Accordi finanziari tra Regione FVG e governo, incontro a Roma. L’opposizione: Fedriga non ha nulla in mano
Roma – Gli accordi finanziari che legano la Regione Friuli Venezia Giulia e il governo sono stati al centro dell’incontro tenutosi giovedì 10 gennaio a Palazzo Chigi a Roma.
La delegazione della Regione era composta dal governatore Massimiliano Fedriga e dall’assessore alle Finanze, Barbara Zilli.
Per il governo c’erano il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, i ministri dell’Interno, Matteo Salvini, e agli Affari regionali, Erika Stefani, e il sottosegretario al Ministero dell’Economia, Massimo Garavaglia.
“Già per il 2019 siamo riusciti, in questi primi mesi di mandato, a trattenere ben 142 milioni di euro in più rispetto agli anni precedenti, bloccando il rinnovo di misure esistenti – ha detto il governatore Massimiliano Fedriga. – L’obiettivo è di confermare, e auspicabilmente migliorare, la posizione della Regione anche dal 2020 in poi”.
“Un percorso non semplice che rappresenta tuttavia un atto di giustizia verso un territorio, il Friuli Venezia Giulia, che ha contribuito all’equilibrio delle finanze pubbliche statali in maniera ben più corposa di tanti altri”.
Quanto alla condivisione delle proposte con il Consiglio regionale, Fedriga chiarisce che “diversamente da quanto accaduto in passato, quando sono stati firmati accordi senza coinvolgere l’Aula, mi impegno a sottoporre al ramo legislativo un piano di lavoro costruito su prospettive concrete”.
“La disponibilità riscontrata nell’Esecutivo nazionale – ha dichiarato il governatore – mi fa pertanto guardare al futuro con cauto ottimismo, convinto che ogni scelta sarà operata nell’interesse del Friuli Venezia Giulia”.
L’esito dell’incontro è stato oggetto di una videoconferenza via Facebook tenuta dal governatore Fedriga.
Così la replica dell’opposizione: “Fedriga parla per diciotto minuti in diretta Facebook scimmiottando Salvini, tenendo un comizio pieno di nulla e di volute falsità – afferma il segretario del Pd Fvg Cristiano Shaurli. – Toni da gradasso, attacchi al Pd e un paio di cifre a effetto buttate là come fumo negli occhi invece di ringraziare chi le ha ottenute. Non avendo altro in mano, Fedriga ha tirato fuori dal cilindro 142 milioni di accantonamenti dalle quote di compartecipazione che era già previsto dovessero cessare nel 2019. La partita vera non è nemmeno iniziata e Fedriga non ha nulla in mano”.
Per Shaurli “il solo scopo di questa piazzata sul web è stato distrarre dalle precise richieste che il Pd ha posto a un presidente di Regione che è sempre più uomo di partito e sempre meno garante istituzionale. A Roma non ha partecipato a un confronto con lo Stato, ma a una riunione di vertici della Lega, da cui non a caso era escluso l’unico che invece doveva esserci, e cioè il ministro Tria. Non una parola su quello che vuole o ha ottenuto per la nostra terra che – conclude – ad oggi è niente”.