e il futuro degli Enti locali, non sono indicate prospettive per forme di aggregazione che diano seguito alla riforma”.
Il dem Roberto Cosolini, dal canto suo, ha indicato “uno scollamento tra scelte di bilancio e Defr, strumento che guida le scelte politiche della Regione nel destinare le risorse. Presenteremo degli emendamenti, ma è evidente la mancanza di una strategia. Per quanto riguarda la salute, rimane il dubbio se le risorse stanziate siano sufficienti. È il bilancio più ricco della storia regionale e la grande emergenza dei servizi sanitari avrebbe richiesto qualcosa in più”.
Serena Pellegrino (Alleanza Verdi Sinistra), presente ai lavori di tutte le Commissioni, ha auspicato “intelligenza e manifestazione di capacità. Quando c’è tanto denaro, infatti, si rischiano errori clamorosi se si procede per piccoli step e non si mette la creatività necessaria per una rivisitazione generale. In questa legge, pur con un budget così importante, non trovo questa capacità”. Assai critica sul fronte ambiente, si è rivelata categorica anche sul tema della salute, dove “è evidente una progettualità per ridurre il più possibile l’ambito pubblico, fino al suo strozzamento per risolvere tutto con il privato. In questo modo, il cittadino pagherà tre volte: con le tasse, il portafoglio e le assicurazioni”.
Francesco Martines (Pd) ha ricordato che “cultura non è solo turismo. Apprezzo che l’assessore Anzil abbia aperto alla valorizzazione delle città Unesco, ma l’unica citata è Aquileia. Non si parla mai delle città d’arte, ma solo di mare e montagna. Ritengo perciò necessaria una rivisitazione di PromoTurismo Fvg, lenta e burocratica. Le comunità volontarie, inoltre, non vanno avanti o non funzionano: vengano incentivate oppure non partiranno mai”.
Rosaria Capozzi (M5S) ha premesso la difficoltà “nel commentare un testo che sarà cambiano dagli emendamenti. Mancano, comunque, le misure per l’integrazione al reddito, dopo lo smantellamento di quello di cittadinanza. Purtroppo, emergerà un problema sociale sempre più rilevante e, almeno, si aumentino le poste per il banco alimentare. Bene i 10 milioni per le liste di attesa in sanità, ma la manovra spinge verso un privato convenzionato a spese di un circuito pubblico depauperato”.
Ancora sul fronte dem, Andrea Carli (Pd) si è spostato sul tema dell’efficienza amministrativa: “Un miliardo di euro richiede una visione strategica per il futuro anche in base all’ultimo rapporto Istat. Denatalità, montagna e aree interne, transizione ecologica, cultura e coesione sociale, insieme alle politiche giovanili sono solo alcuni argomenti doverosi di attenzione. Manca, inoltre, un’analisi per risolvere le situazioni di stallo in molti Comuni, favorendo una reale condivisione dei servizi”.
Il suo capogruppo Diego Moretti (Pd) ha inoltre lamentato “un’insofferenza alle critiche e la volontà di dare le pagelle ai consiglieri di opposizione tra chi è più o meno bravo. Emerge anche una discrasia tra scelte di bilancio e strategie di governo, soprattutto nei settori economico e culturale/sportivo. Nessuna traccia, devo rilevare, della candidatura Unesco transfrontaliera del Brda-Collio”.
La replica dell’assessore Zilli
Nel replicare ai consiglieri di Opposizione, l’assessore Barbara Zilli ha ricordato che “non ci sono state rivoluzioni”, ma che l’Amministrazione regionale lavora “in continuità” cercando “di completare il programma elettorale che ha permesso a Fedriga di vincere le elezioni”.
“Le politiche strutturali richiedono tempo e noi abbiamo occasione di realizzare interventi su un periodo più lungo – ha aggiunto -. La visione di insieme permette all’osservatore di tratteggiare una Regione che continua a crescere in tutti gli ambiti, dall’economia agli investimenti, che sono cospicui dal punto di vista finanziario e del merito”.
Zilli ha quindi parlato di una manovra straordinaria, che ha permesso “di allocare risorse in modo massiccio su tutti i settori strategici” e attraverso un “approccio complessivo”, legato al tema della “coesione sociale, che è il pallino della maggioranza, in una visione rinnovata e rafforzata”, con la realizzazione di interventi importanti “nell’ambiente, nella sanità e nelle infrastrutture”.