E’ ripresa la rassegna cinematografica “La Stagione del Raccolto” al teatro Miela
Trieste – I sei appuntamenti inizieranno dopo la proiezione di “Astolfo” film di Gianni di Gregorio. Il 23 febbraio sarà la volta del film diretto da Michael Jacobs “Ti presento i suoceri”; il 23 marzo per la regia di Caterina Carone e con Christian De Sica, “I limoni d’inverno”. Domenica 30 marzo “The miracle club” di Thaddeus O’Sullivan e il 6 aprile continuerà con il documentario francese diretto da Agnès Varda e JR. Visages, villages. T
Tutte le proiezioni saranno nelle giornate, su indicate, alle 16.00. La rassegna chiude domenica 13 aprile alle ore 10.00 con “Imprevedibile viaggio” di Harol Fry, diretto da Hettie Macdonald, la pellicola è l’adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Rachel Joyce, autrice della sceneggiatura.
La rassegna ad ingresso gratuito, organizzata dall’ Azienda Pubblica di Servizi alla persona ITIS, dall’Associazione Ricerca Interventi e Studi, e dalla cooperativa Bonawentura che da vent’anni ci accompagna con grande successo di partecipazione.
L’iniziativa nasce dalla considerazione che attualmente appare sempre più evidente come la società tende ad esaltare principalmente un modello di persona perennemente giovane e sana, escludendo praticamente in tal modo, tutte le altre fasce d’età che non trovano identificazione in questo modello. L’intento è quello di promuovere una “nuova cultura”, un’ educazione all’invecchiamento finalizzata a prevenire quelle sensazioni di malessere che spesso hanno inizio con la cosiddetta età di mezzo in cui si perde la caratteristica della futuribilità ed incomincia a venir misurato il tempo che rimane da vivere.
Con “La Stagione del Raccolto” si vuole quindi stimolare un percorso educativo che indichi i comportamenti, gli stili di vita e gli atteggiamenti mentali da adottare per mantenere il più a lungo possibile un idoneo stato psicofisico di benessere. L’impegnarsi a condurre uno stile di vita “virtuoso” non mancherà dunque di assicurare una stagione della vita, quella della maturità, ancora ricca di frutti da raccogliere.
Si può parlare quindi di un’evoluzione del concetto di invecchiamento attivo, per passare all’accettazione ed all’educazione ad una fase normale della vita, forse ad una vera e propria rivisitazione culturale dell’età anziana, che purtroppo è ancora intesa come “peso e spesa” per la società ma a tutti gli effetti è sempre più volano economico e risorsa sociale oltre che culturale ed esperienziale, è necessario per ciò riconoscere e far riconoscere il valore generativo della vecchiaia.
Tulle le informazioni su www.miela.it