A svelare volti noti e meno noti ci pensa “Attraverso il volto”: mostra di autoritratti dalle collezioni del Museo Revoltella

Trieste – A scoprire i volti noti e meno noti della Galleria d’arte moderna di Trieste al Museo Revoltella ci pensa  “Attraverso il volto” – mostra di autoritratti dalle collezioni del Museo Revoltella – a cura di Susanna Gregorat.  Un’occasione unica per scoprire ritratti di personaggi famosi e meno conosciuti, ben 120 nell’insieme; vengono esposti al pubblico l’altra “metà”, pressoché inedita, della sua straordinaria e prestigiosa collezione di autoritratti, costituitasi in un secolo e mezzo di vita del museo.

La mostra del Museo Revoltella,  inaugurata il  30 giugno resta visitabile fino  al 9 ottobre,  e fa parte dell’ampio e articolato progetto espositivo – avviato in questi mesi dall’ERPAC FVG con il Comune di Trieste –  dedicato al tema del ritratto e dell’autoritratto d’artista. La mostra conclude, in ordine di tempo la serie delle quattro inaugurazioni in Regione, una straordinaria galleria di ‘volti’ e di personalità artistiche senza tempo, protagoniste di un dialogo al tempo stesso desueto e affascinante con il visitatore.

Si avrà modo di assaporare un racconto sfaccettato, che si snoda in differenti capitoli, mettendo a fuoco di volta in volta le tante possibili prospettive che il tema dell’autorappresentazione finisce per intercettare. Nel 1958, il triestino Roberto Hausbrandt, uno dei più noti industriali del caffè in Italia, decise di donare al Museo Revoltella una collezione di quarantacinque autoritratti acquistata da Luigi Devetti, gestore di una famosa trattoria in città, frequentata fin dagli anni Venti dagli artisti locali. Mecenate e generoso ospite nel suo accogliente locale, Devetti aveva perseguito per una trentina d’anni un obiettivo piuttosto insolito: formare una collezione costituita esclusivamente da autoritratti, a lui ceduti spesso in cambio di un buon pasto. Hausbrandt ne acquistò poi a sua volta altri quattordici e fece un’ulteriore  donazione alla galleria triestina tra il 1962 e il 1967 e, ancora, nel 1994, aggiungendo così alcuni pezzi importanti alla collezione originaria, tra cui l’eccezionale Asceta del 1927 di Arturo Nathan.

I sessanta autoritratti già proprietà Hausbrandt non esauriscono tuttavia l’intera collezione di questo genere ritrattistico al Museo Revoltella che, negli anni Cinquanta, comprendeva già oltre una ventina di pezzi, prendendo origine fin dai primissimi anni di vita del museo, nel 1884, con la donazione dell’Autoritratto (1851) circolare del pittore piranese Cesare Dell’Acqua.

Nei decenni che seguirono e fino al 2013, con l’arrivo in collezione dell’Autoritratto (1937) di Felicita Frai, la raccolta degli autoritratti del Museo Revoltella si è ingrandita ulteriormente fino a comprendere ben centoventi dipinti.

L’arco temporale in cui si inseriscono le opere in mostra si estende dal 1840, con l’iconico Autoritratto di Giuseppe Tominz – esposto al pianterreno di Palazzo Revoltella – Sala Tominz-  fino alla metà degli anni Settanta del Novecento, con il delicatissimo autoritratto della ‘magnetica’ Leonor Fini.

Ai nomi certamente più conosciuti del panorama artistico locale, quali Augusto Tominz, Cesare Dell’Acqua, Umberto Veruda, Arturo Fittke, Ruggero Rovan, Giuseppe Barison, Leonor Fini, Silva Bernt, Cesare Sofianopulo, Piero Marussig, si accostano le figure di artisti locali meno noti al pubblico, come Francesco Guerrini, Edoardo Variano, Franco Cernivez, Riccardo Carniel. Tra gli artisti ‘forestieri’, di particolare interesse e originalità per la loro valenza artistica interdisciplinare, vi sono il toscano Enrico Sacchetti e il lombardo Giuseppe Novello. Del grande artista napoletano Vincenzo Gemito, infine, figura di spicco della scultura di matrice verista del secondo Ottocento, il Museo Revoltella conserva, oltre alla rinomata scultura del Pescatoriello, un incisivo Autoritratto a penna e matita, decisamente avvincente per la sua espressività.

Tra le curiosità di questa importante raccolta si segnala inoltre la donazione di sette autoritratti, effettuata nel 1972 dal colonnello Antonio Fonda Savio, personaggio illustre nel territorio del Friuli Venezia Giulia, nonché consorte di Letizia Svevo, genero dello scrittore Italo Svevo.

Un racconto, quello presentato nella mostra, e sviluppato nel progetto di ERPAC sulle quattro sedi espositive coinvolte, che intende sollecitare nel visitatore interrogativi, mettere in guardia dalle insidie degli stereotipi, in un continuo rapporto tra passato e presente, tra la storia e la contemporaneità. Perché è lo stesso “dispositivo” dell’autoritratto, nel suo gioco di specchi e di sguardi, che costringe lo spettatore ad andare al di là della superficie dell’immagine e a coglierne la stratificata complessità.

Ricordiamo quindi: “Riflessi. Autoritratti nello specchio della storia” a Palazzo Attems Petzenstein a Gorizia dal 28 maggio al 2 ottobre; la mostra di fotografia e opere site specific “Artista+Artista. Visioni contemporanee” alla Galleria Spazzapan di Gradisca d’Isonzo dal 14 maggio al 18 settembre oltre a “Io, lei, l’altra. Ritratti e autoritratti fotografici di donne artiste” al Magazzino delle Idee di Trieste, tuttora in corso e visitabile sino al 17 luglio.

Informazioni: Autoritratti dalle collezioni del Museo Revoltella 30 giugno – 9 ottobre 2022 Museo Revoltella – Galleria d’arte moderna Via Diaz 27, Trieste (TS) info +39 040 675 4350 Orari: Tutti i giorni dalle 9 alle 19. Martedì chiuso www.museorevoltella.it.   Facebook | Instagram @museorevoltella musei.erpac@regione.fvg.it www.musei.regione.fvg.it Facebook: @museiprovincialidigorizia | Instagram: @museigorizia. La visita alla mostra dovrà svolgersi nel rispetto delle misure di prevenzione da COVID-19 adottate dal Comune di Trieste e da ERPAC FVG.

Nell’Immagine Veruda- Autoritratto 1903

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