Fondo Ambiente Italiano: il 24 e 25 marzo le Giornate di Primavera. 29 aperture in FVG
Trieste – Palazzi della politica solitamente inaccessibili, aree archeologiche, borghi che custodiscono antiche tradizioni, colonie marine abbandonate, luoghi dello sport e della produzione, chiese e monumenti che svelano spazi sorprendenti.
Le aperture delle Giornate FAI di Primavera, sabato 24 e domenica 25 marzo 2018, raccontano con la loro straordinaria varietà un’Italia che sempre di più si riconosce nella vastità del suo patrimonio culturale e nella ricchezza della sua storia.
50.000 i volontari del FAI in tutt’Italia che inviteranno a scoprire, negli oltre 1000 luoghi aperti al pubblico, i tanti frammenti di una straordinaria cultura.
La manifestazione è anche un importante evento di raccolta fondi per il FAI e un’occasione per raccontare a tante persone gli obiettivi e la missione della Fondazione. Per questo, all’accesso di ogni luogo aperto verrà chiesto ai visitatori un contributo facoltativo, preferibilmente da 2 a 5 euro: i preziosi contributi raccolti saranno destinati al sostegno delle attività istituzionali del FAI.
Anche quest’anno il programma delle due giornate in Friuli Venezia Giulia è molto vario e ricco di proposte con ben 29 visite straordinarie a contributo libero, in 9 località: Cividale del Friuli (UD), Gemona del Friuli (UD), Grado (GO), Palmanova e Trivignano Udinese (UD), Sacile (PN), Spilimbergo (PN), Trieste e Udine.
Si tratta di luoghi che rappresentano varie anime della regione, dall’arte all’industria, dalla vita sociale al paesaggio, resi fruibili ai visitatori grazie all’impegno e alla disponibilità dei volontari delle Delegazioni, dei Gruppi FAI, dei Gruppi FAI Giovani e degli Apprendisti Ciceroni®, studenti appositamente formati dal FAI, dai loro professori e da esperti storici e storici dell’arte nel corso dei mesi scorsi, che faranno da guida ai partecipanti.
In provincia di Udine le aperture si svolgeranno:
• a Cividale del Friuli con 2 siti: l’Istituto Tecnico Agrario “Paolino d’Aquileia”, il Museo della Grande Guerra (a cura del Gruppo FAI di Cividale del Friuli)
• a Gemona del Friuli con 4 siti: la Civica Biblioteca Glemonense e Archivio Storico Comunale, l’Ossario del Duomo, il Duomo, il Museo Civico di Palazzo Elti (a cura del Gruppo FAI di Gemona del Friuli)
• a Palmanova con la Mine Veneziane e a Trivignano Udinese il Borgo di Clauiano (a cura del Gruppo FAI di Palmanova)
• a Udine con 5 siti connessi dal percorso “i luoghi della conoscenza”: l’Ex Chiesa di San Francesco; l’Ex Convento e Scuola dei Barnabiti – Cittadella degli Studi; l’Ex Macello, ora Museo Friulano di Storia Naturale; Palazzo Caiselli, ora sede dell’Università di Udine; Palazzo Polcenigo Garzolini di Toppo Wassermann, ora sede dell’Università di Udine (a cura della Delegazione FAI di Udine).
In provincia di Pordenone le aperture si svolgeranno:
• a Sacile con 6 siti legati idealmente dal percorso “Sacile, il giardino della Serenissima tra arte e storia”: la Cinta muraria – Torrione di San Rocco; Palazzo Ragazzoni; Galleria Pino Casarini (in Piazza Duomo); l’Ospitale Vecchio (anche Ospitale di Santa Maria della Misericordia) e la vicina Chiesa di San Gregorio; Palazzo Bellavitis con l’Oratorio di San Giuseppe* e infine il Monumento commemorativo nel giardino di Casa Balliana* (a cura della Delegazione FAI di Pordenone e del Gruppo FAI Giovani di Pordenone). Sacile partecipa per la prima volta nelle Giornate FAI
• a Spilimbergo con 2 siti: il Duomo di Santa Maria Maggiore e Palazzo Tadea con le Cantine del Palazzo Dipinto, un tempo adibite a carcere e mai aperte prima al pubblico (a cura del Gruppo FAI di Spilimbergo)
In provincia di Gorizia le aperture si svolgeranno a Grado, coinvolta per la prima volta nelle Giornate FAI, con 5 siti: il Lapidarium (adiacente al Duomo di Sant’Eufemia); la Basilica di Santa Maria delle Grazie; i resti della Basilica della Corte; la Basilica di Sant’Eufemia; infine “Grado Vecia” (a cura del Gruppo FAI di Gorizia e del Gruppo FAI Giovani di Gorizia).
A Trieste, le aperture seguiranno il percorso “Mito e Storia del Barone del Revoltella” con 2 siti: l’Istituto Tecnico Industriale “A. Volta” e Palazzo Revoltella (ora sede della sezione baronale del Museo Revoltella). Si potrà inoltre visitare la mostra “Il Volta: tra arte e tecnica nella Trieste dell’Impero” presso la Sala Comunale d’Arte di Piazza Unità (a cura del Gruppo FAI di Trieste e del Gruppo FAI Giovani di Trieste).
*Le Giornate sono aperte a tutti, ma un trattamento “speciale” viene riservato agli iscritti FAI – e a chi si iscrive durante l’evento – a chi sostiene la Fondazione con partecipazione e concretezza. A loro saranno dedicate visite esclusive, corsie preferenziali ed eventi dedicati, perché iscriversi al FAI è un gesto civile e al tempo stesso un beneficio: conviene a se stessi e fa bene all’Italia.
In regione quattro aperture dedicate ai soli Iscritti FAI: due a Sacile, Palazzo Bellavitis con l’Oratorio di San Giuseppe e infine il Monumento commemorativo nel giardino di Casa Balliana, una “chicca” a Trieste, i laboratori e l’archivio dell’Istituto Tecnico Industriale “A. Volta” (bene che invece nelle altre parti è aperto per tutti) e una a Udine, gli archivi della collezione geologica e della collezione entomologica del’Ex Macello, ora Museo Friulano di Storia Naturale (su prenotazione 338.1961876 dalle 13.00 alle 14.00 e dalle 18.00 alle 21.00. Il bene nelle altre parti è aperto per tutti).
Anche quest’anno, in alcune località saranno disponibili visite guidate in lingua straniera, per favorire la partecipazione alle visite di turisti e nuovi cittadini italiani: a Trieste, gli Apprendisti Ciceroni dell’International School of Trieste offriranno, su prenotazione, le visite in inglese a Palazzo Revoltella, dove saranno effettuate anche visite in sloveno (per informazioni e prenotazioni: trieste@delegazionefai.fondoambiente.it) e a Grado, dove saranno disponibili viste in sloveno.
Per l’elenco completo delle 1000 aperture nazionali e per conoscere il dettaglio degli orari è possibile consultare il sito www.giornatefai.it o telefonare al numero 02 467615366.
Inoltre l’APP FAI è scaricabile gratuitamente dagli store di Apple e Google per gli utenti i-Os e Android. L’app è geolocalizzata e riconosce la posizione dell’utente, indicando la mappa dei luoghi più vicini da visitare.
Le Giornate FAI sono sempre più social e sono contraddistinte dall’hashtag #giornatefai.
I profili regionali sono: Facebook @FaiGiovaniFvg, Instragram @faigiovanifvg e Twitter @FAI_FVG.
Il 50% circa dei beni aperti a livello nazionale durante le Giornate sono fruibili anche da persone con disabilità fisica. In Friuli Venezia Giulia ben 17 su 29.
Di seguito il dettaglio dei luoghi aperti al pubblico.
PROVINCIA DI UDINE
CIVIDALE DEL FRIULI (UDINE)
Itinerario: L’ambiente fa la storia di un territorio
Aperture a cura di: Gruppo FAI di Cividale del Friuli
1) Istituto Tecnico Agrario “Paolino d’Aquileia”
È tempo che il grande pubblico conosca un Istituto scolastico di eccellenza nell’ambito del Friuli Venezia Giulia e non solo. L’Istituto Tecnico Agrario di Cividale prepara i futuri tecnici e dirigenti di Aziende agricole, quindi le persone che nella loro vita professionale futura si occuperanno principalmente di ambiente e territorio, elementi naturali che dovranno salvaguardare e valorizzare. Infatti, l’indirizzo “Agraria, Agroalimentare e Agroindustria” dell’ Istituto integra competenze nel campo della organizzazione e della gestione delle attività produttive e trasformative del settore, con attenzione alla qualità dei prodotti, al rispetto dell’ambiente e agli aspetti relativi alla gestione del territorio, con specifico riguardo agli equilibri ambientali e a quelli idrogeologici e paesaggistici.
Orario
Sabato e Domenica: 10:00 – 13:00 – 15:00 – 18:00 (ultimo ingresso 17:30)
Visite a cura di
Apprendisti Ciceroni Istituto Tecnico Agrario “Paolino di Aquileia”
2) Museo della Grande Guerra
Nell’anno della vittoria dell’Italia nella Prima Guerra Mondiale, il Gruppo FAI di Cividale vuole far conoscere al grande pubblico il Museo della Grande Guerra che, allestito in cinque sale della dismessa stazione ferroviaria di Cividale del Friuli, raccoglie cimeli, uniformi e armi originali degli eserciti operativi sul fronte italiano. In una delle sale si può visitare una trincea didattica: la ricostruzione accuratissima di una sezione di trincea con posto di medicazione in baracca, ricovero in caverna, postazioni per fucilieri con scudi di protezione e reticolati. Notevole la ricostruzione fedele della linea ferroviaria militare a scartamento ridotto Cividale-Caporetto.
Orario
Sabato e Domenica: 10:00 – 13:00 – 15:00 – 18:00 (ultimo ingresso 17:30)
Visite a cura di
Apprendisti Ciceroni Convitto Nazionale “Paolo Diacono”
GEMONA DEL FRIULI (UDINE)
Itinerario: L’arte salvata a Gemona del Friuli: alla scoperta delle opere salvate dopo il terremoto del 1976.
Aperture a cura di: Gruppo FAI di Gemona del Friuli
1) Civica Biblioteca Glemonense e Archivio Storico Comunale
La civica biblioteca Glemonense fu fondata nel 1885 per volontà di Valentino Baldissera che le conferì il suo patrimonio librario. Consiste attualmente di quasi centomila unità bibliografiche a partire da un incunabolo stampato a Venezia nel 1482. L’archivio antico raccoglie serie archivistiche sostanzialmente integre a partire dal XIV secolo. Di notevole interesse gli statuti del 1381, il carteggio ufficiale della Comunità, documenti pergamenacei dal 1214, quaderni che rappresentano i prodromi dell’uso scritto della lingua friulana risalenti al XIV secolo.
Orario
Sabato e Domenica: 3 visite con inizio alle ore 11:00, 14:30 e 16:00
Note prenotazione
E’ gradita la prenotazione presso l’Ufficio IAT di Gemona del Friuli al numero 0432981441 o alla mail gemonadelfriuli@gruppofai.fondoambiente.it.
Visite a cura di
Loredana Bortolotti, responsabile della Civica Biblioteca Glemonensae.
2) Ossario del Duomo
Il complesso, inaugurato nel 2017, è situato sotto la Sagrestia del Duomo di Gemona, formato dal vano- torre contenente l’Ossario e dall’attiguo Sacello di San Michele Arcangelo e di San Giovanni Battista, è un ambiente molto particolare poiché i resti mortuari e di devozione religiosa sono strettamente associati.
Orario
Sabato e Domenica: 10:00 – 13:00 – 14:00 – 18:00
Visite a cura di
Apprendisti Ciceroni ISIS “Magrini Marchetti” Gemona del Friuli
3) Duomo
Il Duomo di Gemona sorge nell’antico centro cittadino ed è uno dei monumenti religiosi medioevali più importanti della regione, in cui si realizza una mirabile fusione tra elementi dello stile romanico e gotico, interpretati dall’ingegno di maestri locali. La chiesa, menzionata per la prima volta in un documento del 1190, fu sottoposta a importanti lavori sul finire del XIII secolo e nella prima metà del XIV ad opera dei maestri Giovanni e Giovanni Griglio. La consacrazione avvenne nel giorno di Pentecoste del 1337.
Orario
Sabato e Domenica: 10:00 – 13:00 – 14:00 – 18:00
Note: Visite all’interno solamente dalle 11.30 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 15.30
Visite a cura di
Apprendisti Ciceroni ISIS “Magrini Marchetti” Gemona del Friuli
Iniziative speciali
Presso l’Ex Chiesa di San Michele, in Largo Porta Udine, nelle vicinanze del Duomo si terrà, con gli orari di seguito riportati, la conferenza della dott.ssa Dina Forigarini dal titolo: “Dalle note spese del Duomo di Gemona, l’attività della bottega di Nicolò di Marcuccio nel panorama della pittura friulana del Trecento”. Sabato 24/03 alle ore 15.00 Domenica 25/03 alle ore 10.30 Durata della conferenza di approfondimento: circa 45 minuti.
4) Museo Civico di Palazzo Elti
Il Museo Civico di Gemona è ospitato nel Palazzo Elti, edificato dalla famiglia de’ Cramis nel XIV – XV secolo. Era la più bella residenza gemonese tanto che nel 1452 vi soggiornò l’imperatore Federico III, diretto a Roma per l’incoronazione. Nel 1519 fu acquistato da Andrea Helt, della ricca famiglia di mercanti Rauris (Salisburgo), da tempo residente a Gemona. Numerosi furono gli Elti che si distinsero nelle magistrature cittadine tanto che nella seconda metà del 1600 furono ascritti tra i nobili friulani con il titolo di Conti di Rodeano. Distrutto dal terremoto del 1976, il complesso ricostruito ospita il Museo, l’Archivio storico della Comunità e la Biblioteca Glemonense.
Orario
Sabato e Domenica: 10:00 – 13:00 – 14:00 – 18:00
Visite a cura di
Apprendisti Ciceroni ISIS “Magrini Marchetti” Gemona del Friuli
EVENTI SPECIALI
Durante la giornata di domenica 25 sarà organizzato dal Comitato delle Borgate del Centro Storico di Gemona un mercatino enogastronomico denominato “Assaggi di Primavera” che permetterà ai visitatori di degustare i prodotti tipici del nostro territorio.
GRAZIE
Il Comune di Gemona del Friuli e la Parrocchia di Santa Maria Assunta sono preziosi collaboratori dell’evento.
PALMANOVA (UDINE) e TRIVIGNANO UDINESE (UDINE)
Aperture a cura di: Gruppo FAI di Palmanova
Mine veneziane
La costruzione delle mine fu lunga e complessa e fu realizzata da Girolamo Corner, provveditore di Palma dal 1674 al 1675 che le ritenne indispensabili per la difesa della piazzaforte, in modo che i difensori potessero muoversi raggiungere qualsiasi punto della struttura senza essere visti o rischiare di venir colpiti.
Orario
Sabato e Domenica: 10:00 – 13:00 – 15:00 – 18:00 (ultimo ingresso 17:30)
Note per la visita
Le visite prevedono gruppi di 25 persone ogni 15 minuti, con partenza da Porta Udine. Per ragioni di sicurezza, per la visita alla mina veneziana, sono richieste scarpe da trekking o similari. Le persone di altezza superiore ad 1,80 m saranno dotate di caschetto protettivo. In caso di maltempo il sito non verrà aperto (per informazioni 393 9767525).
Visite a cura di
Apprendisti Ciceroni “Ist. Einaudi Mattei” Palmanova
Borgo di Clauiano (Trivignano Udinese)
Situato nel comune di Trivignano Udinese, Clauiano è uno tra i più bei borghi d’Italia. Se ne ha notizia sin dal 1031, quando venne nominato in una pergamena del patriarca Popone in cui si ricorda l’inaugurazione della ricostruita basilica di Aquileia. Camminare lungo le vie di Clauiano significa compiere un singolare percorso storico di architettura locale. In particolare spiccano i portali che impreziosiscono le facciate fronte strada delle case. Si tratta di portali databili tra la fine del ‘400 e l’800 la cui tipologia è varia: archi a tutto sesto, ribassati, archi travati, in mattoni, pietra liscia o bugnata, con chiavi di volta figurate, con stemmi, iscrizioni, date o semplici ornamenti, spesso sovrastati da finestre e balaustre in pietra o in ferro.
Orario
Sabato e Domenica: 10:00 – 13:00 – 15:00 – 18:00 (ultimo ingresso 17:30)
Visite a cura di
Studenti e volontari della Pro Loco di Trivignano Udinese
Iniziative speciali
FAI_MOSAICI/Essentia Italiana e Internazionale – un viaggio tra tessere colorate e vino: anteprima del Clauiano Mosaic Symposium e International Mosaics 2018. A cura dell’Art Exhibition Gallery. Sabato 24, dalle ore 17 e Domenica 25, dalle ore 11, presso Piazza del Borgo di Clauiano si potranno assaggiare i vini dei mosaici.
COLLABORAZIONI
Comune di Palmanova, Comune di Trivignano Udinese, la Pro Loco di Trivignano Udinese, la prof. Daniela Galeazzi per le schede storiche. Maida Zeman della Clauiano Art Exhibition Gallery, i ragazzi volontari della Pro Loco, gli studenti della Scuola Superiore Einaudi-Mattei assieme ai loro professori.
UDINE
Itinerario: I luoghi della conoscenza
Aperture a cura di: Delegazione FAI di Udine
1) Ex Chiesa di San Francesco
Adiacente alla cittadella degli studi è l’antica chiesa di San Francesco in via Beato Odorico da Pordenone 1 (p.zza Venerio), ora sconsacrata e impiegata per mostre temporanee. E’ una delle più antiche chiese di Udine. Caratteristica principale è la purezza e semplicità di linee con all’interno conservati preziosi affreschi. Il campanile in mattoni, l’abside con finestroni gotici e le eleganti bifore danno una gradevole visione dell’insieme. La costruzione della chiesa e del convento per volontà del Patriarca Gregorio di Montelongo iniziò nel 1259 e terminò nel 1266 con la conseguente consacrazione il 4 luglio 1266. All’epoca vennero terminati solo il transetto e l’abside. Verso la fine del Duecento, l’area era poco abitata e gli spazi circostanti vennero utilizzati a cimitero. Il primitivo convento doveva trovarsi a sud della chiesa, ma nel Cinquecento dovette subire una radicale trasformazione. Fu sede dell’inquisitore di Aquileia e Portogruaro, subì diverse modifiche fino ai primi restauri del 1934. Ha subito due bombardamenti nel corso della seconda guerra mondiale. Venne completamente restaurata.
Orario
Sabato e Domenica: 10:00 – 12:00 – 14:00 – 19:00 (ultimo ingresso 18:00)
Note per la visita
L’orario coincide con l’apertura della mostra allestita all’interno dello spazio.
Visite a cura di
visite guidate alla mostra ed agli interni dell’edificio solo in occasione delle GFP a cura degli Apprendisti Ciceroni® dell’Istituto d’arte Sello. Spiegazioni guidate degli esterni a cura degli Apprendisti Ciceroni ® dell’Istituto Deganutti e dell’Istituto Marinoni.
Iniziative speciali
“La Trentennale”, mostra d’arte contemporanea di Silvano Spessot
2) Ex Convento e Scuola dei Barnabiti poi Cittadella degli Studi, oggi Educandato Statale Collegio Uccellis e Scuola Media Manzoni
In via Francesco Crispi sorge il complesso dell’ex convento e ospedale vecchio di Udine. Alla fine del Seicento viene affidato ai Padri Barnabiti e dotato di una chiesa dedicata a San Lorenzo Giustiniani. Nel 1821 l’ingegnere Valentino Presani progetta l’attuale palazzo in stile neoclassico destinato inizialmente al ginnasio–liceo, completato nel 1858. I locali sono destinati ad ospitare fino al 1918 la Scuola Classica e in seguito anche altri Istituti fino ad oggi con l’educandato Statale Collegio Uccellis. Verso levante si collocano le strutture superstiti dell’Ospedale vecchio, una occupata da uffici comunali, più antica, decorata da affreschi parietali; la seconda, oggi occupata dal Palazzo di Giustizia.
Orario
Sabato e Domenica: 10:00 – 18:00 (ultimo ingresso 17:30)
Massimo 20 visitatori alla volta. No accesso ai disabili.
Visite a cura di
Visite guidate degli interni a cura degli Apprendisti Ciceroni® dell’Educandato Statale Collegio Uccellis. Spiegazione di Largo Ospedale vecchio a cura degli Apprendisti Ciceroni ® dell’Istituto Percoto (all’interno dell’edificio). Spiegazione esterna delle facciate della Scuola Manzoni su piazza Garibaldi a cura degli Apprendisti Ciceroni® dell’Istituto Zanon.
Iniziative speciali
Spazi danzanti a cura del Liceo Coreutico Uccellis
3) Ex Macello, ora Museo Friulano di Storia Naturale
Nel 1933 l’On Gr. Uff. Luigi Spezzetti, presidente della Deputazione Provinciale incarica Ettore Gilberti di costruire in via Cecilia Gradenigo Sabbadini 32 il macello, complesso dallo stile neo medievale formato da più edifici isolati e talvolta raggruppati tra loro, collegati da brevi viali alberati o da percorsi, coperti da pensiline e illuminati da lampioni di ghisa, che attraversano tutta la superficie disponibile di 23000 m². Il progetto museale attuale, realizzato rispettando le strutture esistenti, si colloca in quell’insieme di interventi contemporanei che definiscono spazi con elementi vetrati prediligendo una diretta interazione fra oggetti esposti e visitatori.
Orario
Sabato e Domenica: 10:00 – 18:00 (ultimo ingresso 17:30)
Note per la visita
Massimo 15 visitatori alla volta per motivi di sicurezza.
Visite a cura di:
Apprendisti Ciceroni Istituto Professionale per i Servizi Commerciali “B. Stringher”; Liceo “Bertoni”
Eventi per soci FAI:
Sabato 24 marzo dalle 10.00 alle 12.00: i soci FAI avranno la possibilità di visitare, guidati dai tecnici del Museo, gli archivi della collezione geologica e della collezione etnomologica. Gruppi da 5 persone. (in totale potranno partecipare 40 soci a gruppi di 5 persone, NO accesso disabili). Evento su prenotazione: dal 19 marzo al 23 marzo telefonare al n. 338.1961876 dalle 13.00 alle 14.00 e dalle 18.00 alle 21.00.
Iniziative speciali
Sabato 24 marzo dalle 15.30 alle 16.30: laboratorio per bambini tra i 7 e i 10 anni. Tematica sviluppata: “Sostenibilità, come fare le cose di ogni giorno ed essere compatibili con l’ambiente”. Evento su prenotazione: dal 19 marzo al 23 marzo telefonare al n. 338.1961876 dalle 13.00 alle 14.00 e dalle 18.00 alle 21.00. Il laboratorio prevede che i contenuti siano sviluppati completamente attraverso le attività pratiche. I bambini verranno invitati a costruire una città sostenibile utilizzando materiale di scarto, tenendo conto di tutte le esigenze energetiche di una piccola città e studiando diverse possibilità per l’utilizzo intelligente e sostenibile delle risorse. Sarà utile indicare ai partecipanti di partecipare al laboratorio portando un cartone vuoto di latte (tetrapak, no plastica) e qualche piccolo vassoio di polistirolo del tipo contenitori di frutta o carne (puliti). Non è necessario abbigliamento particolare, tenendo comunque conto che i bambini utilizzeranno colla e colori. L’attività è accessibile a diversamente abili. Turno unico. Numero massimo di bambini ammessi al laboratori per motivi di capienza: 15
4) Palazzo Caiselli, ora sede Università degli Studi di Udine
Sorge in via Palladio 2 il palazzo appartenuto alla famiglia Caiselli a partire dal XVII secolo e facente parte di un complesso di edifici siti in ‘Borgo San Cristoful’. L’aspetto attuale risale all’Ottocento in seguito a lavori effettuati dall’architetto francese Jean Le Terrier de Manetot su commissione della famiglia bergamasca, che fece altresì affrescare gli interni dal noto Gianbattista Tiepolo. E’ stato restaurato tra il 2001 e il 2004 ed è attualmente sede del Dipartimento di Storia Naturale e Tutela dei Beni Culturali dell’Università degli Studi di Udine.
Orario
Sabato e Domenica: 10:00 – 18:00 (ultimo ingresso 17:30)
Turni da massimo 15 visitatori alla volta per motivi di sicurezza. .
Visite a cura di
Apprendisti Ciceroni Liceo Classico “Jacopo Stellini”
5) Palazzo Polcenigo Garzolini di Toppo Wassermann, ora Università degli Studi di Udine
È situato in via Gemona 92 il Palazzo che lega la storia di alcune tra le famiglie udinesi più importanti. Costruito tra il 1705 e il 1706 da Marzio Polcenigo, viene affrescato nel medesimo periodo da Fischer. I secondi proprietari sono i Garzolini alla fine del Settecento e durante l’Ottocento passa prima al fattore Giovanni Battista Job e successivamente diviene Casa di Carità orfanotrofio Renati. Nel 1901 viene acquistato dal Comune e dalla Provincia per essere trasformato nel convitto Toppo Wasserman e durante il primo conflitto mondiale è impiegato quale ospedale militare. Nel 2002 è concesso in uso all’Università degli Studi di Udine, che in seguito al suo recupero, lo adibisce a sede della Scuola Superiore dell’Ateneo.
Orario
Sabato e Domenica: 10:00 – 18:00 (ultimo ingresso 17:30)
Note per la visita
Ingresso consentito a max 20 persone per ogni gruppo.
Visite a cura di
Apprendisti Ciceroni Liceo Scientifico “N. Copernico”
Iniziative speciali
mostra fotografica a cura degli studenti del Liceo Scientifico Marinelli di Udine, spazi musicali a cura degli studenti del Liceo Scientifico Copernico di Udine
RINGRAZIAMENTI E COLLABORAZIONI
Dott.ssa Susanna Cardinali, D.U.O. Servizi Amministrativi Civici Musei, Prof. Roberto Pinton-Prorettore dell’Università degli Studi di Udine, Prof. Andrea Tabarroni-Direttore della Scuola Superiore dell’Università di Udine, Ing. Gino Capellari, Sig. Plinio De Zorzi e l’area edilizia e logistica dell’Università di Udine, Dott. Giuseppe Muscio-Responsabile U.O. del Museo Friulano di Storia Naturale, dott.ssa Annamaria Giacomini-Responsabile attività didattiche del MFSN, Dott.ssa Roberta Bellina-Dirigente Scolastico Educandato Statale Collegio Uccellis, Sig. Gianfranco Tonetti-Direttore dei Servizi Generali ed Amministrativi Educandato Statale Collegio Uccellis, dott.ssa Liliana Carnelutti
Collaborazione con ABICITUDINE
L’Associazione accompagnerà i visitatori tra i siti di Udine e di Gemona con una facile gita ciclistica.
Sabato 24/3 escursione a Gemona, appuntamento alle ore 9.00 all’esterno della stazione FS di Gemona
Domenica 25/3 scoperta in bici dei siti delle GFP di Udine. Appuntamento ore 9.30 nel piazzale della stazione FS di Udine.
Per info: abicitudine@gmail.com
PATROCINI:
Comune di Udine, Università degli Studi di Udine, Scuola Superiore dell’Università di Udine, Istituto Educandato Statale Collegio Uccellis.
PROVINCIA DI PORDENONE
SACILE
Itinerario: Sacile, il giardino della Serenissima tra arte e storia
Aperture a cura di: Delegazione FAI di Pordenone
1) Cinta muraria – Torrione di San Rocco
Fatto costruire a difesa della città contro la minaccia turca tra il 1470 e il 1485 dal doge Giovanni Mocenigo, come testimonia il fregio con il leone di San Marco, e un tempo cinto dal fossato, il Torrione di San Rocco faceva parte della seconda cinta di mura, un poderoso sistema difensivo nel quale i torrioni erano collegati tra loro da cunicoli sotterranei. Nello stesso tempo il Torrione San Rocco, con il grande chiodo infisso su un suo fianco, offre anche la testimonianza di un evento risalente al 1944, quando qui fu impiccato il partigiano Luigi Salvadorini. È uno dei tre beni privati aperti a Sacile, che darà la possibilità agli stessi Sacilesi di visitare per la prima volta questa costruzione strettamente legata alla storia della città.
Orario
Sabato e Domenica: 10:00 – 17:30 (ultimo ingresso 17:00)
2) Palazzo Ragazzoni
Il Palazzo prende nome da una famiglia di mercanti veneziani di origine bergamasca, così agiati da essere proprietari anche di una non trascurabile flotta che facevano giungere fino a Londra e così importanti da detenere il monopolio del commercio dell’uva passa nel Mediterraneo. Grazie ai loro grandi successi commerciali essi ottennero il titolo nobiliare nel 1573 e due anni dopo acquistarono dai Conti di Porcia il feudo di S. Odorico, alla cui estremità sorgeva una costruzione che Giacomo Ragazzoni trasformò nel suo splendido palazzo. Qui egli ospitò Enrico III di Valois, figlio di Caterina de’ Medici, di passaggio a Sacile nel suo viaggio verso la Francia per esser incoronato re, e l’ospite gli fu tanto grato che gli concesse il privilegio di aggiungere due gigli d’oro allo stemma di famiglia. Qui ebbe ospite addirittura l’imperatrice Maria d’Austria, vedova di Massimiliano d’Asburgo e sorella del re di Spagna Filippo II, che si trattenne alcuni giorni nel palazzo di Sacile durante il suo viaggio da Vienna al Portogallo. Di questi fasti rimangono ora gli affreschi celebrativi del Salone d’Onore, databili al 1583 e attribuibili in parte a Francesco Montemezzano della scuola del Veronese, mentre gli arredi sono del tutto scomparsi.
Orario
Sabato e Domenica: 10:00 – 17:30 (ultimo ingresso 16:30)
Visite a cura di
Apprendisti Ciceroni ISIS Sacile e Brugnera “Giuseppe Marchesini”, ISIS “Licei” Pujati Sacile; Liceo Statale “G.Leopardi-E.Majorana” e Liceo Scientifico Statale “Michelangelo Grigoletti” Pordenone
Iniziative speciali
a) Sabato 24 e Domenica 25, ore 15/16/17, “L’ARTE del RESTAURO”: spiegazione con proiezione video delle fasi del restauro del ciclo pittorico. A cura del restauratore Renato Portolan (Centro Restauro di Pordenone). Durata: 30 minuti circa.
b) Sabato 24, ore 15.30 e 16.30 e Domenica 25, ore 10.30 e 11.30 Teatro Zancaro: visite guidate a cura di Maria Teresa BIASON dell’Ufficio Cultura del Comune. La visita durerà circa 40 minuti.
c) Sabato 24 e Domenica 25, ore 16 e 16.45. DOCUMENTO LAPIDEO (1462) dell’antico OSPITALE di Sacile – visite guidate a cura di Paolo VOLPE del Circolo della Cultura e del Bello. La visita durerà circa 40 minuti. Ritrovo nell’atrio di Palazzo Ragazzoni 10 minuti prima dell’inizio.
3) Galleria Pino Casarini
“Mi tengo quelli [i quadri] che più mi piacciono”. Così Pino Casarini definì i quadri che aveva nello studio e nella sua villa sui colli di Verona. “Alla morte di Pino era lei, Elide, la moglie, a vivere con lui: col pensiero e nella contemplazione delle molte opere che teneva in casa. Non la preoccupava la sua morte, bensì la dispersione dei dipinti; la considerava una lacerazione, la morte artistica di Pino. Voleva restassero uniti, in mostra al pubblico”. Così racconta Monsignor Della Valentina, amico dell’artista. E questo è quello che si scoprirà nella galleria Pino Casarini presso la Parrocchia San Nicola Vescovo di Sacile: una storia d’amore tra un uomo e una donna, un legame che andrà oltre la morte; una storia di amicizie e di relazioni tra persone capace di conservare la memoria di un grande artista. Un piccolo concentrato di bellezza tutto da conoscere.
Orario
Sabato e Domenica: 10:00 – 17:30 (ultimo ingresso 16:30)
Visite a cura di
Apprendisti Ciceroni ISIS Sacile e Brugnera “Giuseppe Marchesini”; ISIS Licei “Pujati” Sacile; Liceo Statale “G. Leopardi-E. Majorana”; Liceo Scientifico Statale “Michelangelo Grigoletti” Pordenone.
Iniziative speciali
a) Sabato 24, ore 16.30-18 Possibilità di assistere alla prova generale del concerto serale
b) Sabato 24, ore 21 Concerto della Corale “Gloria” di Tokyo. In collaborazione con Parrocchia del Duomo e Associazione Italiana Cantanti e Musicisti Golfisti. Ingresso libero, fino ad esaurimento posti.
Domenica mattina alcuni Apprendisti Ciceroni® organizzeranno una visita guidata in lingua inglese per gli ospiti da Tokyo.
4) Ospitale Vecchio e Chiesa di San Gregorio
L’antico Borgo di San Gregorio è posto tra il corso del Livenza e l’asse stradale cittadino, ora via Garibaldi, che collegava il borgo superiore a quello inferiore passando attraverso il porto, ora Piazza del Popolo. Marin Sanudo nel 1483 lo dice “bellissimo, ove è una porta che si chiama de Coneian”. Il borgo conserva tuttora la sua integrità urbanistica, con la doppia fila di portici che fiancheggia la strada. Al centro, già nel 1199 sorgeva un ospizio per viandanti e pellegrini, citato nel 1331 come Ospitale di Santa Maria della Misericordia e diventato nel 1461 ospedale, funzione che mantenne fino al 1797. L’annessa Chiesa di San Gregorio sorse nel 1366 come sostegno spirituale ai ricoverati nel vicino ospedale e fu interamente rifatta nel 1519. La sua funzione venne meno nel 1876 con il trasferimento dell’ospedale e fu sconsacrata. Dopo il terremoto del 1976 si attuò il recupero dell’edificio. Oggi il Complesso di San Gregorio è un attivo centro culturale.
Orario
Sabato e Domenica: 10:00 – 17:30 (ultimo ingresso 16:30)
Visite a cura di:
Apprendisti Ciceroni ISIS Sacile e Brugnera “Giuseppe Marchesini”; ISIS Licei “Pujati” Sacile; Liceo Statale “G. Leopardi-E. Majorana”; Liceo Scientifico Statale “Michelangelo Grigoletti” Pordenone
Iniziative speciali
a) OSPITALE: mostra “I FOTOGRAFI SACILESI DA FINE ‘800 AD OGGI-IMMAGINI E STORIA”. Organizzata da Imaginario Associazione Culturale. A cura di Maria Balliana e Domenico Florio.
b) Ex CHIESA: mostra “PARCHI E PAESAGGI NELLO SPORT: IL GOLF”. Organizzata da Associazione Italiana Cantanti e Musicisti Golfisti.
c) Sabato 24 e Domenica 25, ore 16 e 16.45. DOCUMENTO LAPIDEO (1462) dell’antico OSPITALE di Sacile – visite guidate a cura di Paolo VOLPE del Circolo della Cultura e del Bello. La visita durerà circa 40 minuti. Ritrovo nell’atrio di Palazzo Ragazzoni 10 minuti prima dell’inizio.
5) Palazzo Bellavitis e Oratorio di San Giuseppe
Il Palazzo Bellavitis, una delle dimore nobili più antiche della città (primi decenni del ‘600), sorge lungo le sponde del fiume Livenza, al quale è collegato da un ampio giardino e, un tempo, da un imbarcadero. Il recente restauro ha restituito alla facciata di stile veneziano la coloritura originaria con la fascia a finto bugnato, ripristinando l’aspetto seicentesco delle finestre ed eliminando le decorazioni aggiuntesi nei secoli. All’interno un bel cortile con un pozzo e un oleandro di oltre 70 anni, che ogni anno fiorisce con bellissimi fiori bianchi. A metà della scalinata centrale sono interessanti due affreschi, posti uno di fronte all’altro, con la rara raffigurazione di due giardini all’Italiana. Li sovrastano gli stemmi delle famiglie dei Conti Bellavitis e Frangipane, proprietari storici del castello. Di proprietà privata, ora ospita uno studio professionale. Annesso al Palazzo si trova l’Oratorio San Giuseppe, coevo: una preziosa chiesetta al cui interno c’è la lapide di sepoltura del 1680 di Bellavite. Il palazzo viene aperto al pubblico per la prima volta.
Orario
Sabato e Domenica: 10:00 – 17:30 (ultimo ingresso 17:00)
Note: Visite riservate agli iscritti FAI ad ogni ora per gruppi di massimo 15 persone.
Visite a cura di: Visite a cura di: Gruppo FAI Giovani Pordenone
6) Monumento commemorativo nel giardino di Casa Balliana
Un anfiteatro che si spalanca quasi all’improvviso in fondo ad un prato. Un colonnato severo ingentilito da arbusti di rose. Una statua di Madonna con le mani rivolte alla terra e lo sguardo al cielo. Il monumento commemorativo del bombardamento del 5 novembre 1944 nel giardino di Casa Balliana è un luogo unico innanzi tutto per la sua storia, legata alla tragica morte di bambini e famiglie innocenti nell’evento bellico che segnò per la città di Sacile l’inizio del periodo più sanguinoso e difficile della Seconda Guerra Mondiale. Ma è un luogo speciale anche per l’atmosfera di rarefatta bellezza da cui è pervaso, un’atmosfera che invita al silenzio, alla contemplazione, all’ascolto.
Orario
Sabato e Domenica: 10:00 – 17:30 (ultimo ingresso 16:00)
Note: Visite riservate agli iscritti FAI ad ogni ora per gruppi di massimo 20 persone. Durata della visita 50 minuti circa. .
Visite a cura di: Maria Balliana; Associazioni musicali ”Ensemble Serenissima”, ”Istituto Filarmonico “Città di Sacile”, “Vincenzo Ruffo”.
Iniziative speciali
Sabato 24 e Domenica 25, ore 17 ritrovo sotto la Loggia del Municipio in Piazza del Popolo: “QUANDO SACILE PROFUMAVA DI VANIGLIA”, letture itineranti tratte dall’omonimo memoriale di Carlo Fattorelli. A passeggio nel centro della città rievocando la Sacile di fine Ottocento. A cura del Biblioclub di Sacile.
CON IL PATROCINIO DI:
Comune di Sacile
CON LA COLLABORAZIONE DI:
Associazione Italiana Cantanti e Musicisti Golfisti; Biblioclub di Sacile; Centro Restauro di Pordenone; Circolo della Cultura e del Bello di Sacile; Imaginario Associazione Culturale di Sacile; Parrocchia San Nicola Vescovo – Duomo; Ufficio Cultura del Comune di Sacile.
SI RINGRAZIA PER IL SUPPORTO LOCALE:
Associazione Vigili Volontari; Associazioni Musicali “Ensemble Serenissima”; “Istituto Filarmonico Città di Sacile”; “Vincenzo Ruffo”; Biasin Musical Instruments di Azzano Decimo (PN); Libreria Al Segno; Libreria Lucia Brunetta; Parroco Don Graziano De Nardo; Maria Balliana; Denis Biasin; Maria Teresa Biason; Pierfrancesco Busetto; Gianbattista Feltrin; Domenico Florio; Graziana Modolo; Renato Portolan; Francesco Simoncini; Alessio Veronesi; Paolo Volpe.
Istituti Scolastici:
ISIS Sacile e Brugnera “Giuseppe Marchesini” e ISIS Licei Pujati di SACILE (PN); Liceo Statale “G.Leopardi -E.Majorana” e Liceo Scientifico Statale “M.Grigoletti” di PORDENONE.
SPILIMBERGO (PORDENONE)
Apertura a cura di: Gruppo FAI di Spilimbergo
1) Duomo di Santa Maria Maggiore
Quotidianamente aperto ai fedeli e visitatori. Per le giornate di primavera la disponibilità sarà garantita e limitata al sabato, essendo la domenica impegnata nelle liturgie e riti di inizio Settimana Santa, la Domenica delle palme. Nella descrizione dell’apparato architettonico storico-artistico, sarà dato particolare riferimento all’abside, con affresco trecentesco recentemente fatto segno i sapiente restauro, che verrà illustrato con un convegno dallo stesso restauratore. Particolare attenzione sarà posta nell’illustrare la cripta, per continuare il percorso narrativo iniziato nel castello, essendo la cripta stesa partecipe, tramite antico accesso al cunicolo, della rete di collegamenti ipogea.
Orario
Sabato: 09:30 – 12:00 e 14:00 – 18:00
Visite a cura di
Apprendisti Ciceroni dell’I.I.S “Il Tagliamento” di Spilimbergo
2) Palazzo Tadea e Cantine del Palazzo Dipinto
Il luogo è di proprietà del Comune ma non è solitamente accessibile. Dopo l’incendio del 1511 il palazzo fu costruito inglobando la vecchia fonazione e le strutture con criteri rinascimentali, non essendo, così, più immediatamente riconducibile ai criteri castellani. Le ampie e sottostanti cantine accessibili da ampio e ripido scalone hanno la spettacolarità delle volte a botte, con mattoni a vista. PRIGIONI Il luogo è di proprietà del Comune. Le “reali imperiali carceri” (scritta in lunetta sul portone di ingresso) non sono solitamente accessibili. Le carceri giudiziarie, subentrate alle reali carceri napoleoniche, dismesse nel 1968, si trovano nel Palazzo del conte Troilo, adibito a tale scopo. Delle celle ne restano visibili alcune, che conservano i serramenti, le grate, i chiavistelli, le guardiole, le prese d’aria e la casa del custode. Di particolare interesse è l’intreccio e la trama elle inferiate alle finestre.
Orario
Sabato e Domenica: 09:30 – 12:00 – 14:30 – 18:00 (ultimo ingresso 17:30)
Visite a cura di
Visita a cura di: Apprendisti Ciceroni I.I.S “Il Tagliamento” Spilimbergo
Iniziative speciali
Domenica 25 alle ore 17:00 a Palazzo Tadea – “L’Arte del Restauro”, conversazione sugli ultimi interventi di restauro degli affreschi del Duomo a cura del restauratore Nicola Della Mora.
CON IL PATROCINIO DI:
Comune di Spilimbergo
CON LA COLLABORAZIONE DI:
Parrocchia di Santa Maria Maggiore; Nicola Della Mora
SI RINGRAZIA PER IL SUPPORTO LOCALE:
Don Natale Padovese, Famiglia Brunilde D’Andrea
PROVINCIA DI GORIZIA: GRADO
Aperture a cura di: Delegazione FAI di Gorizia
Visite a cura di: Apprendisti Ciceroni I.S.I.S. M. Buonarroti di Monfalcone; I.S.I.S. S. Pertini di Monfalcone; I.S.I.S. Brignoli-Einaudi-Marconi di Staranzano; I.S.I.S. G. D’Annunzio – M. Fabiani di Gorizia; I.S.I.S. D. Alighieri – G. d’Annunzio – S. Slataper di Gorizia; I.I.S. Gregoric – Trubar – scuola con lingua d’insegnamento slovena di Gorizia.
Visite in lingua straniera: Sloveno
1) Lapidarium
Sotto un elegante portico adiacente Sant’Eufemia, il Lapidario ospita numerosi pezzi, in prevalenza gradesi e aquileiesi, ma anche di altra origine. Molti gli elementi già parte di luoghi di culto, paleocristiani e anche successivi, numerose le lapidi commemorative. I romani, almeno quelli facoltosi, commemoravano con la pietra i loro cari. Sono quindi una traccia del loro modo di vivere gli affetti più intimi: ad esempio, quello dei genitori verso la loro piccola AVRELIA EVSTOCIA, morta a due anni; o l’amore per BONIFATIA di suo marito. Interessante il sarcofago rappresentante AVRELIVS SOSSIVS, che portò i vessilli della IV Legione, e il fronte di sarcofago con due filosofi.
Orario
Sabato e Domenica: 10:00 – 18:00 (ultimo ingresso 17:00)
2) Basilica di Santa Maria delle Grazie
La Basilica di Santa Maria delle Grazie, “ciesa de le femene” (chiesa delle donne), situata nella città vecchia di Grado in Campo dei Patriarchi, è la più antica di Grado e l’unico edificio paleocristiano a conservare l’orientamento delle costruzioni romane. La costruzione di questa Basilica iniziò nel IV-V secolo, forse per volontà del vescovo Cromazio; nel VI il patriarca Elia provvide a dei lavori di rimaneggiamento ed infine nel 1640 fu trasformata in stile barocco. Attualmente la Chiesa si presenta nell’aspetto riferibile alla metà del VI secolo grazie agli scavi archeologi e ai seguenti restauri condotti negli anni ’20 del secolo scorso. La piccola costruzione ha una facciata in pietra e mattoni a doppio spiovente divisa in tre campi; nella parte alta del campo centrale è presente una trifora. L’interno è scandito da tre navate separate da due fila di colonne per la maggior parte di marmo greco con capitelli di varie età (teodosiani, ionico classico, bizantino a paniere). Di rilievo è il particolare sviluppo ascensionale della chiesa, accentuato dalla notevole altezza dell’abside interna e della navata centrale. All’interno si possono notare i due stadi della costruzione che si sviluppa su due piani. Grazie ai lavori di restauro, condotti da Alessandro da Rimini nel 1924, nella navata di destra e nell’abside, che si trovano un metro più in basso, è possibile ammirare il mosaico pavimentale della prima chiesa paleocristiana con motivi geometrici ed epigrafi. Tra le varie decorazioni sono ben visibili gli unici pesci raffigurati a Grado. Da notare infine l’altare, l’acquasantiera e la statua lignea della Madonna delle Grazie, meta religiosa della popolazione gradese.
Orario
Sabato: 10:00 – 18:00 (ultimo ingresso 17:00). Domenica: 12:00 – 18:00 (ultimo ingresso 17:00)
3) (Resti Della) Basilica Della Corte
Le origini e la datazione della cosiddetta Basilica della Corte sono materia dibattuta tra vari studiosi; fu forse fondata dal patriarca Macedonio tra il 540 e il 560 d.C circa. Si collocava nella porzione meridionale del Castrum; le mura che cingevano questo borgo fortificato, oggi si possono solo intuire. Questa basilica era anch’essa dotata di battistero, e queste strutture sono coesistite con quelle, “sopravvissute”, di Sant’Eufemia. A cosa serviva questo “doppione”? era pieve (mentre Sant’Eufemia era cattedrale)? serviva la comunità ariana? Come altri edifici di culto a Grado, risale a un’epoca turbolenta in cui, ai ricorrenti attacchi verso Aquileia, seguivano probabilmente ondate di profughi in direzione dell’isola. Gli scavi condotti nel corso del ‘900, permettono oggi di vedere significativi resti di muro e qualche brano di mosaico.
Orario
Sabato e Domenica 10:00 – 18:00 (ultimo ingresso 17:00)
4) Basilica di Sant’Eufemia
La basilica di Sant’Eufemia è l’antica cattedrale di Grado. Costruita su preesistenze romane, il suo attuale aspetto risale all’epoca del patriarca Elia (ultimo ventennio del VI secolo). Questo straordinario luogo di culto, pur conservando molto dell’impianto originario, è un bene complesso, arricchito di apporti successivi: tra le sue navate “convivono” un mosaico paleocristiano, pregevoli opere scultoree trecentesche, affreschi quattrocenteschi. Il campanile adiacente risale al ‘400 ed è sormontato da una statua raffigurante S. Michele (“l’Anzolo”). Annessi alla basilica sono il Battistero, le cui origini V secolo sono state messe in luce da scavi della prima metà del ‘900 (ma si ritiene che la muratura risalga al Vi secolo), e il Lapidario, con numerosi sarcofagi che spaziano tra il II e il VI secolo d.C.
Orario
Sabato: 10:00 – 18:00 (ultimo ingresso 17:00)
5) Grado Vecia
La città di Grado, tra alberghi e case vacanze, nasconde ancora un cuore antico, che ricalca la forma di un borgo di pianta quasi rettangolare, percorso da numerose calli di diversa lunghezza e larghezza; è la Grado vecchia, o vecia, come si chiama in dialetto locale. In questo luogo sarà possibile apprezzare i contorni della cinta muraria, oggi inglobata dalle abitazioni dei gradesi e ancora intuibile nella sua forma originaria, così come le porte e le torri dell’antica fortezza. Si potranno riscoprire i luoghi della vita gradese di oggi e di ieri, come le diverse nicchie ospitanti immagini sacre, i nuovi spazi aperti nelle mura per dare respiro alle case, le case seicentesche di Campo Santa Niceta o il Campo dei Patriarchi.
Orario
Sabato e Domenica: 10:00 – 18:00 (ultimo ingresso 17:00) .
Iniziative speciali
Presso la Casa della Musica, sita in Piazza Biagio Marin 2 la Delegazione FAI di Gorizia accoglierà i visitatori con una mostra sullo sviluppo urbanistico di Grado ed una esposizione fotografica sulla Laguna di Grado.
Collaborazioni, sponsor e ringraziamenti:
Comune di Grado, G.I.T. Grado Impianti turistici, Skål 105° FVG, APT Gorizia, Consorzio Grado Turismo, Grand Hotel Astoria, Casa della Musica, Mons. Michele Centomo.
TRIESTE
Itinerario: Mito e storia del Barone Revoltella
Aperture a cura di: Delegazione FAI di Trieste e Gruppo FAI Giovani di Trieste
1) Istituto Tecnico Industriale “A. Volta”
L’Istituto è erede della “Staatsgewerbeschule” (Scuola Industriale dello Stato – 1887), naturale evoluzione di quella “Scuola triestina di disegno” istituita nel 1850 da Pasquale Revoltella e Francesco Gossleth per i giovani che intendevano avviarsi alle industrie. Il grande sviluppo demografico ed industriale della città in quegli anni richiedeva una corrispondente preparazione delle maestranze, e la classe dirigente triestina, moderna e lungimirante, affrontò organicamente i problemi dell’istruzione popolare obbligatoria ed il miglioramento di quella professionale che avrebbero condotto all’elevazione ordinata e progressiva della classe operaia. Per questo, almeno inizialmente, si vide la scuola più in funzione tecnica professionale che non umanistica e culturale.
Interessante è notare che il maggior centro dell’industria italiana in quegli anni era Milano, ma avrebbero dovuto trascorrere ancora ventun’ anni (1908) perché vi si istituisse una scuola simile a quella triestina! Numerosi furono gli artisti (41) insegnanti, e numerosi artisti furono allievi di questa scuola, i nomi più importanti della Progettazione e dell’Arte triestina del Novecento.
Orario
Domenica: 10:00 – 17:00 (ultimo ingresso 16:30)
Iniziative per i soli iscritti FAI
Visita ai laboratori e l’archivio dell’Istituto Tecnico Industriale “A. Volta” 348 7734262 e trieste@delegazionefai.fondoambiente.it
Visite a cura di
Apprendisti Ciceroni ITS “Volta”
Iniziative speciali
a) Domenica 25 marzo alle 18 rappresentazione teatrale realizzata dagli allievi del Volta: “Viva el Baron! Una soffitta, un delitto. Ma nessun cadavere…” e consegna degli attestati.
2) Palazzo Revoltella
Il programma prevede la visita del Palazzo baronale, annesso alla Galleria d’Arte Moderna fondata nel 1872 per volontà del barone, una delle figure più rappresentative della società triestina dell’Ottocento, che lasciò alla città, oltre a molti altri beni, la sua casa e tutte le opere d’arte, gli arredi e i libri che conteneva, e che fu grande sostenitore e finanziatore della Compagnia del Canale di Suez (di cui l’anno prossimo ricorre il centocinquantenario dell’apertura). Lo splendido palazzo, la cui costruzione iniziò nel 1853 sotto la direzione dell’architetto berlinese Friedrich Hitzig, venne inaugurato nel 1859 nel centro cittadino. Destinato a residenza privata del barone, vide alternarsi nelle magnifiche sale di rappresentanza i personaggi più illustri dell’aristocrazia e dell’alta borghesia dell’Impero.
Orario
Sabato: 10:00 – 18:00 (ultimo ingresso 17:30) e Domenica: 10:00 – 17:00 (ultimo ingresso 16:30)
Visite a cura di
Apprendisti Ciceroni Istituto “L. da Vinci–G.R. Carli- S. de Sandrinelli”; ITS “A. Volta”; Liceo Scientifico “G. Galilei”; I.S.I.S. “Carducci- Dante”; Liceo Classico/Ling. “F. Petrarca”; Liceo Scientifico Prešeren; Liceo Scienze Umane “A. Slomšek”; Istituto “Ziga Zois”; International School of TRIEST; I.P.S. Galvani
Visite in lingua straniera
Inglese, Sloveno (su prenotazione trieste@delegazionefai.fondoambiente.it)
APERTURA SPECIALE
MOSTRA “UNA SCUOLA TECNICA NELLA TRIESTE DELL’IMPERO”
(Sala Comunale d’Arte – Piazza Unità d’Italia,4 – 34121 Trieste)
Un’esposizione di materiali e documenti di archivio quali studi di decorazione pittorica e muraria risalenti ai primi del Novecento, fregi, progetti di falegnameria, disegni tecnici, grafiche in stile liberty, elementi d’arredo e intagli realizzati dai più importanti artisti, architetti e pittori della vecchia Trieste d’inizio secolo scorso, nonché strumentazioni tecnologiche storiche. La mostra sarà arricchita dalla proiezione di un filmato.
Orario
Venerdì: 10:00 – 13:00 e 16:00 – 20:00 (ultimo ingresso 19:30)
Sabato e Domenica: 10:00 – 13:00 e 15:00 – 20:00 (ultimo ingresso 19:30)
NOTE:
“Mito e leggenda del Barone Revoltella” rientra nell’ambito di “FAI – PROGETTO GIOVANI” concordato con il Comune di Trieste in un’ ottica di valorizzazione del patrimonio storico– turistico – culturale della città, con il coinvolgimento e formazione di giovani, favorendo l’integrazione con le attività di sviluppo turistico già avviate con particolare riferimento alla fruibilità della città.
Hanno collaborato:
Comune di Trieste
Istituto Statale di Istruzione Superiore Nautico “A. Volta – L. Galvani”
Si ringraziano:
Comune di Trieste, docenti relatori, docenti referenti e dirigenti scolastici degli Istituti coinvolti, volontari, Associazione Vigili del Fuoco di Trieste.