Tutti i numeri per conoscere da vicino il gioco pubblico italiano

Il mondo del gambling in Italia è in continua espansione. Un settore in salute e votato al futuro, trainato dalla crescente diffusione delle piattaforme online e dalla diversificazione delle tipologie di gioco. Un comparto che ha smesso di essere di nicchia e che è arrivato, oggi, a coinvolgere milioni di persone, dalle generazioni più giovani fino alla cosiddetta “silver age”, e che rappresenta una fetta sempre più rilevante del mercato dell’intrattenimento.

La redazione di Vincitu.it ha analizzato da vicino le 10 statistiche più rilevanti del settore gioco, per capire il suo impatto economico e per comprendere l’impatto sociale, di oggi e di domani, del gambling italiano.

I numeri del fenomeno: 14 milioni di persone

Partiamo da numeri generali, come quelli della platea di appassionati. Nel 2023, il 36,4% degli italiani, vale a dire 14,5 milioni di persone, ha giocato almeno una volta. La spesa complessiva ha raggiunto cifre impressionanti: 7,2 miliardi di euro in Lombardia, 4,3 miliardi in Campania e 3,9 miliardi nel Lazio, con la maggior parte delle somme destinate al gioco terrestre. Ma è il settore online quello che genera i maggiori profitti e che, soprattutto, è protagonista della crescita più importante: nel 2023 ha infatti rappresentato il 56% del volume totale, superando di 17 miliardi il gioco fisico.

Ma a cosa si gioca? Secondo i dati riportati da Vincitu, al primo posto ci sono i casinò online, davanti alle scommesse sportive e al poker. Aumento significativo anche per gli sport virtuali, che generano una spesa di 345 milioni di euro, e che vanno di moda soprattutto nei grandi centri (Milano, Roma e Napoli). Piccolo calo invece per le AWP e le VLT.

Il pubblico del gambling: una moda trasversale

Il trend di crescita del gambling viene spiegato dagli analisti di VinciTu con l’eterogeneità del proprio pubblico. Tra i giocatori più assidui troviamo i giovani della Generazione Z: il 42% di loro ha dichiarato di aver giocato almeno una volta nel 2023 e il 5% si definisce “frequent player”, con una partecipazione settimanale. I giovani scelgono soprattutto le piattaforme online e giocano principalmente da tablet o da cellulari. Diverso è invece l’approccio al gioco della Silver Age, ovvero degli over 65. Si tratta del 26% del pubblico e preferisce di gran lunga i luoghi fisici, con solo il 3% che decide di giocare online.

Sempre più giovane, sempre più digitale, sempre più online. Il gioco parte alla conquista del futuro. E anche per il 2025 ce ne saranno delle belle.

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