Al FICO Eataly World di Bologna per il #tiramisuday sfida Tolmezzo – Treviso a colpi di mascarpone

Bologna – Il 21 marzo, primo giorno di primavera, il #tiramisuday si festeggerà con un’inedita sfida: i sindaci di Tolmezzo (Ud) e di Treviso si incontreranno a FICO Eataly World di Bologna con due squadre di pasticceri al seguito per un duello all’ultimo cucchiaio (di crema al mascarpone).

Rispettivamente, Treviso rivendica il primato di aver diffuso il dolce a livello internazionale, mentre da Tolmezzo proviene la prima ricevuta con la scritta “tiramisù” di un ristorante (nel 1959), quello dell’Hotel Roma.

Ciascun gruppo di chef eseguirà la sua ricetta e tre giurie daranno il responso: una di esperti, i Maestri dell’Accademia Maestri Pasticceri Italiani, guidati dal presidente Gino Fabbri (Bologna) e da Santi Palazzolo (Palermo); un’altra “tecnica”, con il fondatore di Eataly Oscar Farinetti, l’amministratrice delegata di FICO (Fabbrica Italiana COntadina) Tiziana Primori, oltre ai due scrittori Clara e Gigi Padovani, giornalisti, gourmet; una “popolare” con 70 giurati che si sono accreditati via internet nei giorni scorsi.

Le degustazioni proseguiranno nel pomeriggio nella pasticceria di Santi Palazzolo, mentre nel Parco del cibo sarà presentata una piccola mostra di interpretazioni creative del tiramisù dei Maestri Ampi.

I veneti e i friulani lavoreranno poi insieme per offrire a tutti un “tiramisù della pace”, seppellendo il “cucchiaino della discordia” perché questa specialità che il mondo ci invidia è un patrimonio di tutta la cucina italiana.

Da quest’anno dunque Eataly lo sceglie come dolce ufficiale e lo promuove in tutti gli store in Italia e in Europa con una ricetta firmata dall’executive chef Enrico Panero. L’appuntamento sarà seguito su web e social media da www.tiramisuday.

In Friuli, all’Hotel Roma di Tolmezzo, la cuoca Norma Pielli ha messo in menù il tiramisù nel 1959, ispirandosi a una ricetta di Pellegrino Artusi.

La Marca Trevigiana l’ha lanciato oltre i confini nazionali, grazie al ristorante Le Beccherie, dove Loli Linguanotto e Alba Campeol hanno creato nel 1970 il loro “tirame su”.

Proprio l’uscita del libro dei Padovani, nel 2016, aveva sollevato un acceso confronto tra Veneto e Friuli sulla reale origine del dolce. L’anno scorso, il tiramisù è stato inserito, su richiesta della Regione Friuli Venezia Giulia, nella lista dei Prodotti agroalimentari tradizionali (Pat) e quindi riconosciuto dal Ministero delle Politiche Agricole come caratteristico del territorio in due versioni, di Tolmezzo e di Gorizia.

A novembre, a Treviso, si è svolta la Tiramisù World Cup, mentre il mese scorso al Tiare shopping di Villesse (Go) è stato realizzato il tiramisù più lungo del mondo, di ben 266 metri.

“Siamo pronti alla battaglia armati di caffè, savoiardi, mascarpone e spatole – spiega Francesco Brollo, sindaco di Tolmezzo (Ud) – Oltre a me, l’esercito di Tolmezzo che sta per calare a Bologna è composto dall’assessore alla Cultura, Marco Craighero, dal titolare dell’Hotel Roma, Michel Copiz, dove il tiramisù fu inventato, e da una batteria di pasticcieri pronti a colpire gli assaggiatori al cuore… del gusto!”

“Sarà una battaglia dolcissima e amichevole con un solo obiettivo: rendere omaggio al dolce italiano più amato al mondo e sotterrare l’ascia di guerra: se Tolmezzo vanta il menu più antico con il Tiramisu di Norma Pielli Del Fabbro, dobbiamo riconoscere che Treviso è diventato un ambasciatore di questo dolce. Per questo, vada come vada la disfida, invito il sindaco di Treviso il prossimo anno alla rivincita a Tolmezzo, dove ci piacerebbe ospitare un #tiramisuday che potrebbe svolgersi, perché no, ad anni alterni tra il Friuli Venezia Giulia e il Veneto”.

“Il #tiramisuday a FICO – aggiunge Giovanni Manildo, sindaco di Treviso – è una bellissima iniziativa per festeggiare un dolce straordinario. Treviso c’è, come ho avuto modo di dire anche in occasione della prima Tiramisù World Cup. Treviso è la capitale morale del Tiramisù e condividere con gli amici friulani la magia di questo piatto, preparandone uno a quattro mani, mi sembra una cosa straordinaria”.

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