Iniziati i saldi invernali, i commercianti ci sperano: prevista una spesa di 143 euro a persona
FVG – Interessano 15,6 milioni di famiglie, muovono in totale 5,2 miliardi di euro, con un budget di spesa a persona di 143 euro: sono i numeri dei saldi invernali che da venerdì 5 gennaio sono partiti anche in Friuli Venezia Giulia.
Secondo le stime dell’ufficio Studi di Confcommercio (vedi tabella) ogni famiglia, in occasione dei saldi invernali 2018, spenderà 331 euro per l’acquisto di capi d’abbigliamento, calzature ed accessori.
STIMA DEI SALDI INVERNALI 2018 | |
VALORE SALDI INVERNALI (miliardi di euro) | 5,2 |
NUMERO FAMIGLIE ITALIANE (milioni) | 25,9 |
NUMERO FAMIGLIE CHE ACQUISTA IN SALDO (milioni) | 15,6 |
ACQUISTO MEDIO A FAMIGLIA PER SALDI INVERNALI (euro) | 331 |
NUMERO MEDIO DEI COMPONENTI PER FAMIGLIA | 2,3 |
ACQUISTO MEDIO A PERSONA NEI SALDI INVERNALI (euro) | 143 |
Antonella Popolizio, presidente provinciale di Ascom-Federmoda e nel consiglio direttivo nazionale della più importante federazione del settore moda commenta: «Dopo un Natale ancora incerto tra una crisi che sembra volgere al termine ed una ripresa ancora debole almeno nella vendita al dettaglio, la buona notizia è l’incremento di due punti della fiducia dei consumatori, tornato ai livelli del gennaio 2016. Un ingrediente, questo, imprescindibile, oltre al potere di acquisto degli italiani, per sostenere i consumi in questo periodo dei saldi di fine stagione, che per meteo e calendario è appena iniziata. La spesa per gli acquisti in saldo per valore – secondo le nostre stime – sarà leggermente inferiore a quella dell’anno scorso, ma in linea con il momento. Il vero vantaggio sarà per i consumatori non vedere i prezzi dei negozi, dal 1° gennaio, con l’IVA al 25%. Il Governo ha fatto bene ad ascoltarci, sterilizzando le clausole di salvaguardia, ma se vogliamo veramente uscire dal tunnel, occorre un maggior sforzo, coraggio e determinazione per ridurre la pressione fiscale, ancora troppo elevata per imprese e famiglie».
Per il corretto acquisto degli articoli in saldo, Confcommercio ricorda alcuni principi di base
- Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (art. 1519 ter cod. civile introdotto da D.L.vo n. 24/2002). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.
- Prova dei capi: non c’è obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante.
- Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante qualora sia esposto nel punto vendita l’adesivo che attesta la relativa convenzione.
- Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Tuttavia nulla vieta di porre in vendita anche capi appartenenti non alla stagione in corso.
- Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.