L’Europa non diventi il museo dell’industria: l’allarme di Pozzo all’inaugurazione della mostra sul legno-arredo

Udine – “L’Europa non deve diventare il museo dell’industria”. Con queste parole, il presidente di Confindustria Udine, Luigino Pozzo, ha lanciato un forte monito sulla crisi del settore manifatturiero in Friuli e non solo.

L’occasione per riflettere sul rischio di desertificazione industriale è stata l’inaugurazione della mostra OH! Viaggio nel mondo del legno arredo, ospitata nella Torre di Santa Maria a Udine.

L’evento, organizzato da Confindustria Udine, Associazione Archimede, Domenico Taverna e Vetrina dell’Ingegno, rappresenta il secondo capitolo di un percorso espositivo dedicato alla storia dell’industria friulana, dopo quello sull’edilizia e i materiali da costruzione.

L’esposizione celebra il patrimonio industriale del legno-arredo, un settore strategico per il Friuli Venezia Giulia. Tuttavia, al centro della cerimonia di apertura è emersa una preoccupazione più ampia: il rischio concreto di una deindustrializzazione europea.

“Quello che abbiamo di fronte – ha sottolineato Pozzo – rischia di essere un periodo di deindustrializzazione. La Vetrina dell’Ingegno non vuole essere una testimonianza statica del bel tempo che fu, ma un costante stimolo per l’innovazione e la competitività del nostro sistema produttivo. È indispensabile una politica industriale europea concreta e incisiva.”

Pozzo ha evidenziato le sfide che il comparto produttivo sta affrontando: costi energetici insostenibili, mancanza di una strategia comune europea e una transizione industriale che rischia di essere più ideologica che pragmatica.

“Abbiamo bisogno di una politica energetica che garantisca sostenibilità senza compromettere la competitività delle imprese. Dobbiamo investire nell’innovazione e nella formazione per non perdere terreno. Il costo del lavoro in Italia è troppo alto rispetto ai salari netti percepiti. Se non agiamo ora, la nostra industria non sarà pronta ad affrontare l’era della post-globalizzazione”.

Il settore del legno-arredo è un pilastro economico regionale e nazionale, con un fatturato che supera i 4,9 miliardi di euro e un export di 2,2 miliardi di euro nel 2023. Alessandro Fantoni, capogruppo Legno, Mobile e Sedia di Confindustria Udine, ha ribadito l’importanza della filiera, sottolineando come l’innovazione tecnologica e la formazione specialistica siano fondamentali per il futuro. “Non possiamo limitarci a celebrare il passato. Questa mostra vuole ispirare i giovani a entrare in un settore che unisce tradizione e alta tecnologia”.

L’inaugurazione ha visto la partecipazione di esponenti delle istituzioni e del mondo industriale, tra cui l’assessore regionale Sergio Emidio Bini, il vicesindaco di Udine Alessandro Venanzi, il presidente di Federlegno Arredo Claudio Feltrin e il presidente della Commissione Cultura di Confindustria Udine Piero Petrucco.

Feltrin ha sottolineato come la filiera del legno-arredo rappresenti un’eccellenza del Made in Italy: “Questa esposizione è un’occasione per raccontare la nostra storia e, soprattutto, per definire il percorso da intraprendere per il futuro. Senza memoria non c’è innovazione”.

La mostra, curata dall’antropologa Sabrina Tonutti e progettata dall’architetto Alessandro Verona, offre un viaggio sensoriale e interattivo attraverso la storia del legno-arredo, dalla lavorazione tradizionale all’innovazione tecnologica. L’allestimento è visitabile ogni sabato dalle 15 alle 19, con ingresso gratuito.

L’evento ha lanciato un messaggio chiaro: senza una strategia industriale solida e lungimirante, il rischio è quello di trasformare l’Europa in un museo del suo glorioso passato industriale. Un destino che il Friuli Venezia Giulia e l’intero Paese non possono permettersi.

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