A Pordenone la fiera dei componenti del mobile Sicam: oltre 600 espositori da 33 Paesi di tutto il mondo
Pordenone – Da martedì 15 a venerdì 18 ottobre 2019 il Quartiere Fieristico di Pordenone è sede dell’undicesima edizione di SICAM, il Salone Internazionale dei Componenti, Accessori e Semilavorati per l’industria del mobile: oltre seicento aziende, provenienti da 33 Paesi, presentano in fiera le loro novità in fatto di design, tecnologie, materiali e soluzioni.
L’esposizione occupa tutto il quartiere fieristico nel quale viene installato il padiglione supplementare 10, che fu la novità della scorsa edizione. Si tratta di una struttura imponente costruita dalla tedesca Losberger, tra i leader mondiali nella costruzione di questi padiglioni, che offre una superficie lorda di 3.500 metri quadrati con pareti perimetrali di 6,40 m di altezza.
In esposizione a SICAM 2019 il 73% delle aziende presenti è costituito da quelle italiane e il 27% dalle estere: occupano complessivamente 16.505 mq. netti di stand, di cui 12.560 per le aziende italiane (il 76% circa) e 3.935 per le aziende estere (il restante 24%), in dieci padiglioni.
Circa cinquanta sono le aziende tedesche, storicamente il Paese straniero sempre più presente a SICAM, mentre una ventina provengono dalla Spagna ed altrettante dalla Turchia; seguono poi Austria, Grecia e Belgio.
Sono attesi in visita a SICAM professionisti e buyers in rappresentanza di oltre ottomila aziende di tutto il mondo: nell’edizione dello scorso anno ne arrivarono da ben 104 differenti Paesi dei cinque continenti. Valori che confermano oggi SICAM nel suo posizionamento d’eccellenza in ambito internazionale, consolidato già da anni, quale punto d’incontro ai massimi livelli della produzione di componentistica ed accessoristica.
Pordenone e il suo territorio si sono messi progressivamente sempre più in linea con gli standard europei di ospitalità per manifestazioni fieristiche di livello mondiale. L’evidenza più chiara è rappresentata dal sistema di trasporti che si attiva attorno a SICAM in questi giorni, coinvolgendo in un solo meccanismo sia quelli pubblici (con ATAP e taxisti in primis) che quelli privati: durante ogni giornata di manifestazione, dalle 8.30 del mattino fino alle 17.30, saranno in partenza i bus navetta riservati di SICAM che collegano il Quartiere Fieristico con l’aeroporto internazionale di Venezia e viceversa.
Quattro corse al giorno riservate degli shuttle SICAM collegheranno anche l’aeroporto di Treviso, mentre il giorno precedente l’apertura del Salone, lunedì 14 ottobre, saranno attive cinque corse dall’aeroporto di Venezia a Pordenone.
L’integrazione del territorio con SICAM è testimoniata in particolare dal rinnovo di una convenzione siglata già lo scorso anno con ATAP, grazie alla quale tutti gli ospiti di SICAM possono muoversi gratuitamente in città utilizzando le linee urbane di ATAP. E’ stata poi confermata anche per questa edizione la convenzione stipulata da Pordenone Fiere con l’Associazione “Sviluppo e Territorio”: saranno 84 i negozi, ristoranti e bar, che aderiscono all’iniziativa “C’entro anch’io” promossa dall’Associazione, ad accogliere con le loro proposte e offerte riservate i professionisti presenti a Pordenone in occasione dell’11ª edizione di SICAM.
“Siamo veramente contenti – ha detto a questo riguardo Carlo Giobbi, storico patron di SICAM – che oggi si possa assistere a questa efficace sinergia tra la città e la manifestazione: nel corso degli anni, insieme con l’Amministrazione Comunale e la Fiera, abbiamo superato i problemi di viabilità, di parcheggi e di ospitalità. Ora possiamo dire che Pordenone stia avvicinandosi a livelli veramente europei nei suoi servizi, e mi auguro che tutti si rendano conto oggi dei benefici anche di natura economica che questa sinergia sta generando al territorio. Si è portato a regime, credo – ha concluso Giobbi – un sistema di accoglienza e di ospitalità che costituisce un modello che la città può riproporre con ottimi risultati anche in occasione degli altri eventi di caratura internazionale che ospita, da quelli fieristici a quelli culturali”.