Al liceo Dante di Trieste sperimentato il test rapido per il coronavirus
Trieste – È stato testato giovedì 8 ottobre su due persone, insegnante e studente, del liceo “Dante Alighieri” di Trieste il test rapido per la diagnosi del coronavirus.
Questo tipo di test, si legge nella nota della Regione “da un lato permetterà di dare una risposta veloce, ovvero in circa 20 minuti, a coloro che hanno sintomi riconducibili al Covid-19 e, dall’altro, eseguendo i test in loco, consentirà di non sovraccaricare i laboratori del sistema sanitario”.
“La prima fornitura di 5mila test rapidi per il Covid-19 è stata destinata al sistema scolastico regionale al fine di rendere meno problematica possibile a studenti, famiglie, insegnanti e tutto il personale del comparto scuola questa fase di gestione dell’emergenza coronavirus”.
Anche il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga ha partecipato alla dimostrazione nella scuola, assieme al vicegovernatore con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, e all’assessore all’Istruzione, Alessia Rosolen.
“Tramite questo strumento riusciremo ad accorciare drasticamente i tempi di risposta rispetto ai tamponi usati finora, riducendo così gli isolamenti precauzionali e di conseguenza i disagi per le famiglie – ha detto Fedriga -. Ovviamente questa è una risorsa aggiuntiva che funge da filtro e che si somma a quelle già messe in campo, perché in caso di positività si procederà all’effettuazione di un tampone tradizionale”.
Il nuovo sistema diagnostico garantisce un buon grado di attendibilità e fornisce una risposta sulla positività o negatività della persona sottoposta all’esame in una ventina di minuti.
Come ha spiegato il vicegovernatore Riccardi “il ricorso a questi test è molto importante nel contrasto alla diffusione del Covid-19 perché stravolge positivamente il modello organizzativo attuato finora: per conoscere l’esito dello screening non servono più ore o giorni, ma bastano alcuni minuti e questo consente un grande alleggerimento delle attività a carico del sistema sanitario e minore pressione sulle famiglie e i ragazzi. Confidiamo che la gestione commissariale messa in campo dal Governo ora fornisca al Friuli Venezia Giulia la rispettiva quota parte di questi strumenti”.
“Nel frattempo la Regione sta procedendo, assieme ad altre amministrazioni regionali, ad un’acquisizione parallela per essere certi di coprire le esigenze del nostro sistema sanitario. Stiamo inoltre perfezionando con i pediatri di libera scelta e i medici di medicina generale nuovi protocolli operativi che puntano ad evitare l’aggravio di lavoro e i disagi collegati all’esecuzione di tamponi, spesso inutili, su bambini che presentano solo i sintomi di un banale raffreddore e che come tale deve essere trattato”.
In merito ai tamponi eseguiti, Riccardi ha spiegato che “dal primo settembre al 6 ottobre sono stati sottoposti all’esame 10.626 ragazzi da 0 a 18 anni e che sono stati rilevati 166 casi positivi, pari al 1,6 per cento. Va tenuto presente che, prendendo in considerazione solo la fascia d’età tra 11 e 18 anni, la percentuale sale al 2,8 per cento. È quindi chiaro che la maggiore mobilità dei ragazzi più grandi aumenta sensibilmente il rischio di contagio”.
L’assessore Rosolen ha quindi espresso “piena soddisfazione per la scelta di destinare al sistema scolastico tutti i kit a disposizione. Una decisione che conferma l’attenzione posta al sistema dell’istruzione, che rimane inevitabilmente prioritario nell’agenda politica dalla Giunta”.