A Trieste centinaia di migranti dormono all’addiaccio. La rivista Internazionale dedica un articolo
Trieste – Secondo il rapporto Vite abbandonate, pubblicato lo scorso giugno da sei organizzazioni che si occupano di assistenza ai migranti (Ics, diaconia Valdese, Comunità di san Martino al campo, Donk, Irc e Linea d’ombra) sono più di quattrocento le persone che a Trieste vivono in strada o nel magazzino Silos, perché non ci sono posti nel sistema di accoglienza, anche se avrebbero diritto a vivere in un centro a loro dedicato.
Un articolo speciale uscito il 31 ottobre sulla rivista Internazionale – Essenziale ha fatto il punto della situazione. L’inviata del giornale Annalisa Camilli è andata nel Silos, un magazzino abbandonato nei pressi della stazione dei treni di Trieste. Qui il link all’articolo:
“Questo è un fenomeno che registriamo dal giugno del 2022, quindi da circa un anno”, spiega il presidente dell’ICS (Consorzio Italiano di Solidarietà – Ufficio Rifugiati Onlus) Gianfranco Schiavone, interpellato da Annalisa Camilli.
“Nonostante gli arrivi giornalieri non siano fuori scala (si tratta di circa dieci persone al giorno in media) il sistema di accoglienza è in affanno, soprattutto perché sono stati interrotti i trasferimenti dal Friuli Venezia Giulia verso altre regioni italiane”.
Per Schiavone, il paradosso è che i richiedenti asilo riescono a fare domanda di asilo in questura, tranne in alcune occasioni, ma poi non ricevono alcuna assistenza, né risposte dal punto di vista dell’accoglienza.
Nei giorni scorsi anche il vescovo di Trieste, mons. Enrico Trevisi, era andato a visitare il Silos, ed aveva annunciato l’apertura di uno spazio con posti letto nei pressi della stazione ferroviaria per permettere ai migranti di passare la notte al riparo.