Trieste – Nei complessi equilibri del Partito Democratico in vista delle elezioni politiche e regionali, esce dalla scena parlamentare il senatore triestino onorevole Francesco Russo.
Lo aveva annunciato lo stesso esponente PD nei giorni scorsi attraverso i canali social, da lui abitualmente frequentati per comunicare con simpatizzanti e cittadini.
Ieri, 15 gennaio, all’hotel Savoia Excelsior, il parlamentare uscente ha condotto un incontro pubblico dal titolo “Racconti di viaggio” per tracciare un bilancio dei suoi 5 anni al Senato, in cui è stato presente al 97,67% delle sedute (medie: senatori di Forza Italia 63,5%, M5S 70,5%, Lega Nord 74%, Pd 84,81%).
Non nuovo a idee coinvolgenti per raccogliere opinioni e consensi – la sua campagna del 2013 era iniziata con un volumetto di interviste dal titolo “Folli, guerrieri e custodi del fuoco. Sei storie per la Trieste che cambia” – l’on. Russo ha invitato alla sua serata “per parlare della legislatura, di Porto, Porto Vecchio e Città Metropolitana” – come annunciato su Facebook – Luigi Zanda, presidente dei senatori PD, Zeno D’Agostino, presidente dell’autorità portuale, Maurizio Fermeglia, rettore dell’ateneo triestino, Francesca Lisjak, Presidente regionale dell’ente nazionale sordi e Silvia Marchi, corsista di 20Lab, il laboratorio d’informazione politica lanciato da Russo qualche anno fa.
Erano presenti tra gli altri Sergio Bolzonello, candidato presidente del Friuli Venezia Giulia alle prossime amministrative e l’ex presidente della Provincia, Maria Teresa Bassa Poropat; anche il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza era tra il pubblico ed è stato subito invitato dal senatore uscente a portare la propria testimonianza sul palco.
Dipiazza, lo scorso luglio 2017, aveva consegnato al senatore il sigillo della città per sottolineare il suo impegno nella sdemanializzazione del Porto; in quell’occasione il sindaco aveva parlato di “momento magico per la nostra Trieste… se continueremo a lavorare tutti insieme otteremo senz’altro ottimi risultati, al di là di ogni divergenza politica. Trieste può partire”.
Anche ieri sera l’accento è stato posto sulla collaborazione tra le istituzioni e le forze politiche per realizzare risultati concreti per il territorio, al di là delle consuete contrapposizioni che inevitabilmente si creano in campagna elettorale.
Riguardo alla sua carriera politica, l’on. Francesco Russo, che è docente di storia della scuola e politica della formazione all’Università di Udine, ha detto: “La mia avventura in Parlamento per il momento finisce qui” ma “non scappo, non smetto di fare politica. Torno a essere per ora un semplice iscritto al mio partito. Durante questa campagna elettorale mi impegnerò per il Pd da volontario, poi se e quando ci sarà la possibilità affronterò in prima linea nuove sfide”, ma “solo se ci saranno le condizioni per farlo. Oggi non ci sono”.
Il parlamentare ha confermato che il Pd rimane la sua “famiglia” e che non crede di “essere mai stato un eretico” dentro il partito. “Non sono abituato a sgomitare, non voglio ridurmi a finire nei conciliaboli delle ultime notti nelle stanze in cui si deciderà in pochi il destino del prossimo Parlamento. Ho fatto una scelta davanti ai miei elettori: se ci fosse stata la possibilità di continuare il lavoro a Roma, l’avrei fatto”. E ha concluso: “A livello regionale non c’è unanimità, ci sono altre proposte”.
Da parte sua il capogruppo PD alla Camera, anche lui triestino, on. Ettore Rosato, in un “tweet” scrive: “Spero francescorusso ci ripensi. Il suo lavoro a Roma è stato utile, come gli ho già detto un posto che gli consenta di tornare in parlamento per lui in lista ci sarà senz’altro. Lavoriamo insieme per la squadra più forte”.
I due parlamentari PD, con visioni politiche evidentemente differenti, si erano ritrovati su sponde opposte lo scorso anno, sulla candidatura di Roberto Cosolini alle amministrative di Trieste.
